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Recensione: "Cruel" di Salvo Sottile

Creato il 12 febbraio 2015 da Saraguadalupi
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Roma si sveglia con la notizia di un omicidio atroce. Marta Luci, studentessa universitaria, è stata trovata morta dentro un ex ospedale psichiatrico abbandonato. L'assassino le ha squarciato la gola, ha messo il corpo a testa in giù e lo ha svuotato di tutto il sangue. I capelli sono intrisi di una sorta di balsamo. Sul ventre e sul petto alcuni tagli disegnano una croce rovesciata. Delle indagini viene incaricato un commissario specializzato in omicidi rituali. Ma sulle tracce dell'assassino si mette anche un giornalista, Mauro Colesani, inviato del settimanale "Cruel", crime magazine di grande successo diretto da uno psichiatra famoso e carismatico. Mauro gira su un motorino scassato, ha modi poco ortodossi, ma anche un grande talento. E un motivo speciale per scoprire la verità. Con questo libro Salvo Sottile trasforma in un thriller la sua conoscenza del mondo della cronaca nera, maturata anni di esperienza giornalistica. Ed è una redazione, descritta con assoluto realismo, a diventare il campo gravitazionale del male. Nessuno è al riparo dal sospetto, tutti credono di avere la verità in tasca. Qualcuno ha anche la presunzione di riconoscere il male, di poterlo sconfiggere. Ma come accade nei casi reali non esiste mai un colpevole certo né una sola verità. Semmai ce ne sono tante, tutte valide, tutte spendibili e tutte solide agli occhi della logica. Solide fino a che non arriva una verità più forte, si posa sull'ultima e fa crollare tutte le altre, come in un domino.
Ho letto questo libro di getto, metà prima di andare a dormire e l'altra metà la mattina dopo. Non avevo mai letto nulla di Salvo Sottile ma mi è sempre "piaciuto" come giornalista di cronaca, quindi, quando mi sono trovata davanti il suo libro mi sono detta che, probabilmente, un thriller scritto da chi parla di cronaca nera tutti i giorni, non poteva essere così male..e infatti, sono stata piacevolmente sorpresa da questa lettura e dallo stile narrativo essenziale di questo autore. La storia si sviluppa in poco più di duecento pagine ed inizia con un omicidio: Marta Luci, una giovane universitaria viene ritrovata dissanguata all'interno di un ospedale psichiatrico ormai abbandonato: il suo corpo posizionato come in un rituale e con ferite sul corpo che ricordano croci rovesciate. Sul posto arriva subito la polizia e, come nei più eclatanti casi di cronaca, anche i giornalisti: tra di loro c'è Mauro, giovane reporter e giornalista della rivista "Cruel" creata da Tazio Costa con l'unico obiettivo di informare i lettori su tutti i casi di cronaca nera del paese ed, ovviamente, con una dovizia di particolari tale da riuscire a spopolare come rivista a soli quasi due anni dalla sua prima uscita. A Mauro vengono affidati alcuni dei casi più difficili per un motivo fondamentale: è amico di un poliziotto ed, in un modo o nell'altro, ha la capacità di ottenere informazioni (più o meno direttamente) prima di tutti gli altri giornalisti del settore. Nel frattempo, nella redazione di "Cruel" arriva Ester, giovane ed ambiziosa, subito inserita al fianco di Mauro per trovare informazioni sul caso. Tra i due nasce una passione, consumata in una notte, prima che la stessa Ester diventi obiettivo dello stesso uomo che ha dissanguato Marta Luci. 
Sulla pagina Facebook del blog ho scritto che questo romanzo ha un "sapore televisivo", questo perchè davvero scorre come se fosse la puntata di un telefilm, perennemente sul filo della suspense, senza descrizioni e dialoghi utili solo a far calare l'attenzione del lettore. Tutta la storia incalza, pagina dopo pagina, e sembra davvero di poterla guardare dallo schermo della televisione, come una puntata di Criminal Minds, per intenderci ma che lascia un velo d'incertezza alla fine, con una conclusione "a metà" che lascia ad intendere che forse non tutto si è concluso come ci si aspettava. "Cruel" mi è piaciuto davvero e, tra le sue pagine, traspare quel talento giornalistico tipico di Sottile, con le sue analisi della scena del crimine che, qui, arrivano per mano di Mauro e di Ester..tuttavia avrei apprezzato un approfondimento maggiore sulla psicologia del killer che, in realtà, viene solo abbozzato verso la fine per dare una spiegazione al tutto. Un po' più di analisi "mentale" mi sarebbe piaciuta ma, tutto sommato devo ammettere che è stata una lettura molto interessante e piacevole.  I protagonisti sono ben caratterizzati e impariamo a conoscerli dalle loro azioni e dai loro pensieri, risparmiandoci così lunghi flashback su chi erano quando avevano dodici anni; su alcuni personaggi secondari non ci viene detto molto fino alla fine (un motivo c'è!) e questo fa crescere il dubbio nella mente nel lettore che non sa più di chi fidarsi. Un buon thriller, non troppo pesante, né troppo crudo, che può piacere sia a chi è già un "veterano" del genere (non aspettatevi King, però!), sia a chi inizia ad avvicinarsi adesso ai thriller con un velo di poliziesco. Un autore che mi ha sorpresa e del quale sicuramente leggerò altri libri per avere un quadro più preciso del suo stile narrativo. Votazione:

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