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Scary or die (2012)

Creato il 01 novembre 2012 da Sonjli
Scary or die (2012) Una mano femminile si appresta a cliccare su alcuni video dal sito "scaryordie.com". Ad ogni click la sua storia... ad ogni click la non morte sarà sempre più vicina...
Due redneck si dirigono, assieme a una bella ragazza, verso il deserto dell'Arizona. Nel loro pickup si nasconde il vero scopo del viaggio, che finirà molto male.
Un tipico impiegato di origini orientali, che soffre per la perdita della moglie, incontra e salva da uno sconosciuto una giovane e avvenente fanciulla. Colei lo ringrazierà invitandolo a una festa alquanto particolare.
Un poliziotto cerca di sfuggire da un necromante che lo perseguita.
Un pagliaccio molto particolare trasformerà la vita di un giovane spacciatore in un incubo da cui non potrà più uscire.
Per finire, il passo incerto di una giovane amante che torna dalla morte in cerca di vendetta.

E' piuttosto divertente trovarmi qui, davanti al mio pc e pensare che sto scrivendo una recensione proprio la notte di Halloween. Non che sia la mia festa preferita, anzi, non ho neanche mai capito perché diamine la festeggiamo in Italia, ma rimane comunque un buon incentivo per presentare questa piccola antologia horror che regala più di qualche sorpresa.
Se stasera non avete nulla da fare e volete spassarvela tra amici aspettando qualche bimbetto in aria di dolcetto o scherzetto, ecco il film che fa per voi. Ogni anno durante questa festa c'è sempre un piccolo film a episodi che aspetta di essere scoperto. Dopo la grande rivisitazione del mockumentary di di Ti West in VHS e l'ottimo Trick'r'treat del 2007, questa volta provo a dare una possibilità a "Scary or die".
Se vi aspettate solo una serie di lugubri scene horror, attenti, che questa volta troviamo un informissima Michael Emanuel, già regista di Maneater nel 2009, che presenta alcuni topoi classici del genere, rinverdendo lo sfondo attraverso storie emotivamente toccanti e piuttosto disturbanti. La combriccola è composta anche da quello strano personaggio che si chiama Bob Badway e che abbiamo potuto incontrare alle redini di The Uninvited del 2008, da non confondere con questo ciofecone.
Ogni episodio ha un suo titolo e nessuno spezzone è legato ad un altro. Non esiste un vero filone nel film e questo potrebbe rendere la visione un pò snervante, ma nel complesso ci si diverte parecchio e c'è inoltre quel valore aggiunto, dato da una sceneggiatura molto promettente.
Il primo episodio (The crossing) parla di zombie. La costruzione del racconto è meticolosa e trascina verso il finale con una certa ansia. I due ceffi xenofobi che portano la dolce fanciulla nel deserto sono dei personaggi perfetti: cattivi, brutti e grezzi. Il finale si chiude splendidamente lasciando uno strano senso di smarrimento e desolazione.
Il secondo episodio (Taejung's lament) mostra, con una certa maniera, la solitudine di un uomo che è rimasto senza l'amore di sua moglie. Le continue apparizioni della donna sono toccanti e allo stesso tempo riprendono quelle inquadrature tipiche della ghost-story giapponese. Ci si trova davanti tutta questa preparazione al "buu" ectoplasmatico e poi la storia svolta di colpo mostrando il lato umano del protagonista che salvando dalle grinfie di un possibile maniaco una bella ragazza, accetta una avance piuttosto ardita che si trasformerà in un bagno di sangue. Mi rivolgo alla Twilight saga: vuoi sapere cosa sono i vampiri?
Il terzo episodio (Re-membered) è, a mio avviso, il meno riuscito. La trama è nebulosa e non si capisce bene se il poliziotto stia inseguendo qualcosa, o ne stia scappando. Peccato sprecare così un'altro personaggio, lo sbirro, che poteva funzionare molto bene.
Il quarto capitolo (Clowned) è il migliore in assoluto. Un monologo del regista Emanuel che riporta sullo schermo un pagliaccio così spaventoso che il Pennywise televisivo di Kinghiana memoria, traballa pericolosamente sul podio del clown più spaventoso del cinema. Il trucco è fantastico e la metamorfosi del ragazzotto protagonista è terrificante. Il risultato finale dimostra un impegno da lodare. La storia è incentrata sul rapporto tra questo "bravo" spacciatore e il suo fratellino. La scena nel parco è imperdibile perché un clown cannibale non ha prezzo!
L'ultimo episodio (Love come back) potrebbe benissimo essere stato scritto dal nostro Tiziano Sclavi e quindi l'orrore si nasconde nelle pieghe dell'assurdo. Nessuna domanda, nessuna risposta. Solo vendetta. Un corto potente ed emozionante che ci accompagnerà fisicamente fino ai titoli di coda.
In questi spezzoni di pellicola non spicca la bontà recitativa degli attori ma si nota una buona mano sulla macchina da presa e soprattutto, una gran fantasia in fase di scrittura. Non appaiono particolari crepe nei racconti se non nell'episodio del poliziotto. Degno di menzione il reparto trucco che ha fatto dei piccoli miracoli nel quarto capitolo.
Un film che lascia un piccolo segno. Non di certo un capolavoro, ma un'altra dimostrazione che è possbile creare qualcosa di buono che si possa chiamare cinema perturbante, senza ipoteche sulla casa, mettendoci tanta passione e molto sangue.
Un appello a mr.Emanuel e mr.Badway: Youtube e Youporn eistono già, adesso voglio anche io Youhorror!

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