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Recensione a: “Il killer delle fiabe” di Roberto Re

Creato il 08 gennaio 2014 da Soleeluna

images42HZM7IKNon posso fare a meno di dedicare un articolo a questo giovane scrittore che seguo fin dalla sua prima pubblicazione. Ho conosciuto Roberto grazie all’amore per i romanzi fantasy e devo confessare di aver pensato da subito che questo ragazzo fosse da tenere d’occhio. Perché? Il motivo è semplice. Roberto ha un dono che riversa nei suoi libri: possiede la capacità di intessere storie come pochi altri sanno fare.

Ci siamo incontrati alla fiera della microeditoria a Chiari e lì gli ho chiesto informazioni sulle sue nuove pubblicazioni. La prima sorpresa è stata quella di scoprire che aveva abbandonato il fantasy per dedicarsi al thriller. La seconda è stato leggere questo suo nuovo lavoro.

Non sono molto amante dei thriller, per piacermi davvero un libro del genere deve possedere una carica narrativa non indifferente. So che in genere mi annoiano, ma non volevo perdermi questo libro perché ero davvero curiosa di vedere come se l’era cavata il mio amico Roberto buttandosi in questa nuova avventura.

Ho letto il romanzo in un solo giorno. Questo può essere un segno negativo, (non vedevo l’ora di togliermelo di torno!), o uno positivo, (non riuscivo a staccarmi dalla storia!). Vi racconto la mia esperienza di lettura e poi capirete da soli quale delle due ipotesi è quella corretta.

Luca, un bell’uomo, quarantenne, abbastanza disfattista da buttarsi nell’alcol e passare il suo tempo con le prostitute. Un poliziotto anomalo perché non è il macho della situazione e forse, proprio per questo, si instaura da subito un rapporto di empatia con lui. A mano a mano che la storia prosegue scopriremo verità sul suo passato che ci faranno comprendere meglio il carattere del personaggio principale di questa serie di libri.  Accanto a lui gravitano altri personaggi maschili, praticamente solo accennati, che seguono le indagini, ma non hanno un ruolo davvero di impatto verso il lettore. Di diversa natura sono quelli femminili. Morena, la collega e ex fidanzata di Luca, la psicologa criminale, il medico legale e infine la sorella. Le figure dominanti in questo romanzo appartengono al genere femminile anche se l’autore ci vuol far credere il contrario! Dunque, i personaggi… Sarebbe bastato un passo falso per l’autore  per cadere dritto nel baratro. Il pericolo di rendere i suoi protagonisti come i soliti, stereotipati, detective da fiction televisiva, era alto. Allo stesso tempo non era facile, devo presumere, dare loro quel pizzico di personalità che li differenziasse dagli usurati detective italiani. Non me ne abbiano a male gli altri autori, ma quando leggo un thriller tendo a essere molto critica, proprio perché è un genere che non mi affascina. Bene, Roberto ha centrato in pieno la psicologia dei personaggi, tanto da renderli interessanti, ma mai dei supereroi tutto fascino e muscoli. Luca non è perfetto, come scoprirete, ma proprio nei suoi difetti scoverete il meglio del suo carattere. Veniamo al titolo: Il killer delle fiabe. Difficile non lasciarsi attrarre. Ero curiosa di scoprire cosa nascondessero queste quattro parole. Beh…Roberto Re ha avuto un’idea particolarissima. Vi assicuro che non prenderete mai più in mano un libro di favole con lo stesso spirito. Sono rimasta particolarmente colpita dalla fervida immaginazione di questo giovane autore! Sono felice di averlo conosciuto prima di leggere questo suo nuovo libro perché, se non l’avessi fatto allora, dopo aver letto il romanzo non sarei stata certa di volerlo fare!

La trama è accattivante e lo stile di Roberto, come sempre, fresco e coinvolgente. Un grande pregio di questo romanzo è l’accuratezza dei dettagli, non c’è niente che venga lasciato al caso, dai metodi di indagini, alle autopsie, fino alla psicologia. A tratti raccapricciante, e non lo dico tanto per dire, questo romanzo non ha niente da invidiare ad autori come Dean Koontz, James Patterson o Patricia Cornwell ed è tutto nostrano. Ha un difetto però, è bene che lo sappiate perché io l’ho scoperto solo dopo. Non è un libro autoconclusivo anche se di per sé ha un inizio e una fine. Ѐ un grossissimo difetto questo perché quando arriverete all’ultima pagina vi rimarrà la curiosità di chiudere i misteri che verranno fuori nelle ultime pagine del romanzo. Scoprirete l’assassino ma, come ha detto a me l’autore, questo sarà solo l’inizio dei guai!


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