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Se questi sono i giornali…

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Ogni tanto ci fa piacere sentire che ci sono uomini che si occupano di analizzare e studiare il fenomeno della violenza sulle donne e che si sentono sensibili a questo tema. Riccardo Iacona, giornalista Rai, scrive un libro Se questi sono gli uomini, sensibilizzando gli uomini a prendere parte attiva sul dibattito della violenza sulle donne.

Alcuni giornali hanno dato spazio a questo lavoro ma ci siamo soffermati come spesso gli stessi giornali che dedicano articoli al fenomeno della violenza di genere si dimostrano superficiali e spesso utilizzano un linguaggio o un insieme di immagini che sono inappropriati al contesto narrato.

Tra questi c’è Corriere.it che ha aperto un blog per discutere sulla condizione femminile. Credo che questi tempi debbano essere affidati a persone che veramente hanno a cuore queste tematiche e non a giornaliste che per avere qualche click o per avere una paga parlano di violenza sulle donne con toni di banalizzazione. Infatti ecco i risultati:

Se questi sono i giornali…

Labbra sensuali, umide e socchiuse, reggiseno chic e seno rifatto, trucco apposto, capelli cotonati al vento e collana d’oro afferrata dal compagno. Pubblicità di gioielli? immagine da rivista di moda?

No ragazz* quest’ immagine allegava o meglio adornava l’articolo che discuteva sul libro di Riccardo Iacona contro i femminicidi!

Insomma, chiunque si trovasse davanti ad un’immagine del genere vorrebbe volentieri salvare questa bella fanciulla, o addirittura arriverebbe a giustificare la violenza attribuendo alle vittime la colpa di tradire il partner. Perché le immagini contano, sopratutto nel contesto.

L’anormalità e la mancanza di rispetto sta nel fatto di voler fissare dei canoni estetici anche alle vittime di violenza e di rendere la violenza sulle donne come qualcosa di piacevole. Come se la violenza contro le donne non fosse connessa anche all’oggettivazione sessuale delle donne sui media e sull’immaginario sociale.

Inoltre l’immagine rovina anche il lavoro di Riccardo Iacona perché un uomo non immagina una situazione violenta con immagini mentali di questo tipo.   Io sono dell’opinione: o se ne parla bene o non se ne parla. Ho l’impressione che i nostri media parlino poco e male di violenza sulle donne (come ad esempio su Raidue dopo aver commentato un espisodio di femminicidio hanno sviato l’argomento parlato del ragazzo che tappezzava Roma per riconquistare l’ex parlando di lato “romantico” mentre stamattina hanno parlato di padri separati arrivando a dire che la maggior parte delle violenze sono false accuse! mentre una donna ieri è stata massacrata).

Il minimo che si possa dare è dare spazio ad iniziative e libri che sensibilizzano sulla violenza contro le donne come il lavoro di Iacona, armi contro i giornali che non sanno affrontare il tema e che invito ad astenersi se non sono in grado.



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