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Sparatoria di fronte a Palazzo Chigi durante il giuramento dei Ministri.

Creato il 28 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il Quirinale e Palazzo Chigi distano poche centinaia di metri in linea d’aria, qualche minuto di camminata. Basta scendere dal Colle seguendo via del Tritone: piazza Colonna, sede dei palazzi del potere, ti si aprirà davanti, inaccessibile e presidiata costantemente dalle forze dell’ordine. Ore 11:40, mentre il nuovo premier Enrico Letta e i suoi ministri si trovano nelle stanze silenziose del Quirinale per il giuramento e la foto di rito, di fronte a Palazzo Chigi si scatena il caos.

Un uomo, che scopriremo poi essere originario di Rosarno e  senza precedenti penali, dopo aver urlato “sparatemi, sparatemi!”, ha improvvisamente aperto il fuoco verso i carabinieri di guardia alla sede della Presidenza del Consiglio. Sono attimi concitati, la piazza è piena e nessuno capisce ciò che sta accadendo: nell’arco di pochi secondi l’assalitore viene bloccato dopo un velleitario tentativo di fuga e subito portato via.
Feriti gravi ma a non in pericolo di vita, secondo il primo bollettino medico, due Carabinieri, un appuntato e un carabiniere scelto, colpiti rispettivamente alla gamba e al collo. Il Brigadiere Giuseppe Giangrande ha riportato anche una lesione alla colonna vertebrale. A terra vengono rinvenuti 7/8 bossoli e l’intera area intorno a piazza Colonna viene fatta sgomberare per sicurezza, lo stato è di massima allerta. Anche al Colle si intensificano i controlli, a maggior ragione in virtù del fatto che all’interno del Quirinale ci sia la nuova formazione di governo, insomma per qualche minuto a Roma si respira la paura. Poi, il sollievo: bastano i primi minuti di interrogatorio per comprendere che l’attentato è un gesto isolato da parte di un cane sciolto.

Da quel momento in poi, va da sé, le voci di corridoio triplicano e si rincorrono. C’è chi dice che l’aggressore fosse affetto da gravi problemi psichici, ma il fratello ha subito smentito, definendolo come una persona assolutamente equilibrata. C’è chi lo dipinge come depresso a causa della separazione della moglie ed affetto dalla malattia dei videopoker. Condanne e solidarietà verso i carabinieri feriti anche e soprattutto dal mondo della politica, nonostante qualche voce isolata si levi dalla destra per indirizzare parte della responsabilità di questo clima di tensione a Beppe Grillo e al suo predicare violento.

Articolo di Matteo Fontanone.

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