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Speciale Jane Austen: Prime Impressioni* su Orgoglio e Pregiudizio

Creato il 27 aprile 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Quando Fitzwilliam Darcy entra per la prima volta nell’Assembly Room di Meryton è probabilmente piuttosto seccato. Coinvolto dal suo amico, il sempre entusiasta Charles Bingley in questa sortita, non pensava certo che ad un ballo pubblico nella campagna dell’Hertfordshire avrebbe potuto trovare una fanciulla alla sua altezza. E forse, nel vedere l’espansivo Bingley adattarsi subito alla compagnia, invitando la ragazza più carina del ballo, prova un pizzico di invidia e di sdegno, perché Bingley, con una rendita molto inferiore alla sua, ha scelto quanto c’era di meglio a disposizione, rendendo così qualsiasi sua scelta un ripiego. Ecco perché nessun’altra donna a quel ballo sarebbe potuta andare bene per lui. Ecco perché Elizabeth, la sorella pur “carina” della dama di Bingley viene rifiutata a priori, scatenando una reazione di sdegno da parte di Lizzie, che persisterà fino ad oltre metà della nostra storia, perché sì, Lizzie è lì vicino ed ascolta tutto!
"Youare dancing with the only handsome girl in the room," said Mr. Darcy, looking at the eldest Miss Bennet.
"Oh! She is the most beautiful creature I ever beheld! But there is one of her sisters sitting down just behind you, who is very pretty, and I dare say very agreeable. Do let me ask my partner to introduce you."
"Which do you mean?" and turning round, he looked for a moment at Elizabeth, till catching her eye, he withdrew his own and coldly said: "She is tolerable; but not handsome enough to temptme; and I am in no humour at present to give consequence to young ladies who are slighted by other men. You had better return to your partner and enjoy her smiles, for you are wasting your time with me.""Tu stai ballando con la sola ragazza attraente in sala", disse Mr. Darcy, guardando la maggiore delle Bennet."Oh! È la creatura più bella che io abbia mai visto! Ma c'è una delle sue sorelle seduta proprio dietro a te, che è molto carina, e direi anche molto simpatica. Fammi chiedere alla mia dama di presentarti.""Di chi stai parlando?" e girandosi, guardò per un istante Elizabeth, finché, avendone incrociato lo sguardo, distolse il suo e disse freddamente: "È passabile, ma non bella abbastanza da tentarmi; e al momento non sono dell'umore giusto per occuparmi di signorine trascurate dagli altri uomini. Faresti meglio a tornare dalla tua dama e a goderti i suoi sorrisi, perché con me stai perdendo tempo."
 Si coglie qui tutta la reazione piccata di Darcy: il suo orgoglio è stato ferito, perché gli è stato proposto un ripiego, a lui, così superiore al suo amico! Ma anche Elizabeth sarà piccata nel raccontare in famiglia ciò che ha udito dire da quel gentiluomo, seppure si tratti di un gentiluomo da 10.000 sterline di rendita: anche il suo orgoglio è stato ferito mortalmente.Speciale Jane Austen: Prime Impressioni* su Orgoglio e PregiudizioMa quando Darcy comincia a vedere Elizabeth più frequentemente, non solo nelle serate mondane, ma anche a Netherfield, in casa dei Bingley, dove è andata a curare affettuosamente la sorella prediletta Jane, vittima di un malanno, ne inizia ad apprezzare le virtù e l’intelligenza, e si stupirà di non essersi accorto prima anche della sua bellezza. Che la sorella Jane sia più bella di lei passa in secondo piano: per il momento Darcy è affascinato dal fatto che, laddove le donne (specialmente quelle da marito e le loro madri) si farebbero in quattro pur di compiacere lui e le sue 10.000 sterline e di assentire a qualunque cosa lui dica – motivo per cui Darcy è avaro di parole con tutti: non gli interessa essere adulato non appena apre bocca – Elizabeth non è disposta a cedere su nulla, anzi lo contraddice, ha sempre una risposta arguta e spesso ironica nei suoi confronti. E Darcy si scopre a voler essere lui a compiacere Elizabeth!Quando a Netherfield si parla della donna istruita, delle sue doti:
"Then," observed Elizabeth, "you must comprehend a great deal in your idea of an accomplished woman.""Yes, I do comprehend a great deal in it.""Oh! certainly," cried his faithful assistant, "no one can be really esteemed accomplished who does not greatly surpass what is usually met with. A woman must have a thorough knowledge of music, singing, drawing, dancing, and the modern languages, to deserve the word; and besides all this, she must possess a certain something in her air and manner of walking, the tone of her voice, her address and expressions, or the word will be but half deserved.""All this she must possess," added Darcy, "and to all this she must yet add something more substantial, in the improvement of her mind by extensive reading.""Allora", osservò Elizabeth, "dovete avere un concetto di donna istruita che comprende moltissime doti.""Sì, ne comprende moltissime.""Oh! certamente", esclamò la sua fedele assistente, "nessuna può essere veramente considerata istruita se non va ben oltre quello che si vede di solito. Una donna deve avere una profonda conoscenza della musica, del canto, del disegno, della danza e delle lingue moderne, per meritare questa parola; e oltre a tutto questo, deve possedere un certo non so che nell'atteggiamento e nel modo di camminare, nel tono della voce, nel modo di rivolgersi agli altri e di esprimersi, altrimenti la parola non sarà meritata che a metà.""Dev'essere padrona di tutto questo", aggiunse Darcy, "e a tutto questo deve aggiungere qualcosa di più sostanziale, allargando la mente con vaste letture."
   chiaramente Darcy intende farle un complimento, dato che Elizabeth quella sera aveva preferito leggere anziché giocare a carte. Ma Elizabeth considera tutte le doti elencate da Miss Bingley sommate a quella aggiunta da Darcy ed il suo pregiudizio nei confronti di quell’uomo cresce ulteriormente: come si può trovare una donna del genere? Che razza di orgoglio smisurato deve possedere un uomo che cerca una donna con quelle caratteristiche?

"I am no longer surprised at your knowingonlysix accomplished women. I rather wonder now at your knowingany.""Are you so severe upon your own sex, as to doubt the possibility of all this?""Inever saw such a woman.Inever saw such capacity, and taste, and application, and elegance, as you describe united.""Non mi sorprendo più per il fatto che conosciate solo sei donne istruite. Anzi, adesso mi meraviglio che ne conosciate qualcuna.""Siete così severa con il vostro sesso da dubitare della possibilità di tutto questo?""Io non ho mai incontrato una donna del genere. Non ho mai visto tanto talento, buongusto, impegno ed eleganza, come è stato descritto da voi, riuniti insieme."
    Quando entra in gioco l’affascinante Wickham, il pregiudizio di Elizabeth raggiunge un altro picco: giocando sul presupposto che Darcy è già considerato da Lizzie antipatico ed oltremodo orgoglioso, Wickham racconta a lei, e a tutto l’Hertfordshire, la sua versione, molto personale, della sua conoscenza con la famiglia Darcy e della responsabilità proprio di quel Darcy della sua rovina. Poco conta se al ballo di Netherfield il bell’ufficiale non osa presentarsi per paura di essere accolto malamente dall’amico del suo “aguzzino”, poco conta se pur godendo dell’amicizia e dell’ammirazione di Elizabeth, è alla ricerca di una fanciulla dalla dote più congrua, che trova in una certa Miss King, che ha appena ricevuto un bel gruzzoletto in eredità, e che corteggerà nonostante l’aspetto poco avvenente. Il pregiudizio nei confronti dell’orgoglioso Mr Darcy ha ormai raggiunto altezze vertiginose, ma non ancora l’apice.Ma facciamo un passo indietro: la famiglia Bennet, di cui Elizabeth è la secondogenita, consta di un padre, una madre e cinque figlie femmine. Il rapporto di coppia dei signori Bennet è un esempio di matrimonio poco riuscito: il signor Bennet si è fatto ammaliare dall’avvenenza della fanciulla, che ancora apprezza,

"You and the girls may go, or you may send them by themselves, which perhaps will be still better, for as you are as handsome as any of them, Mr. Bingley may like you the best of the party."

"Non vedo nessun motivo per farlo. Potete andare tu e le ragazze, oppure puoi mandarle da sole, il che forse sarà ancora meglio; visto che tu sei bella quanto loro, Mr. Bingley potrebbe considerarti la migliore del gruppo."


e l’ha sposata, purtroppo prima di rendersi conto che si tratta di un’oca giuliva. Fin dal primo capitolo si comprende che Mr Bennet, quando non riesce a sfuggirle battendo in ritirata in biblioteca, si diverte punzecchiandola con l’ironia. È questo il solo modo che ha per sopravvivere ad un matrimonio che lo rende oltremodo infelice, questo ed il conforto di poter contare su due figlie intelligenti, al contrario delle tre più piccole, che in quanto ad intelligenza sembrano aver preso dalla madre. In questo Jane Austen è innovativa: sebbene i suoi romanzi abbiano tutti un lieto fine, non da per scontato che in qualunque matrimonio ci siano soltanto rose e fiori; anzi, rimarca spesso con le situazioni, se non con le parole, che quando la scelta non viene fatta oculatamente, cercando non soltanto una buona posizione economica, ma anche il vero amore, col passare del tempo tutti i nodi verranno al pettine, e l’insoddisfazione si manifesterà in varie forme. Nel caso di Mr Bennet con l’isolamento forzato in biblioteca ed un quasi totale disinteresse per il resto del mondo.


Speciale Jane Austen: Prime Impressioni* su Orgoglio e Pregiudizio Jane, la figlia più grande è la bellezza della famiglia, ma non solo: Jane è di un candore e di una bontà impareggiabili, non riesce a vedere i difetti di nessuno, e comunque li giustifica; in tutti riesce a trovare almeno un lato buono. È l’unica confidente di Elizabeth all’interno della famiglia, colei che l’aiuterà a rivalutare le sue posizioni ed i suoi pregiudizi.È l’unica volta che un’eroina di Jane Austen ha un appoggio morale così marcato, come la stessa Austen l’ebbe probabilmente nella sorella Cassandra, a cui certamente è ispirata la figura di Jane Bennet. Le altre sue eroine non riescono a trovare un vero aiuto nelle sorelle, perché troppo giovani o distanti (in Mansfield ParkNorthanger Abbey ed Emma), perché egocentriche ed egoiste (in Persuasione) o perché legate da un assurdo giuramento ad un’estranea o da una forma pudica di discrezione (in Ragione e Sentimento).Ed Elizabeth, con tutta la sua razionalità riuscirà a trarre beneficio dal carattere mite ed altruista della sorella, riuscirà a smussare i suoi angoli e ad inghiottire il suo orgoglio.Elizabeth è dunque la secondogenita, l’eroina più vicina a Jane Austen nel carattere: tutte le eroine di questa scrittrice hanno qualcosa di suo (tranne che in Northanger Abbey, dove lo spirito della Austen si identifica più nel protagonista maschile che non nell’eroina), ma Elizabeth è Jane Austen: attraverso la sua arguzia, la sua ironia sembra di sentir parlare la scrittrice: se si confrontano i dialoghi di Elizabeth con le lettere rimasteci della Austen, si trova una corrispondenza che nelle altre sue eroine, che le somigliano forse per altri aspetti, non esiste.Elizabeth è la preferita dal padre, colei di cui l’uomo non riesce fare a meno, l’unico motivo di conforto in un matrimonio a cui si è rassegnato con grande riluttanza.Poi c’è Mary, la pedante, che studia per tutto il giorno senza un evidente profitto: rendendosi conto di essere la meno bella delle cinque sorelle cerca di superare le altre con la conoscenza, ma laddove non c’è un’intelligenza a sostegno dello studio, un talento a sostegno della tecnica, lo studio sistematico si rivela infruttuoso.Kitty e Lydia sono le sorelle più giovani: introdotte in società troppo piccole, vogliono bruciare anche tutte le altre tappe delle vita, magari sposandosi prima delle sorelle. Così passano la vita a civettare con tutti i giovani di loro conoscenza, meglio ancora se si tratta degli ufficiali in quel periodo di stanza a Meryton.Non avendo figli maschi a cui lasciare in eredità la pur piccola tenuta di Longbourn, alla morte di Mr Bennet questa dovrà passare ad un lontano cugino, William Collins, un ecclesiastico da poco entrato nelle grazie di una Lady del Kent, Lady Catherine De Bourgh, che gli ha offerto una parrocchia, Hunsford, nei pressi di Rosings Park, la sua magnifica tenuta.Mr Collins arriva a Longbourn in cerca di una moglie: vorrebbe scegliere una delle sue cugine, in modo da mantenere la piccola tenuta in famiglia, e il proposito sarebbe anche ammirevole, se non fosse che, non appena fa la sua apparizione sulla scena il curato appare oltremodo goffo, affettato, e, in poche parole ridicolo. Mrs Bennet è entusiasta che Mr Collins voglia chiedere in moglie una delle sue figlie, ma, dato che nutre la speranza che Jane si fidanzi presto con Mr Bingley, che, dalla prima sera continua a riservarle ogni genere di attenzioni, cerca di dirottare l’interesse di Collins su Elizabeth.Speciale Jane Austen: Prime Impressioni* su Orgoglio e PregiudizioNasce così una pagina del romanzo di altissima ironia, con la proposta di matrimonio di Mr Collins preceduta dalle sue motivazioni al matrimonio (di cui naturalmente la principale è che la sua benefattrice, Lady Catherine glielo ha vivamente consigliato), e seguita dallo sbigottito rifiuto di Elizabeth, rifiuto che l’ecclesiastico non comprende o si rifiuta di accettare: come può un buon partito come lui, con la protezione di Lady Catherine, come può l’erede di Longbourn venir rifiutato, quando sposandolo Lizzie manterrebbe la casa per sé e per sua madre e le sue sorelle (ammesso che sia il padre a morire per primo!)La madre è sconvolta dal rifiuto, vorrebbe che Mr Bennet convincesse Elizabeth ad accettare, ma, sapendo che per Elizabeth si profilerebbe una vita non dissimile dalla sua Mr Bennet risponde:
"An unhappy alternative is before you, Elizabeth. From this day you must be a stranger to one of your parents. - Your mother will never see you again if you donotmarry Mr. Collins, and I will never see you again if youdo."
"Hai di fronte una triste alternativa, Elizabeth. Da oggi dovrai essere un'estranea per uno dei tuoi genitori. Tua madre non vorrà più vederti senonsposi Mr. Collins, e io non vorrò più vederti selosposi."
Collins verrà quindi consolato e forse irretito dalla più cara amica di Elizabeth, Charlotte Lucas, una fanciulla poco avvenente di ormai ventisette anni, che all’epoca era considerata quasi la soglia dello zitellaggio. A Charlotte Collins si proporrà quasi subito, con successo questa volta, mentre Lizzie è allibita dal cinico comportamento dell’amica: mai si sarebbe aspettata che una persona intelligente come lei si riducesse a sposare una persona stupida come suo cugino.

Ma anche i progetti matrimoniali di Mrs Bennet per Jane sembrano fallire: dopo il ballo di Netherfield, all’improvviso tutta la compagnia di quella tenuta parte misteriosamente per Londra, e Jane riceve lettere poco promettenti da Miss Bingley. Qualsiasi sentimento Mr Bingley abbia provato per lei sembra essere svanito; Jane, però, pur non avendolo dimostrato apertamente si era profondamente affezionata a Bingley.L’inverno porterà Jane a Londra, dagli zii Gardiner a curarsi le ferite (che si riapriranno ancora una volta quando la sua amica, Miss Bingley, si comporterà in maniera distaccata con lei); la primavera porterà Elizabeth nel Kent in visita a Charlotte. Mr e Mrs Collins rappresentano un altro esempio di matrimonio poco riuscito, ma Charlotte, come abbiamo già detto ha sposato Mr Collins consapevole di cosa questo comportasse: ha fatto la sua scelta ponderandone i pro ed i contro ed ora non si lamenta: cerca di ricavare ciò che può dalla situazione; del resto, se non avesse colto quell’occasione sarebbe rimasta una zitella senza un soldo, quindi meglio inghiottire qualche boccone amaro.Elizabeth incontrerà un altro pezzo da novanta della nostra storia: Lady Catherine De Bourgh, un’intransigente signora che, con tutta l’arroganza della sua condizione sociale, pretende che tutti facciano esattamente ciò che dice lei: vuole mettere il naso in tutti gli affari di tutti coloro che la circondano e guai a contraddirla. Ma non ha fatto i conti con Elizabeth, che pur con tutta la sua buona educazione non avrà paura ad esprimere i suoi pareri, per quanto contrastanti con quelli della Lady.Ma nel Kent Elizabeth farà anche un incontro inaspettato: Mr Darcy e suo cugino, il Colonnello Fitzwilliam, arrivano per la consueta visita annuale a Lady Catherine, loro zia.Mr Darcy, che già nell’Hertfordshire aveva ceduto parte della sua arroganza grazie alle molte virtù di Miss Bennet, è ormai completamente soggiogato, disposto ad ingoiare il suo orgoglio e a mettere la sua vita nelle mani di Elizabeth.

"In vain I have struggled. It will not do. My feelings will not be repressed. You must allow me to tell you how ardently I admire and love you." 
"Invano ho lottato. Non è servito. Il miei sentimenti non possono essere repressi. Dovete permettermi di dirvi con quanto ardore vi ammiro e vi amo."
Ancora una volta Elizabeth è sbigottita: non solo non si aspettava questa proposta, ma le parole usate da Mr Darcy, anziché lusingarla, la umiliano: perché dichiararle il suo amore pur dicendole che amarla va contro ogni suo principio? Ancora una volta il suo orgoglio sta subendo un duro colpo.In questo momento, inoltre, il suo pregiudizio nei confronti di Darcy ha appena raggiunto il suo culmine: Elizabeth è appena venuta a sapere dal Colonnello Fitzwilliam, che è stato proprio Mr Darcy a far separare Mr Bingley dalla sua adorata Jane. Come potrebbe mai prendere in considerazione l’uomo che è stato la causa della sofferenza della sua sorelle più cara?
"From the very beginning, from the first moment I may almost say, of my acquaintance with you, your manners impressing me with the fullest belief of your arrogance, your conceit, and your selfish disdain of the feelings of others, were such as to form that ground-work of disapprobation, on which succeeding events have built so immoveable a dislike; and I had not known you a month before I felt that you were the last man in the world whom I could ever be prevailed on to marry." 
"Fin dall'inizio, potrei quasi dire dal primo istante in cui vi ho conosciuto, il vostro comportamento mi ha dato la completa certezza della vostra arroganza, della vostra presunzione, e il vostro egoistico disprezzo per i sentimenti degli altri era tale da costituire il fondamento di una disapprovazione che, per gli eventi successivi, si è consolidata in una inalterabile avversione; non vi conoscevo che da un mese, e già sentivo che sareste stato l'ultimo uomo al mondo che mi sarei lasciata convincere a sposare."
   Anche Darcy, che mai si sarebbe atteso un rifiuto così categorico, è umiliato: con la scena della prima proposta si tocca infatti l’apice dell’incomprensione fra i due protagonisti, il picco dell’orgoglio e del pregiudizio da entrambe le parti. 


   Da adesso in poi inizia una strada in discesa: quello stesso amore che ha portato Darcy a dichiararsi nonostante tutto ad Elizabeth ha ancora una volta la meglio: è stato processato e dichiarato colpevole prima di poter fornire la sua testimonianza, ma lui deve giustificare le sue azioni. Senza perdere altro tempo scrive una lettera chiarificatrice ad Elizabeth, spiegandole le sue posizioni nei confronti di Wickham e di Jane e Bingley.
Speciale Jane Austen: Prime Impressioni* su Orgoglio e PregiudizioNon si tratta di una lettera d’amore, solo l’esposizione dei fatti dal suo punto di vista:
"Be not alarmed, Madam, on receiving this letter, by the apprehension of its containing any repetition of those sentiments, or renewal of those offers, which were last night so disgusting to you."
Non abbiate timore, Signora, nel ricevere questa lettera, che contenga una qualche ripetizione di quei sentimenti, o un rinnovo di quelle proposte che ieri sera vi sono state così sgradite.
Ed Elizabeth finalmente apre gli occhi: legge e rilegge la lettera, tutti i pregiudizi cadono, comprende tutte le azioni, giustifica forse anche il comportamento e le motivazioni di Darcy, perché quella lettera, che non è una lettera d’amore, le apre purtuttavia il cuore di quell’uomo che aveva fino a quel momento disprezzato, glielo fa vedere con tutte le sue fragilità, quasi nudo davanti ai suoi occhi, mentre le dimostra una fiducia che solo un amore profondo può concedere.La lettera per Jane Austen è un’arma efficacissima: in un’epoca in cui ogni altra forma di comunicazione a distanza era impossibile, la lettera costituisce l’unica alternativa alle parole. E forse anche grazie alla sua esperienza giovanile con i romanzi epistolari (“Lady Susan”, “Love and Freindship” ecc.), di gran moda alla fine del Settecento (“Evelina” di Fanny Burney e “Le Relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos sono due famosi esempi), Jane Austen sa che con una lettera si può dire e fare di tutto. E le pagine dei suoi romanzi contengono degli esempi molto significativi.Non che la lettera di Darcy abbia la capacità di fare innamorare istantaneamente Elizabeth, certamente no, ma da inizio al suo processo di riabilitazione agli occhi di Elizabeth.Processo che sarà completo in estate, alla vista della sua tenuta, Pemberley: un uomo che è cresciuto in una tenuta così grandiosa e che ora ne è padrone, ha tutti i diritti di essere un po’ orgoglioso!Elizabeth vi si reca con gli zii durante un giro nel Derbyshire, non prima di essersi accertata che i padroni non sono in casa.Ma – colpo di scena – Darcy torna in anticipo e la sorprende nei giardini di Pemberley. E lì scatta il colpo di fulmine, si potrebbe chiamare così, se non fosse che Darcy ed Elizabeth avevano già alle spalle la storia di una conoscenza non proprio felice. Incomincia così un breve periodo felice, durante il quale sembra che entrambi vogliano riallacciare una conoscenza cominciata con il piede sbagliato, ma che sta prendendo una strada ben definita. Ma ancora una volta, a creare un ostacolo lungo la via che sembrava ormai in discesa, ritorna prepotente Wickham.Questa volta Darcy non aspetterà che il suo ex compagno di giochi rovini di nuovo tutto, ma tempestivamente, si darà da fare per risolvere la situazione e per poter riscattare Elizabeth e le sue sorelle da un destino che avrebbe potuto bollarle per sempre.Ed infine arriva il deus ex machinacompletamente inconsapevole ed assolutamente involontario: Lady Catherine de Bourgh, che con i suoi discorsi sull’onore della famiglia ed i suoi ordini tassativi a cui Elizabeth ribatte con fermezza, fa comprendere a Darcy che la strada in discesa è giunta ad una radura, incoraggiandolo a fare di nuovo quel passo che già una volta aveva ferito quasi a morte il suo orgoglio. Avrei potuto scrivere tanto; e tanto è già stato scritto su questo che è uno dei romanzi più conosciuti al mondo, probabilmente il più amato, quello che vanta il maggior numero di sequel e spin-off.Avevo pensato di cominciare la recensione scrivendo l’incipit:
It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of a good fortune, must be in want of a wife.  
 Ma questo è stato già fatto migliaia e migliaia di volte.Ho preferito invece raccontarvi la sua storia a modo mio, e scusate se ho tralasciato qualche personaggio (i personaggi di Jane Austen sono tutti meravigliosi ed escono dal foglio a tutto tondo: di nessuno, neanche del più antipatico o del più insignificante si potrebbe fare a meno) e se ho svelato troppo.Io intanto mi vado a rileggere il mio Pride and Prejudice!Speciale Jane Austen: Prime Impressioni* su Orgoglio e PregiudizioFirst Impressions (Prime Impressioni) è il primo titolo che Jane Austen diede al suo romanzo più famoso, Orgoglio e Pregiudizio.  

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