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Recensione "Gli ingredienti segreti dell'amore" di Nicolas Barreau

Creato il 05 settembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Gli ingredienti segreti dell’amore, in uscita dal 7 settembre per la casa editrice Feltrinelli, è una romantica commedia degli equivoci. Già diventato un caso editoriale in Germania (ha raggiunto la 5° ristampa in sei mesi), questo romanzo ha tutte le carte in regola per diventarlo anche in Italia. 
Titolo: Gli ingredienti segreti dell’amore  Titolo originale: Das lacheln der frauen Editore: Feltrinelli  Autore: Nicolas Barreau  Prezzo: 15,00 euro Pagine: 240 Genere: lmmedia Data di uscita: 07/09/2011
Trama:  Le coincidenze non esistono. Aurélie Bredin ne è sicura. Giovane e attraente chef, Aurélie gestisce da qualche anno il ristorante di famiglia, Le Temps des cerises. È in quel piccolo locale con le tovaglie a quadri bianchi e rossi in rue Princesse, a due passi da boulevard Saint-Germain, che il padre della ragazza ha conquistato il cuore della futura moglie grazie al suo famoso Menu d'amour. Ed è sempre lì, circondata dal profumo di cioccolato e cannella, che Aurélie è cresciuta e ha trovato conforto nei momenti difficili. Ora però, dopo una brutta scottatura d'amore, neanche il suo inguaribile ottimismo e l'accogliente tepore della cucina dell'infanzia riescono più a consolarla. Un pomeriggio, più triste che mai, Aurélie si rifugia in una libreria, dove si imbatte in un romanzo intitolato Il sorriso delle donne. Incuriosita, inizia a leggerlo e scopre un passaggio del libro in cui viene citato proprio il suo ristorante. Grata di quel regalo inatteso, decide di contattare l'autore per ringraziarlo. Ma l'impresa è tutt'altro che facile. Ogni tentativo di conoscere lo scrittore – un misterioso ed elusivo inglese – viene bloccato da André, l'editor della casa editrice francese che ha pubblicato il romanzo. Aurélie non si lascia scoraggiare e, quando finalmente riuscirà nel suo intento, l'incontro sarà molto diverso da ciò che si era aspettata. Più romantico, e nient'affatto casuale.
RECENSIONE
“L’anno scorso, a novembre, un libro mi ha salvato la vita. Una cosa alquanto improbabile lo so. Alcuni potrebbero considerarla un’affermazione esagerata, perfino melodrammatica. Eppure è la verità.” 
Nicolas Barreau ci regala una piccola perla. Una delicata storia d’amore sullo sfondo di una Parigi da cartolina. Con maestria e semplicità Barreau ci accompagna alla scoperta dell’amore, della cucina e della letteratura. Ci racconta una storia dolce, sincera e divertente, dove gli equivoci e il destino sono il filo conduttore
Aurélie, la nostra protagonista, conduce una vita semplice: ama cucinare nel ristorante lasciatole dal padre, si regala mazzi di fiori freschi quando è triste e raccoglie su carta parole, attimi, ricordi e impressioni che poi colleziona su una parete della camera da letto. Non ama leggere libri (salvo quelli che trattano di cucina), ma dopo una cocente delusione d’amore si avvicina quasi per caso (o era destino?) ad un libro che la farà nuovamente sorridere e dimenticare il dolore per l’amore ormai perduto. La affascinerà trasportandola in un mondo di carta immaginario fatto di parole e inchiostro. Durante la lettura scoprirà che il suo amato ristorante è stato citato e che la protagonista è molto simile a lei. Coincidenze?  Fatalità? Aurélie non ci crede e, armata di determinazione e speranza, scriverà una lettera allo scrittore elettrizzata all’idea che quest’ultimo le possa rispondere. Non ha fatto i conti, però, con l’editor Andrè che non sembra propenso a fare da tramite con il misterioso autore inglese. Aurélie non demorde e Andrè si troverà ben presto a dover gestire una  girandola di situazioni notevolmente intricata.
Barreau con grazia e maestria mescola e dosa sapientemente gli ingredienti di un intreccio che ricorda molto da vicino le commedie americane romantiche degli anni 50 e 60: romanticismo, situazioni divertenti e dialoghi frizzanti fanno da sfondo all’intera vicenda. Seguiamo la protagonista attraverso i viali e le strade di Parigi e ci troviamo immersi nelle atmosfere di film come “Cenerentola a Parigi” con Audrey Hepburn. Descrizioni evocative, ricche di colori e particolari scorrono tra le pagine come la pellicola di un film avvolgendo il lettore in un’atmosfera incantata.
“E così pochi minuti dopo passeggiavo nei giardini delle Tuileries, una piccola figura triste che attraversa il parco deserto sotto un ombrello a pois”. [...] “Fu così che nel primo pomeriggio del sedici dicembre mi ritrovai davanti al temps des cerises, che di lunedì sarebbe dovuto essere chiuso, con un cappotto cremisi, -pronta a gettarmi in un’ avventura,avvolta da una scia di heliotrope e dal colore della fortuna”.
La stessa Aurélie ricorda lo charme della Hapburn combinato all’energia di una Doris Day. Andrè, un Rock Hudson un po’ bistrattato, incarna perfettamente il prototipo dell’uomo innamorato che deve fronteggiare un avversario temibile come Robert Miller, lo scrittore inglese che la protagonista vuole conoscere. 
In un crescendo di situazioni che si rincorrono senza pause stregando il lettore, l’autore ci conduce verso un finale talmente perfetto ed equilibrato che lascia chi legge con un sorriso soddisfatto sulle labbra. La scelta di utilizzare la prima persona e di raccontare le vicende attraverso gli occhi non solo di Aurélie, ma anche di Andrè, permette al lettore di assistere ad un gioco di specchi e rimandi, dove le scelte di uno hanno immediato effetto sull’altro protagonista rendendo la narrazione e le vicende sempre più gustose. Con semplicità l’autore riesce inoltre ad inserire numerosi ma veloci flashback: piccole spunti e spiragli del passato recente dei protagonisti che aiutano ad apprezzare ulteriormente l'intreccio della storia. I personaggi di contorno, che arricchiscono le vicende, sono adeguatamente caratterizzati (Monsieur Monsignac l’editore di Andrè, un omone grosso e corpulento che ama citare e ricordare gli scrittori del passato ma che non ricorda nemmeno un nome degli autori da best-seller contemporanei e Bernadette l’amica, confidente e voce della ragione di Aurélie in primis) e contribuiscono a rendere più concreto e realistico il mondo creato da Barreau.  
“E’ la donna che amo. L’ho vista sorridere, e il suo sorriso mi ha stregato a tal punto che l’ho rubato. L’ho preso in prestito e l’ho fatto mio. L’ho portato con me. Non so se sia possibile innamorarsi di un sorriso. Ad ogni modo in quel sorriso ho trovato l’ispirazione per una storia…”
Questo delizioso libro è una lunga incantevole lettera d’amore. Con toni briosi e vivaci Barreau ci mostra il suo modo di amare, le difficoltà, i dubbi, le incertezze e gli errori che si commettono durante i primi approcci. Attraverso i protagonisti viviamo i momenti di sofferenza, gioia e disorientamento che ogni storia porta con se, ma... 
Non importa come inizia una storia, non importa che strade percorra e come si sviluppa, in definitiva conta solo la fine.” 
L’AUTORE:
Nicolas Barreau  è nato a Parigi nel 1980 da madre tedesca e padre francese. Ha studiato lingue e letterature romanze alla Sorbonne, ha lavorato presso una libreria ed ha una passione per il cibo. Timido ed introverso crede nel destino. Prima de “gli ingredienti segreti dell’amore” ha già pubblicato in Germania altri due libri che hanno avuto un discreto successo, non sono ancora stati pubblicati in Italia.

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