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Serve proprio una “Miss Maglia Rosa?”

Creato il 15 marzo 2013 da Marypinagiuliaalessiafabiana

Martedì pomeriggio, mi è capitato di sentire una pubblicità grazie alla quale sono venuta a conoscenza di un nuovo concorso di bellezza: nientepopodimenoche “Miss Maglia Rosa”, indetto da uno degli sponsor del Giro d’Italia, l’azienda che produce prodotti alimentari “Balocco”.

Che requisiti devono avere le ragazze che parteciperanno al concorso?

Chi sono, cosa fanno le vincitrici, giacché le Miss elette saranno due?

Sul sito della Balocco, nella pagine dedicata all’evento sta scritto che le partecipanti dovranno avere come requisiti: il possesso della patente B e la maggiore età e dovranno inviare due foto, una di se stesse con uno dei prodotti della Balocco e l’altra di se stesse che praticano uno sport.

“Bene”, penso, “un concorso di bellezza del quale non sentivo assolutamente il bisogno, ma che almeno riconosce le abilità femminili in campo sportivo, valorizzandole.

Ma poi leggo sul regolamento del concorso che le ragazze saranno esaminate dalla giuria (e già quel verbo “esaminare” mi ripugna, ma poi mi domando: “D’altronde è un concorso di bellezza, che verbo dovrebbero usare?”. Ma questa riflessione non mi fa sentire meglio…) si vedranno assegnare un punteggio per ognuna delle seguenti caratteristiche:

Presenza fisica

Fotogenia

Simpatia

Portamento

Attitudine al ruolo da svolgere

Quindi lo sport, il dare valore alle abilità femminili nel mondo dello sport, non ha, invero, nessun rilievo “a meno che…” penso, speranzosa quel ‘ruolo da svolgere’ dell’ultimo requisito non sia un ruolo attivo, sportivo, atletico”.

Così continuo a leggere il regolamento e scopro che le due vincitrici avranno la possibilità di partecipare in veste di “MISS MAGLIA ROSA”, a tutte le tappe (21) del Giro d’Italia del 2013, durante le quali premieranno il vincitore della Maglia Rosa (con riprese televisive).

Sarebbe questo il ruolo da svolgere?

Eggià. Pare che in Italia, le donne, nello sport abbiano come unico ruolo quello di fare da cornice graziosa e di premiare il campione di turno.

“Ma cosa volevi?” mi chiedo, mesta. Si sa che in Italia, quando si parla di donne e di sport, sia che le donne non siano le protagoniste delle imprese sportive, sia quando invece lo sono, il loro principale valore è quello estetico.

Come dimenticare le Olimpiadi di Londra 2012? Anzi le Culolimpiadi, come ben documentava Faby.

E l’articolo di Mary nel quale si evidenziava la tendenza a svalutare le atlete, in ogni tipo di sport, evidenziandone ancora una volta il solo lato estetico, dando ai corpi sportivi delle donne una valenza sexy, tanto per cambiare.

Già in quell’articolo, peraltro, appariva una fotografia scattata durante una tappa dello scorso Giro d’Italia, dalla quale era facilissimo capire il fondamentale ruolo che Miss Maglia Rosa sarà chiamata a svolgere

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Non contenta di tutte queste notizie che già mi avevano procurato irritazione e fastidio, sono anche andata su Youtube, per avere una informazione più completa e ho trovato un video della Balocco che promuove il concorso e che spiega benissimo, tramite le immagini, che cosa fa Miss Maglia Rosa.

Il video si apre con queste parole:

“Il ciclismo è sofferenza, dolore, impegno, ma anche…” e poi partono le riprese, zeppe di belle ragazze sculettanti in abiti succinti che ammiccano, baciano. Il campione di turno viene più volte inquadrato con le due Miss ai lati che lo incorniciano nel suo trionfo, mentre le abbraccia con fare possessivo, come se loro rientrassero nel suo premio. Le ragazze portano gli ombrellini, le ragazze offrono al campione la coppa.

“Le ragazze italiane sono belle”, si dice nel video.

Niente  è stato trascurato: lo svilimento della figura femminile è al completo. La ragazza è bella, è ornamentale, maliziosa, ammiccante, servetta (regge ombrelli, porge trofei) ed essa stessa è premio. Premio per il campione che la abbraccia, premio per gli occhi.

Questo non ci piace dei concorsi di bellezza: il loro proliferare in ambiti che con la bellezza non c’entrano, come a voler cancellare le abilità, le capacità femminili anche nello sport nel quale invece, l’Italia vanta numerose atlete di grande valore sportivo.

Il loro ossessivo riproporsi in un Paese come il nostro nel quale la misoginia dilaga, nel quale la cultura dominante ancora porta avanti l’immagine di una donna come “ornamento” per uso, consumo e piacere maschile.

Non vogliamo la censura e nemmeno ci interessa criticare chi partecipa ai concorsi di bellezza. Ci piacerebbe solo che le donne godessero di una rappresentazione più ampia che proponesse le molteplici capacità delle donne, che, insomma, almeno in un campo come quello sportivo, le qualità delle donne sulle quali puntare non fossero sempre  e solo la bellezza e il portamento.

Perché come diceva già nel 2010 Giorgio Napolitano:

E’ evidente che la comunicazione di un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo offende profondamente la dignità delle donne italiane. Non solo: questo stile di comunicazione nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi.

Serviva proprio una Miss Maglia Rosa?

La serata di gala in cui verranno elette le due vincitrici si terrà a Napoli il 20 aprile 2013.

Chissà se qualcuno, a Napoli, avrà voglia, come in occasione di Miss Italia, di andare a protestare?

Lo speriamo.



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