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Scorpioni e Streghe – di Iannozzi Giuseppe aka King Lear per Cinzia

Creato il 20 gennaio 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Scorpioni e Streghe – di Iannozzi Giuseppe aka King Lear per CinziaScorpioni e Streghe

di Iannozzi Giuseppe aka King Lear

Con Cinzia c’è un rapporto puramente materno, forse un po’ ingovernabile, soprattutto se si considerano le nostre posizioni politiche antitetiche. Ad esempio ieri l’ho portata (di peso) a mangiare in un ristorante alternativo: gran portate di cavallette, vermi soffritti e, com’è ovvio immaginare, ogni altro ben d’un Dio strisciante. Persino gli scorpioni arrosto, che sono una prelibatezza per pochi palati eletti.
E lei, schizzinosa, che ha fatto? Ha sparato una bestemmia che non posso qui riferire, dopodiché mi ha sganciato un pugno proprio in mezzo al naso facendomelo così sanguinare, e si è poi alzata di scatto dalla tavola per portar via le chiappe. E l’avrebbe fatto, era una vipera, livida di rabbia e di veleno: i suoi occhi erano proprio quelli d’una strega mortifera. Comunque sia, vuoi il tacco 12 vuoi l’età avanzata, è inciampata in una piega del tappeto siriano andando a sbattere il mostaccio per terra. Durante la caduta ha cercato indarno di portarsi avanti con le mani per pararsi il viso almeno, ma solo le è riuscito d’aggrapparsi come una scimmia a un lembo di tovaglia trascinando con sé tutte le portate ch’erano disposte sul tavolo. E’ quindi precipitata a terra in maniera rovinosa – meglio sarebbe stato per lei se nulla avesse tentato -, sommersa da vermi soffritti, cavallette e grassi scorpioni conditi con un filo appena di olio balsamico al peperoncino rosso. In un men che non si dica si è ritrovata con la bocca piena di vermi e scorpioni; non ha potuto far altro che ingoiare il boccone, perché non farlo avrebbe significato soffocare e morire d’una morte ridicola ma non per questo meno dolorosa e tragica.
Ecco com’è che è andata iersera.
Quando poi si è rialzata, aveva la faccia in fiamme e le pupille ridotte a due fessure viperine. M’avrebbe sbranato sul momento, se solo gli scorpioni suo malgrado ingollati e ora nel suo stomaco non le avessero causato un feroce bruciore di stomaco. Per calmarlo ha preso la prima brocca che le è stata offerta da un fin troppo zelante cameriere indiano – con tutta probabilità un eunuco. La povera Cinzia, cioè la Strega, non immaginava che quella che gli veniva offerta non era acqua, ragion per cui ha preso a bere a garganella. Si è scolata 75 cl di liquore indiano a base di erbe molto molto particolari: la bevanda, usata spesso dai santoni indiani per andare incontro alle loro visioni, ha subito fatto effetto sulla Strega… che però ne ha bevuto davvero troppo. Dopo neanche un minuto s’è inginocchiata ed ha cominciato a parlare in una lingua aliena che mai avevo sentito, sconvolgendo con le mani l’aria d’attorno, manco volesse schiaffeggiarla. E’ andata avanti così per un’ora buona, dopodiché è caduta in un profondo deliquio. Come di morte.
Sono stato costretto a chiamare un taxi e a riaccompagnarla a casa. L’ho adagiata sul divano, mentre la sua cagnetta Furby subito le è saltata in grembo preoccupata. Resasi conto che la sua padrona era cotta e strafatta, ha preso a uggiolare esprimendo una disperazione che oserei definire quasi umana. Una pena che non voglio qui riportare! La povera cagnetta ha cominciato a leccarle il viso, e la Strega, per un momento, si è ripresa ma solo per urlare: “Aleppe, Aleppe, Pappe Ciappi Satan, Vodoo Tau Clam… Lungh!”. Ed è subito ripiombata nel suo sonno, ma non prima d’aver addentato la coda di Furby.

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