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Secondo il ministero della Salute la fecondazione eterologa in Italia è lecita ma non sicura

Creato il 19 agosto 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Nessun dietrofront sulla fecondazione eterologa: è quanto dichiara il ministero della Salute che, dopo le ultime polemiche, chiarisce che non è mai stata messa in dubbio la sentenza 162/2014 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa in Italia. Ma alcuni problemi vanno ancora risolti.

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Di: Redazione

Sebbene siano passati quattro mesi dalla sentenza 162/2014, la fecondazione eterologa in Italia non è ancora partita: sono ancora moltissime le coppie che attendono il via libera per poter accedere ad un tipo di fecondazione che, fino al 9 aprile 2014, nel nostro paese era assolutamente vietata. Un divieto, quello della fecondazione eterologa, che ha alimentato per anni frustrazioni e malcontento, oltre ad aver incentivato il cosiddetto “turismo riproduttivo”, in quanto le coppie sterili, non potendo accedere all’eterologa, spesso decidevano di affrontare ingenti spese per spostarsi all’estero ed eseguire le procedure in un altro paese.

Con la sentenza del 9 aprile 2014, la fecondazione eterologa in Italia non è più vietata, ma mentre i giudici della Corte Costituzionale affermano che si potrebbe partire anche subito, il ministero della Salute ha più volte insistito sull’istituzione di una norma di rango primario per sostenere le coppie da un punto di vista normativo e per evitare problemi consequenziali ad una mancanza di regole ben precise, come il business incontrollato sui gameti e la mancanza di controlli sulle donazioni.

Il problema principale legato alla fecondazione eterologa è, secondo il ministero della Salute, la necessità di istituire un Registro per la tracciabilità donatore-nato: senza questo Registro, si rischierebbe di andare incontro a situazioni incontrollabili e molto pericolose. E l’unico modo per creare un Registro che regoli il numero delle donazioni, è una legge. Una legge che, secondo il ministero, è importante anche per garantire i controlli sanitari, e per rendere la fecondazione eterologa non solo lecita – come è stata dichiarata dalla Corte Costituzionale – ma anche sicura, a livello umano, burocratico, e sanitario.


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