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Siria: al via lo smantellamento delle armi chimiche

Creato il 04 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

smantellamento delle armi chimiche

Photo credit: Rafael Gomez – http://micamara.es / Foter / CC BY-ND

La squadra degli ispettori per il programma di smantellamento delle armi chimiche è arrivato ieri in Siria. Si tratta di 19 esperti dell’Opcw/Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche), organizzazione internazionale con sede all’Aia, creata sulla base della CAC del 1993 di Parigi, e di altri 14 esperti dell’ONU. Il loro arrivo a Damasco è avvenuto “senza incidenti” e, già questa mattina, i media locali riferiscono che nove ne sono partiti dal centro di Damasco a bordo di un convoglio di tre veicoli per recarsi ad ispezionare il primo sito.

Le operazioni di smantellamento vero e proprio non sono però ancora iniziate: fino al primo novembre il lavoro sarà più che altro di pianificazione. Da quel momento in poi le operazioni, che prevedono lo smantellamento di un arsenale chimico di circa 1000 tonnellate, dovrebbero durare fino alla metà del 2014. I movimenti degli ispettori non sono stati resi pubblici per due motivi: permettere a Damasco di mantenere il segreto militare sulla localizzazione del proprio arsenale e garantire la sicurezza degli ispettori stessi. Difatti proprio i problemi legati alla sicurezza sono quelli suscettibili di rallentare ulteriormente le operazioni: Assad ha assicurato la sua piena collaborazione, ma dai ribelli non è giunta alcuna dichiarazione. L’ardua situazione in cui versa in questo momento la Siria, con lo spostamento continuo delle frontiere di guerra e i frequenti attentati, non permetterà certo agli ispettori di agire in tutta tranquillità. Inoltre alcuni siti di armi chimiche non sono in aree controllate dal governo o la strada per arrivarci potrebbe essere sotto il controllo dei ribelli.

L’operazione si basa sulla risoluzione ONU 2118 del 27 settembre, che in buona parte riflette l’accordo avvenuto il 14 settembre tra USA e Russia, in seguito agli avvenimenti del 21 agosto scorso. Questa non si basa, pur citandolo, sul capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite e non legittima quindi di per sé alcun uso della forza nei confronti della Siria: qualora Damasco non dovesse portare a termine i suoi impegni, il Consiglio di Sicurezza dovrebbe adottare un’ulteriore risoluzione per un eventuale intervento armato.


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