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Spreco alimentare, presto un piano europeo

Creato il 07 marzo 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il Commissario europeo alla Salute Andriukaitis ha annunciato un piano europeo contro la piaga economica, ambientale ed etica dello spreco alimentare.

La voce relativa allo spreco alimentare è responsabile di una quota dell’8% circa delle emissioni globali di gas serra, cioè una quantità paragonabile a quella geerata dal settore dei trasporti su gomma. Questo ne fa un colosso delle emissioni nocive: se si trattasse di una nazione, si inserirebbe al terzo posto nella poco invidiabile classifica degli Stati inquinanti, alle spalle di Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese. A questo si aggiunga che il 10% della popolazione europea (approssimativamente 50 milioni di persone) si può permettere un pasto decente solo un giorno sì e uno no e che nel mondo centinaia di milioni di persone versano in condizioni analoghe quando non nettamente peggiori.

Presto un piano UE contro lo spreco alimentare. Photo credit: sporkist via Foter.com / CC BY

Presto un piano UE contro lo spreco alimentare. Photo credit: sporkist via Foter.com / CC BY

Infine valga su tutti un dato: ogni anno nell’UE lo spreco alimentare ammonta a circa 100 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile e consumabile dall’uomo in sicurezza, ma gettato via perché scaduto oppure semplicemente sprecato. Di fronte a questi dati preoccupanti, snocciolati in una conferenza stampa, il Commissario Europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare, il greco Vytenis Andriukaitis, ha annunciato l’intenzione dell’Unione Europea di mettere a punto un esteso piano condiviso dai 28 Paesi UE per porre rimedio a un problema non solo etico, ma anche economico ed ambientale, affrontato sinora dai Paesi membri in ordine sparso attraverso le legislazioni nazionali e la firma dell’aderenza ai nuovi target di sviluppo sostenibile dell’Onu (dimezzamento dello spreco alimentare per il 2030, in ogni passaggio della filiera, dal campo alla tavola). Il piano verrà messo nero su bianco tra il 2016 e il 2017 nell’ambito del pacchetto sulla cosiddetta “economia circolare”.

Le iniziative spazieranno dall’adozione di una metodologia comune per la misurazione dello spreco alimentare alla predisposizione di un sistema di tracciabilità, dall’abbattimento delle barriere per un riuso responsabile del cibo (quando non a vantaggio dell’uomo, almeno per l’utilizzo come mangime per animali) alla revisione delle etichette sulla scadenza (quelle recanti le diciture “da consumarsi entro” o “preferibilmente entro”). Il tutto verrà inserito in una cornice istituzionale, una piattaforma che coinvolgerà tutti i soggetti interessati (dagli agricoltori ai distributori e alle autorità locali) nell’aiutare la Commissione a identificare le migliori azioni possibili a livello di Unione Europea.

di Andrea SEVERINA

Tags:alimenti,commissione europea,gas serra,sicurezza alimentare,spreco alimentare,Unione Europea,vytenis andriukaitis

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