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Recensione "Jane e i fantasmi di Netley" di Stephanie Barron

Creato il 26 giugno 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Petra Cari lettori,
in attesa dell'ottavo episodio in uscita per TEA il prossimo 23 giugno, vi parliamo e consigliamo la lettura di "Jane Austen e i Fantasmi di Netley", settimo della Serie spin-off firmata Stephanie BarronLa scrittrice inglese di Orgoglio e Pregiudizio, calata dalla Barron nelle vesti di un'investigatrice improvvisata, conferma la credibilità del personaggio, la coerenza fra la Jane reale e quella inventata, forte di quelle doti — universalmente riconosciute — fra cui l'arguzia, l'osservazione, l'ironia e quel talento raro di scrupolosa indagatrice d'animi, capacità che hanno eletto questa donna, molto intelligente e poco convenzionale, a diventare una delle scrittrici più note ed apprezzate nella Storia della Letteratura.
La più grande scrittrice inglese
nei panni di un'abile investigatrice

Recensione Titolo: Jane e i fantasmi di Netley Titolo originale: Jane and the Ghosts of Netley Autrice: Stephanie Barron Serie: Le indagini di Jane Austen #7 Editore: TEA - Collana Narrativa Traduttore: A. Zabini Formati: brossura - ebook Pagine: 227 Prezzo: € 12,00 libro - € 9,90 ebook ISBN: 978-88-502-2627-6 Leggi ANTEPRIMA Trama Netley, costa di Southampton, autunno 1808. Jane sta ammirando le rovine abbandonate dell'abbazia di Netley, quando viene raggiunta da un personaggio sconosciuto, avvolto in un grande mantello, che le consegna una missiva e si dilegua. Si tratta di un messaggio di Lord Harold Trowbridge, funzionario di Sua Maestà e amico di vecchia data di Jane, che le assegna una pericolosa missione: dovrà contattare e ottenere le confidenze di una sospetta spia francese, la bella vedova Sophia Challoner, donna misteriosa e intrigante, che al momento si trova ospite proprio nella pensione di Netley. Ma di lì a poco la situazione precipita nel dramma: una fregata della Marina viene data alle fiamme nelle acque di Southampton e il maestro d'ascia è trovato morto. Qualcuno lo ha assassinato. È solo l'inizio di una guerra clandestina, scandita da morte e terrore, per fermare la quale Jane dovrà mettere in gioco tutto, persino la sua stessa vita e quella dei suoi cari, in nome della salvezza del suo Paese.
RECENSIONE

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Netley Abbey - presso Southampton in una stampa d'epoca

La settima indagine della fortunata Serie "Jane Austen Misteries" di Stephanie Barron si apre con un misterioso incendio e una morte apparentemente inutile. Tra coincidenze sospette e loschi individui che s'intrecciano nelle spire di un complotto epocale; un pericolo reale che minaccia la sorte di una guerra e, con essa, il destino stesso dell'InghilterraSiamo alla fine Ottobre del 1808, a Castle Square — nei pressi di Southampton —, luogo dove Jane decide di trascorrere un po' di tempo con i due nipoti Edward e George, figli del fratello maggiore, con l'obiettivo di risollevarne gli animi, in seguito al grave lutto che li ha da poco privati della madre Elizabeth; deceduta improvvisamente il 17 Ottobre, a poche settimane di distanza dalla nascita dell'undicesimo figlio,  Godmersham Brook-John (28 Settembre 1808) [vedi lettera N°60 e cronologia biografica su www.jausten.it]. 

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Olivia Williams in "Miss Austen Regrets"

Sulla scena riappare l'affascinante, ormai noto, Lord Harold Trowbridge, il Furfante Gentiluomo, giunto a  Southampton per indagare sui misteriosi fatti accaduti e sul sospetto complotto che coinvolge la bella vedova Sophie Challoner, nuova affittuaria di Netley Lodge — una grande residenza a due passi dall'omonima, quanto gotica, Abbazia. Jane si trova, suo malgrado, coinvolta nell'indagine su precisa richiesta di Lord Harold, il quale, conscio delle capacità di lei, conta sulla sua discrezione, sul suo talento innato per l'osservazione e sull'intuito che, già in precedenza, sono stati fondamentali per la risoluzione degli enigmi. Ma questa volta, il pericolo peggiore è in agguato. 

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Il Porto di Netleyin una stampa d'epoca

Mrs Challoner, dietro le tende di Netley Lodge, incontra loschi figuri dall'identità nascosta; l'unico individuo che Jane riconosce è un giovane americano, Mr Ord, visto poco tempo prima in abiti ed atteggiamenti assai più modesti, ma la presenza più fosca è avvolta in un mantello scuro, senza volto e padrona di una lingua incomprensibileSpronata dalla missione affidatagli da Lord Harold, Jane si arrischia verso Netley, conosce Mrs Challoner che si presenta in tutta la sua bellezza ed affabilità; una signora così immediatamente squisita e prossima all'amicizia da riportare la memoria alla sua probabile fonte d'ispirazione austeniana, l'affascinante Miss Thorpe de L'Abbazia di Northanger — sebbene, Jane sia ben lontana dall'ingenuità ed impressionabilità della malleabile (almeno in principio) Miss Catherine Morland

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Miss Isabella Thorpe e Miss Catherine Morland

Nel complicarsi degli eventi, tra riferimenti biografici ed invenzione, Jane si addentra in una trama sempre più fitta che la conduce in situazioni di pericolo inattese. Al centro della girandola di eventi c'è sempre lei, Mrs Challoner, spigliata e sorridente, eppure altrettanto sospetta. L'intuito di Jane avverte subito l'incoerenza del suo comportamento (contrariamente ad una Miss Morland) e ciò la convince ad approfondire la conoscenza, ad osare domande chiave per indurre la vedova ad un passo falso, come Lord Harold le ha chiesto, ma anche — ne siamo convinti — per semplice onore alla sua innata curiosità.

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Ritratto di Hart Davis Jr - Opera di Sir Thomas Lawrence

E la sua curiosità la porta ad un passo dall'inesorabile, una sorta di presagio la rende più ardita contro la sua volontà, eppure non coglie il motivo di quell'innaturale incoscienza. Forse perché gli eventi, stavolta, sono tanto più grandi di lei? Lord Harold è lì al suo fianco, anche se nell'ombra, Jane ne avverte ormai la presenza costante per quel dialogo — non oserebbe dirlo per la sconvenienza che comporta — di salda complicità che si è stabilito tra loro da tempo, eppure, una paura mai provata prima s'intreccia alle tribolazioni dell'animo... 
Sarà sempre sufficientemente vicino per proteggerla?


Una grigia atmosfera gotica pervade questo settimo capitolo della serie; chiaro omaggio al più insolito dei romanzi della Austen (L'Abbazia di Northanger), come alla scrittrice che lei stessa amava citare, Mrs Radcliffe (I Misteri di Udolpho), cui la Barron rende ulteriore omaggio per bocca del personaggio di Jane. Stephanie Barron conferma la sua perfetta conoscenza della vita di Jane Austen, eletta a sua particolare eroina, come del contesto storico e politico che fece da sfondo alla sua vita. La trama si svolge come un gomitolo senza grovigli. Nel pieno rispetto dello stile austeniano, il confine tra realtà storico-biografica ed invenzione è scrupolosamente, quanto intelligentemente, osservato, persino nei dettagli, laddove è più arduo far coincidere il tutto evitando pericolose incongruenze. Ma il talento della Barron è racchiuso proprio in questa attenzione maniacale, una coerenza compositiva più difficile a farsi che a leggerne il risultato.  L'esito è una piacevolissima lettura apprezzata dal pubblico del genere, ma soprattutto dagli estimatori di Jane Austen, i quali, davanti alla credibilità del personaggio della Barron, si convincono sempre più del suo talento d'investigatrice d'animi e, perché no, di accadimenti!
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L'AUTRICE
Francine Stephanie Barron, dopo aver lavorato per quattro anni nella CIA, come Intelligence Analyst, ha scelto di dedicarsi alla narrativa. Ha raggiunto il successo con la serie delle “Indagini di Jane Austen”, pubblicate in Italia dalla TEA. Sito Ufficiale dell'Autrice

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