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Recensione a: “Le tue mani mi parlano d’amore” di Angela Castiello, Butterfly edizioni

Creato il 12 febbraio 2016 da Soleeluna

81FVdgRvZHL._SL1500_Cosa succede quando un bel ragazzo, attraente  e sempre circondato da amici, si innamora di una persona “diversa”?

E cosa significa essere diversi?

Quando si è belli, all’apparenza senza problemi, ogni cosa al di fuori dei classici canoni imposti dalla società rischia di essere rifiutata a priori, ma William è fatto di un’altra pasta.

Pur avendo una vita essenzialmente perfetta, almeno agli occhi degli altri, il suo animo è tormentato. La sua infanzia è stata segnata dall’abbandono di un padre che non l’ha più cercato, una mancanza che lui sente anche da adulto. Non è facile superare questo scoglio e tutto ciò non permette al ragazzo di instaurare legami duraturi, tutt’altro, la maggior parte delle sue storie con le donne dura una notte soltanto. William ha paura di affezionarsi, ma nulla potrà contro l’incontro con il destino.

Tina è una ragazza sordomuta e sarà proprio lei, con la sua dolcezza e caparbietà a sciogliere i nodi nell’animo di William, portando alla luce i suoi sentimenti. La loro sarà una storia d’amore delicata e profonda, fatta di un linguaggio che William imparerà a sentire come suo.

Angela Castiello ci propone una protagonista differente dai soliti stereotipi. Non è facile mettere nero su bianco una donna che non ricalca quella che noi consideriamo la perfezione. Tina si apre un varco nei nostri cuori mostrandoci che ogni difficoltà si può superare se si crede in se stessi.

Trovo che sia molto interessante leggere questo romanzo, apre gli occhi su quello che spesso consideriamo una mancanza e ce lo mostra come arricchimento. È un libro in cui vengono affrontati molti temi importanti, non solo l’handicap di Tina, ma anche il rapporto difficile in famiglia, un figlio che viene abbandonato e quello che comporterà questo abbandono nella sua crescita. Inevitabile una resa dei conti che non poteva avere un epilogo migliore di quello che l’autrice stessa ci offre.

Questo è uno di quei romanzi che si consigliano davvero a occhi chiusi.

Recensione a cura di Laura Bellini


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