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Sfruttamento delle bambine: è allarme

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Hanno finito di sfruttare il corpo delle donne e ora prendono di mira le bambine. Una nuova azienda di lingerie, pare olandese, si diffonde anche in Italia, mettendo in vendita dei reggiseni imbottiti per bambine e diffondendo dei manifesti pubblicitari (che si vedono anche sul sito) che incitano parecchio alla pedofilia, con bambine ammiccanti, in posizioni ambigue e rese sexy da trucco e tette alzate da reggiseni push up.

Perfino il nome della linea di lingerie che si fa chiamare Boobs che in inglese significa tette è un incitamento puro all’attrazione verso bambine di sei-sette anni!Vendere reggiseni imbottiti per bambine, accessori utilizzati normalmente per rendere la donna più attraente è cosa incommentabile e mi indigna parecchio. Le immagini sembrano provenire da un sito pedopornografico, peccato che pare sia tutto legale perchè nessuno ha pensato di bloccare la campagna che si sta diffondendo sulle strade rendendo gratuito anche lo sfruttamento del corpo infantile.

Non ho coraggio di postare tutte le immagini che vengono dal sito, fanno troppo male e sono veramente pericolose. Pericolose per le bambine che subiscono semrpe di più molestie e violenze a causa di una cultura che normalizza l’attrazione verso donne sempre più giovani. Ma dove arriveremo? alla legalizzazione della pedofilia?

Se ci penso, alla legalizzazione della pedofilia ci eravamo quasi arrivati  quando il Governo pensò ad una proposta di legge che aboliva la pena detentiva a chi compiva atti “di lieve entità” contro i minori. Vi ricordate?

Il nostro compito è segnalare allo Iap e bombardare l’azienda di email. Questo è l’unico modo per far ritirare dal mercato i reggiseni imbottiti per bambine e la campagna lesiva e siamo veramente allarmate dalla diffusione di questi messaggi. Abbiamo già segnalato (solo questo mese) un sacco di messaggi simili e traiamo l conclusione che lo sfruttamento contro le bambine è in crescita e Libera Infanzia nacque due anni fa come premonizione, ma ora l’incubo è diventato rassegna quotidiana e dobbiamo fare qualcosa!

Mary



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