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Russia, mistero su una fuga di gas nervino da un impianto a sud di Mosca

Creato il 03 agosto 2012 da Alessandroronga @alexronga

Russia, mistero su una fuga di gas nervino da un impianto a sud di MoscaUn’inquietante vicenda, che in certi aspetti riporta alla mente il disastro di Chernobyl, sta creando imbarazzo e preoccupazione in Russia: secondo quanto riportato dal quotidiano d’opposizione Novaja Gazeta, sei tonnellate di un agente chimico utilizzato per produrre gas nervino, il VX, sarebbero state disperse nell’ambiente circostante un impianto di smaltimento di armi chimiche situato a Pochap, nella regione di Brjansk, 400 chilometri a sud di Mosca, al confine con Polonia e Ucraina. Cosa sia realmente accaduto non è ancora chiaro, poichè funzionari locali e rappresentanti militari hanno prima smentito la notizia, sottolineando che nulla di particolare è avvenuto nella zona, per poi ammettere che materiale chimico è effettivamente fuoriuscito dall’impianto, ma che il quantitativo in questione è talmente esiguo da non destar preoccupazione. I giornalisti locali però accusano le autorità di voler nascondere la verità ai cittadini e di non aver impiegato personale esperto per affrontare l’emergenza.

La Novaja Gazeta, il giornale per il quale scriveva anche Anna Politkovskaja, riferisce che la fuga di gas si è verificata il 27 luglio scorso, ma se ne è avuta notizia solo quattro giorni dopo. Circa 70 soldati di una vicina base militare sono stati impiegati per eliminare l’agente chimico dal suolo, senza però avere in dotazione gli strumenti adatti: sembra che agli uomini siano state consegnate semplici maschere antigas invece che maschere isolanti, come pure alcuni testimoni hanno raccontato che nessuno dei militari indossava indumenti anti-contaminazione. Tutti i soldati sono poi stati sottoposti a verifiche mediche, e per due è stato necessario il ricovero in ospedale, dove sono stati sottoposti a terapia antibiotica.

Tra le autorità non esiste una posizione comune sull’accaduto: per il Ministero per le situazioni d’emergenza di Brjansk si è trattato solo di una “depressurizzazione”, che avrebbe provocato la fuoriuscita di materiale nocivo all’interno di un silos e che comunque non avrebbe provocato feriti tra il personale. Dai comandi militari regionali invece arrivano secche smentite perfino sull’effettivo verificarsi dell’incidente, mentre il governatore regionale Drobyshevskij ammette che nello stabilimento un operaio è rimasto ferito alle mani, ma in maniera tanto leggera da essere dimesso subito dopo essere stato medicato.


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