Magazine Diario personale

Ragazzi di Vita.

Da Mariellas



Ragazzi di Vita.

Pier Paolo Pasolini - immagine dagli archivi ANSA.



" Da una parte il cielo era tutto schiarito, e vi brillavano certe stellucce umide, sperdute nella sua grandezza, come in un sconfinata parete di metallo, da dove, sulla terra, venisse a cadere qualche misero soffio di vento. Dall'altra parte, come ci si voltava, verso Roma, c'era ancora brutto tempo, con dei nuvoli grevi di pioggia e fulmini, che però s'andavano sbrillentando all'orizzonte cosparso di lumi. Da un'altra parte ancora il cielo si stendeva, proprio lì sopra Tiburtino, come sopra l'imbuto d'un cortile, e la luna si appoggiava, spaurita sugli orli lucenti di qualche macchia di vapore vagante. Giù per le strade tutte uguali di Tiburtino non c'era ormai nessuno, e solo dalla strada centrale si sentiva qualche rumore. I tre se ne andavano smidollati verso la Tiburtina, tra lotti con qualche filo d'erba sulla terra battuta, e il Caciotta canticchiava mentre gli altri due trascinavano le scarpe bianche e nere a punta tutte fraciche senza dire una parola."


Come commentare e quali parole poter mai usare per poter descrivere un capolavoro e un Uomo tale. Pensare che fra poco saranno quarant'anni dalla sua morte.La desolazione e lo squallore di una vita adolescenziale già segnata.Tutto scorre, inizia e finisce su quel fiume che è il nodo della loro esistenza.Che lascia sulle rive solo i vinti. Oggi, esattamente come ieri.












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