2008: Sunshine Cleaning di Christine Jeffs
uscita usa: 13 marzo 2009 uscita italia: 9 aprile 2010
Presentato al Sundance Film Festival, regia e sceneggiatura tutta al femminile.
Realizzato dalla stessa Casa che ha prodotto Little Miss Sunshine, è chiaramente ispirato al gioiellino del 2006 apprezzatissimo da pubblico (specie europeo) e recensori. Stessi ambienti, stessa grande umanità nei diversi personaggi, stessa carica di sottile umorismo unito a considerazioni più serie ma meno ironico e critico verso un certo tipo di società. L’accento è posto più sul sentimentale che sul cinico e ciò toglie mordente al film che, comunque, è piacevole colla sua delicata descrizione di “una quotidianità di provincia che solo certo cinema libero da imposizioni delle major può permettersi di raccontare con una simile dolente freschezza” (Giancarlo Zappoli). Sempre benvenuti i film che ci mostrano un volto verosimile dell’America (per Hollywood normalmente è un mix esclusivo di miliardari e gangster) con “gente comune che vive in luoghi comuni” (Andrea D’Addio), “una famiglia come ce ne sono sul serio, con questioni non risolte, problemi finanziari, incomprensioni e riappacificazioni” (Angelica Tosoni): persone con cui (accade sempre più raramente nei prodotti hollywoodiani) è possibile identificarsi.
Al film si può rimproverare d’essere interamente permeato dal risaputo ottimismo americano (lottando e impegnandosi il futuro migliore è assicurato), di non rifuggire da luoghi comuni e da cose già viste tante volte (il vecchio genitore è un incocludente stravagante da guardare a vista, la protagonista si barcamena disperata tra un figlio un po’ strambo da crescere da sola, una sorella irresponsabile, una relazione con un uomo sposato… e con in più il trauma per la madre suicida…) ma il tutto è svolto talmente bene che a Sunshine Cleaning è impossibile non perdonare la scarsa originalità. Merito anche dell’accorta regia, il lavoro appare sincero e spontaneo. Il contributo decisivo lo danno i tre splendidi protagonisti.
Contrastanti le accoglienze della critica:
“…un continuo viavai tra i toni della commedia leggera da un lato, e del dramma sentimentale dall’altro. Troppo mosci per strappare qualche risata i primi, troppo blandi per poter far riflettere i secondi” (Radiocinema.it), “…una pellicola intelligente, garbata e ironica” (Spaziofilm.it).
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