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Sole con la R non mi fai paura

Creato il 15 marzo 2012 da Elettra

La deriva meteorologica è un rischio che certi spazi di femmine sanno di correre. Stessa cosa qui, soprattutto in quei periodi dell’anno noti come cambio di stagione dove le sinapsi sono attivate non solo dai colori nuovi nelle vetrine ma più che altro – e ci duole ammetterlo con la consapevolezza di perdere di credibilità agli occhi di chi voleva sentire parlare di menta e rosa – dai colori di Napoli che da ora fino a quasi fine maggio, diventa una città luminosa, dove il grigio dei palazzi è meno forte rispetto alla primavera che arriva, nonostante la neve, nonostante le paure, nonostante l’ansia e la smania di fare che alcune volte è quasi soffocante.
Napoli e io a (quasi) primavera giochiamo ad essere una città e una ragazza dell’Europa centrale e sorridiamo a tutti, indistintamente, mentre lei si risveglia con il suono del pianoforte che arriva dalle finestre aperte del conservatorio e io cammino veloce, scansando solo i motorini (dei quali non imparerò a conoscere mai le mosse) rubando tempo al lavoro “Faccio un giro più lungo per tornare, c’è il sole”. E la giornata si mette automaticamente bene di quel bene che non vedi l’ora che sia sera per poterti fermare di nuovo e raccontarlo, per poter raccontare, con lo stupore più infantile del mondo, che il sole sta toccando anche il divano, che tre mesi fa non l’avresti mai detto appena entrata qui e quanto te ne dispiaceva.
Quanta banalità borghese e rosa che porta con sé marzo, i rami di pesco nel vaso sono pure fioriti. Per strada una donna mi aveva detto “Quelli non prendono nell’acqua”. Guardali ora.
Sole con la R non mi fai paura


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