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Recensione "Bel Ami. Storia di un seduttore" di Declan Donnellan e Nick Ormerod

Creato il 05 maggio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Sara Guglielminetti Robert Pattinson abbandona i panni del vampiro teenager Edward Cullen per vestire quelli ottocenteschi di Bel Ami – Storia di un seduttore, tratto dal capolavoro di Guy de Maupassant.
Recensione Titolo: Bel Ami – Storia di un seduttore
Regia: Declan Donnellan, Nick Ormerod
Soggetto: Guy de Maupassant
Sceneggiatura: Rachel Bennette
Distribuzione: 01 Distribution
Genere: drammatico
Durata: 102 minuti
Data di uscita: 13 aprile 2012 (Italia)
Cast: Robert Pattinson, Uma Thurman, Christina Ricci, Kristin Scott Thomas
Trama:
Ascesa sociale di Georges Duroy nella Parigi di fine Ottocento, da umile impiegato delle Ferrovie ad importante giornalista politico, grazie alla seduzione e manipolazione delle donne più influenti della città.

RECENSIONE A pochi mesi dall’uscita del capitolo conclusivo della saga blockbuster di Twilight (l’uscita di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 nelle sale cinematografiche americane è prevista per il 16 novembre 2012), si cimenta con il ruolo di protagonista nel film Bel Ami – Storia di un seduttore, diretto dai registi inglesi Declan Donnellan e Nick Ormerod.
Protagonista assoluto è Robert Pattinson che interpreta Georges Duroy, meschino, crudele e privo di sentimenti. Bel Ami, soprannominato così dalla piccola figlia di Clotilde de Marelle (Christina Ricci), la prima amante “importante” di Duroy, è un personaggio negativo “fuori dal tempo”, è il prototipo di tutti gli arrampicatori sociali che seguiranno: non si può provare simpatia per lui, eppure il suo fascino ci fa appassionare alla sua ascesa sociale. Ex soldato in Algeria, ora impiegato delle Ferrovie con un misero stipendio, Duroy invidia la bella vita dei ricchi e si consola bevendo e frequentando prostitute. L’incontro con l'ex commilitone Charles Forestier (Philip Glenister) che gli apre le porte di casa sua e gli suggerisce la carriera di giornalista dà una svolta alla sua vita. Grazie al suo lavoro a La Vie Française, lo stesso giornale per cui scrive anche Forestier, Duroy si trova catapultato nel "bel mondo” che sognava da sempre. In realtà, il primo (e unico) articolo sulla sua esperienza in Algeria è un bluff perché Duroy non sa scrivere: è di Madame Forestier (Uma Thurman), moglie del collega giornalista, infatti, la penna che si cela dietro al nome di Duroy (e anche a quello di Forestier, come si scoprirà in seguito). La carriera di Duroy, grazie all'aiuto della moglie di Forestier che, alla morte di quest'ultimo, diventerà moglie di Duroy stesso, prosegue a gonfie vele, da semplice corrispondente estero a giornalista politico. Ormai convinto di essere "arrivato" grazie alla sua astuzia, Duroy si accorgerà ben presto di essere stato manipolato a sua volta dalla moglie, dai suoi colleghi e dal direttore del giornale Rousset (Colm Meaney) che, sfruttando i suoi articoli politici, riescono nell'intento di arricchirsi. La vendetta di Duroy non tarderà ad arrivare né nei confronti della moglie adultera che l'ha sposato solo per "apparenza" continuando ad essere l'amante del conte di Vaudrec, come aveva già fatto con il primo marito Forestier, né nei confronti di Rousset. Con questo film, girato nel 2010 ma uscito solo ora nelle sale cinematografiche italiane (negli U.S.A. il film non è ancora uscito ed è probabile la sua uscita diretta in home video), Robert Pattinson prova ad allontanarsi dall’immagine di sex symbol delle teenagers di tutto il mondo e a dimostrare di essere maturato come attore. Nonostante l’impegno, il giovane Pattinson risulta poco credibile nel ruolo del seduttore e non ha né il carisma né il fascino necessario ad interpretare un uomo così subdolo come Bel Ami. Già in precedenza Pattinson aveva provato ad interpretare ruoli diversi dal vampiro Edward Cullen con risultati altalenanti: in Remember me (2010), Pattinson offre una buona prova nel ruolo di un giovane segnato dal suicidio del fratello maggiore che si innamora di Emilie de Ravin, traumatizzata dall’assassinio della madre a cui ha assistito da bambina. Al contrario, in Come l’acqua per gli elefanti (2011), l’interpretazione del giovane attore nella parte dell’amante di Reese Witherspoon, più vecchia di lui di dieci anni, non risulta credibile, esattamente come in questo film. In Bel Ami Pattinson offre un’interpretazione monocorde ed appare “ingessato” e poco disinvolto nei panni di seduttore. Recensione Accanto al giovane attore spicca un cast femminile d’eccezione composto da Christina Ricci, Uma Thurman e Kristin Scott Thomas: la presenza delle tre attrici, dotate di maggiore esperienza rispetto a Pattinson, arricchisce il film ma finisce con lo “schiacciare” ancora di più il protagonista, non all’altezza del ruolo che interpreta. Christina Ricci (Il mistero di Sleepy Hollow, la serie TV Pan Am) veste i panni di Clotilde de Marelle, la prima amante influente di Duroy, l’unica che lo accompagnerà durante tutta la sua ascesa sociale e oltre, grazie ad un finale volutamente “aperto” che lascia presupporre la continuazione della loro relazione. La Ricci è perfetta nel ruolo di questa donna "leggera", forse l'unica che capisce la vera natura di Duroy e lo accetta nonostante tutti i suoi evidenti difetti. Fondamentale per la carriera di Duroy è Madame Forestier, la vera autrice dei suoi articoli, proprio come per gli articoli del suo primo marito (Duroy viene chiamato con disprezzo Forestier dal direttore del giornale Rousset). Interpretata da Uma Thurman (Pulp Fiction, Kill Bill), Madame Forestier è l'unica donna a non cedere davvero al fascino di Bel Ami poiché è lei che lo usa per ottenere ciò che vuole. Dal matrimonio Duroy ottiene soldi e prestigio ma quando scopre di essere stato manipolato, si vendica smascherando il tradimento della moglie ed ottenendo il divorzio. A questo punto, Duroy è ricco e libero. Grazie ad una recitazione fredda e controllata, la Thurman si cala alla perfezione nel ruolo di una donna altera ed estremamente intelligente. La terza donna che Duroy sfrutta per la sua ascesa è Virginie Walters, moglie del direttore de La Vie Française, la più candida e pura delle tre. Virginie, che non ha mai avuto un amante prima, è davvero innamorata di Duroy: in realtà il giovane giornalista la disprezza profondamente ed è brutale quando la respinge, dicendole che l’ha sedotta solo per vendicarsi di suo marito. Bel Ami concluderà la sua vendetta colpendo proprio la moglie del direttore e Rousset. Kristin Scott Thomas (Il paziente inglese, L’altra donna del re) interpreta con sensibilità questa donna fragile ed insicura, succube di Duroy. Nel film l’ascesa di Duroy è resa possibile da queste tre donne che cambiano la sua vita ma la svolta decisiva avverrà grazie ad una quarta donna, Suzanne Rousset, interpretata dalla giovane Holliday Grainger, nota per l’interpretazione di Lucrezia Borgia della serie TV I Borgia La sceneggiatura di Rachel Bennette ripercorre fedelmente il romanzo del 1885 dello scrittore francese Guy de Maupassant, ma non è aiutata dalla regia monotona dei due registi inglesi che hanno alle spalle anni di regia teatrale. Declan Donnellan e Nick Ormerod non lasciano il segno con il loro esordio cinematografico, firmando un film piatto senza ritmo e senza mordente. Ottima la ricostruzione dell’alta società di Parigi di fine Ottocento (il film inizia nel 1890) grazie alle scenografie e ai costumi: il film, girato in realtà in Ungheria ed Inghilterra, si svolge principalmente in interni che, grazie ad un accurato arredamento, sottolineano la differenza di classe sociale fra il protagonista e il mondo di cui entra a far parte. Recensione Bel Ami – Storia di un seduttore, presentato fuori concorso al 62° Festival di Berlino nel febbraio del 2012, è un film che non convince fino in fondo. Nonostante la presenza del giovane sex symbol Pattinson e la tematica ad alto tasso erotico, i registi inglesi non giocano la carta “facile” della seduzione, limitando le scene di sesso con il protagonista seminudo, e preferiscono puntare sulla recitazione di Pattinson: è proprio questo il problema principale del film perché Pattinson non è in grado di “reggere” sulle sue spalle tutto il peso del film. La scelta dei registi esordienti non è stata premiata al botteghino dove il film ha racimolato finora poco più di 1.000.000 di euro, nulla in confronto ai numeri da blockbuster degli episodi di Twilight (Breaking Dawn: Parte 1 ha incassato più di 15.000.000 di euro solo in Italia). Con questo film Pattinson non è riuscito a dimostrarci di essere un attore maturo, ora lo aspettiamo all’esame Cosmopolis, il nuovo film di David Cronenberg, attualmente in produzione: con la regia di Cronenberg Pattinson riuscirà a scrollarsi di dosso l’immagine di vampiro luccicante?

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