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Rumah Dara (2009)

Creato il 26 agosto 2011 da Sonjli
Rumah Dara (2009) Un gruppo di ragazzi si sta divertendo in un pub nell'attesa di partire per l'aeroporto, direzione Australia. Tra gli amici ci sono gli sposi Astrid, in dolce attesa, e il marito Adijie. Adijie è il fratello di Ladiya, impiegata come cameriera nel pub, i quali si trovano in cattivi rapporti e cercheranno di riparare prima del viaggio. Infatti Ladiya li accompagnerà solamente.
Dopo pochi minuti dalla partenza rischieranno di investire una ragazza in mezzo alla strada che dice di essere stata rapinata. Da buoni samaritani le offriranno un passaggio verso la sua abitazione. Quando arrivano alla casa di Maya conoscono la sua famiglia matriarcale gestita da Dara.
Ai ragazzi verrà offerta una cena di ringraziamento che sarà solo il primo passo verso un baratro di atroci torture e orrori di ogni genere.
Chi si salverà da questo inferno?

Partiamo con una trama semplice ma efficace. Aggiungiamo una regia pulita e ben bilanciata. Mescoliamo il tutto con una sceneggiatura degna di un buon b-movie ed ecco che un piccolo gioiello viene sfornato dalle cucine indonesiane.
Rumah Darah (anche Macabre per la distribuzione internazionale) è un film che lascia davvero perplessi per la quantità di momenti terrificanti, per l'atmosfera fumosa e per la qualità degli attori.
Non si ha un minuto di tregua e scorre una tal quantità di sangue che non vedevo da Dead Snow. Davvero impressionante.
La vicenda narra di questo gruppetto di ragazzi in cui ci sono una coppietta di sposini felici con lei incinta, tre amici scavezzacollo e la sorella del maritino. Questi decidono di salvare una povera ragazza ferma in mezzo alla strada, rimasta vittima di una rapina. Il problema sarà che chiaramente Maya, questo il nome della poverina, li trascinerà in un inferno a dir poco allucinante. I tre amici scavezzacollo sono inseriti nella pellicola solo come bestie sacrificali ma le loro morti appagheranno la vostra sete splatterosa.
Dalle anticipazioni e dal corto realizzato in precedenza con lo stesso titolo dai bravissimi registi, i Mo Brothers (Kimo Stamboel e Timo Tjahjanto), tutto sembrava presagire una sorta di remake o rivisitazione di "A l'Interieur" ma dopo quindici minuti di pellicola ci possiamo rilassare (più o meno...) e goderci un mix di buonissime trovate grottesco-macabre.
La sceneggiatura tralascia degli aspetti del racconto che però non danneggiano la visione e anzi, a mio avviso, ne aumentano il mistero intrinseco e lasciano quel senso di smarrimento che si aveva guardando alcune puntate di X-Files. Questa caratteristica della pellicola si impadronisce subito dello spettatore quando Maya insiste perché i ragazzi, una volta che viene accompagnata a casa, rimangano a cena e conoscano la creatura più spaventosa che io ricordi da molto tempo a questa parte: La madre Dara. Ma perché insistere così tanto?
Quando si presenta Dara non si può che rimanere attratti dal suo fascino e soprattutto ci si chiederà: come può essere così giovane?
La cena è una scena girata con un talento davvero d'altri tempi. Tutto ci viene spiegato per immagini e intuizioni ma nella casa di Dara niente è quello che sembra.
L'arrivo della polizia è la svolta fondamentale del film e ci si divertirà come dei bambini a vedere il caos mastodontico che si viene a creare. La presa per i fondelli delle autorità fa intendere anche un sottotesto piuttosto polemico.
A questo punto vi auguro buona fortuna perché il famoso (e da me amatissimo) walzer delle assurdità vi si presenterà davanti agli occhi, e tra video demoniaci, compravendite, magia nera, sparatorie, sangue a fiumi, sciabole, feti in vitro, personaggi indimenticabili e chi più ne ha, più ne metta, si finirà per sperare che questi due registi\sceneggiatori bastardi ritornino velocemente all'opera!
E da quel che ne so, lo faranno a breve con il sequel o il prequel...
I graffi e le note stonate di violino che compongono la colonna sonora assieme a qualche musica classicheggiante sono perfettamente incastonate nel contesto. Assolutamente da gustare la scena della motosega. E non pensate a "Non aprite quella porta" perché qui la genialità sta nella macabra originalità degli autori.
Gli attori sono il fiore all'occhiello di questa produzione. La cattivissima Dara viene interepretata da Shareefa Daanish di una bravura che vi farà strabuzzare gli occhi. Credo che la sua voce in lingua originale mista alla sua compostezza servile vi farà perdere più di qualche ora di sonno...
Comunque anche i comprimari non sono da meno e lo stampo internazionale si nota anche dalle loro interpretazioni molto "occidentali".
Non posso certo tralasciare il secondo personaggio mostruoso di Rumah Darah, il fortissimo Adam, che all'inizio mi ha fatto sorridere per la somiglianza interpretativa con Lerch della Famiglia Addams, ma tranquilli che di simpatico, il nostro Adam, non c'ha proprio niente.
E così anche "Rumah Darah" entra nell'olimpo dei "film cazzoni doc" con una stellina in più che lo trasporta davvero tra gli horror più belli di quest'anno.

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