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Quando si parla di calcio diventare berluschini è un attimo

Creato il 08 luglio 2011 da Harlan1985
A inaugurare in grande stile la stagione del "così fan tutti" fu Craxi, nel suo celeberrimo discorso in Parlamento. Parole sconcertanti che furono ricambiate a monetine dall'opinione pubblica. La discesa in campo di Berlusconi ingannò gran parte degli italiani, e colui che si era presentato come il moralizzatore della vita pubblica e civile italiana sfruttò il suo potere mediatico per ribaltare il messaggio: Craxi divenne la vittima sacrificale, i giudici inizialmente osannati divennero i nemici della libertà, il tutto con l'unico scopo di salvaguardare i propri interessi. Con grande abilità manovrò il consenso popolare per far sì che lo seguisse in questa crociata all'insegna della libertà spregiudicata, e così il motto craxiano divenne la regola aurea della maggioranza degli italiani.
Tutte cose sapute e risapute, ovviamente. Così come è risaputo che oggi, in molti, attribuiscano proprio a Berlusconi la decadenza morale e civile del nostro paese. Io credo che in parte sia vero, ma credo anche che lui sia in fondo solamente un prodotto del vizio italiano, un vizio che è stato solamente sdoganato dal premier e che talvolta emerge con violenza anche nel suo più accanito oppositore. Basta dare un'occhiata a Facebook in questi giorni: le conclusioni del procuratore Palazzi riguardo all'Inter nell'inchiesta Calciopoli hanno scatenato un'ondata impressionante di revisionismo tra i tifosi juventini. La pagina di Luciano Moggi è stata inondata da messaggi di solidarietà, gruppi che chiedono la restituzione dello scudetto continuano a moltiplicarsi e compaiono in bacheche che spesso, due o tre righe più in basso, rivendicano con orgoglio la questione morale di Berlinguer o urlano a gran voce la delinquenza di Berlusconi. Un coro all'insegna di quel "così fan tutti, quindi abbiamo ragione noi" simbolo del berlusconismo che dicono di rigettare. Forse è solo effetto del calcio, chissà, ma calcio e politica in Italia vengono vissuti con lo stesso spirito ultrà, quindi la differenza è molto sottile. Per questo chiederei agli juventini anti-berlusconiani di riflettere un attimo: il fatto che anche Moratti e Facchetti non siano stati dei santi cancella forse la manifesta mafiosità di Moggi e company? Come dice Tavaglio, la somma di due ladri fa due ladri, non zero ladri. Perché vedete, questo è il berlusconismo, e se davvero vogliamo superarlo, quale che ne sia la natura, dobbiamo iniziare da queste piccole cose, per non rendere inutile anche il gesto più eclatante e "impegnato".
Per la cronaca, io sono juventino.

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