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Sviste di percorso “Il segno dell’untore” di Franco Forte

Creato il 01 febbraio 2012 da Fine

Sviste di percorso “Il segno dell’untore” di Franco ForteIl Mercoledì diventerà la giornata delle sviste, la vecchiaia avanza e la memoria "traballa"...Dedicheremo questa giornata, della settimana, a presentarvi dei romanzi che ci siamo perse per strada, ma che secondo noi hanno un qualcosa d'interessante.Questa settimana parliamo di...
E' uscito in libreria il 17 Gennaio 2012 per la casa editrice Mondadori, un thriller straordinario, che nonconcede soste al lettore, sostenuto da una rigorosa ricostruzionestorica.
Per il più abile Notaio Criminale diMilano la sfida è aperta e la posta in gioco è alta: la propriacarriera e la propria incolumità. Oltre all’amore per unafanciulla nei cui occhi ha l’impressione di annegare.
Sviste di percorso “Il segno dell’untore” di Franco ForteTitolo: Il segno dell’untore
Autore: Franco Forte
Editore: Mondadori
Pagine: 348
Prezzo: 15,00euro
descrizione
Milano, anno del Signore 1576. Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del Ducato. La peste bubbonica è al suo culmine, il Lazzaretto Maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L'aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque.In questo scenario spettrale il notaio criminale Niccolò Taverna viene convocato dal capitano di Giustizia per risolvere un difficile caso di omicidio. La vittima è Bernardino da Savona, commissario della Santa Inquisizione che aveva il compito di far valere le decisioni della Corona di Spagna sul suolo del Ducato di Milano. Bernardino aveva ricevuto l'incarico di occuparsi degli ordini ecclesiastici in odore di eresia, come quello misterioso degli Umiliati, messi al bando dall'arcivescovo Carlo Borromeo e desiderosi di vendetta.Contemporaneamente, Niccolò Taverna deve riuscire a individuare il responsabile del furto del Candelabro del Cellini trafugato dal Duomo di Milano. Ma ben presto si accorge che sta seguendo una pista sbagliata perché un altro oggetto, ben più prezioso, è stato sottratto...Nella Milano piagata dalla peste e su cui grava l'incubo della Santa Inquisizione, Taverna deve fare appello a tutte le sue sorprendenti capacità investigative per venire a capo di questi casi che rischiano di compromettere la sua carriera e la sua stessa incolumità, ma che conducono anche sul suo cammino la giovane e intrigante Isabella, nei cui occhi Niccolò ha l'impressione di annegare. Ventiquattro ore, non una di più: questo è il tempo incalzante nel quale si svolge l'indagine, e con essa l'intero romanzo. 
Un libro in cui l'esattezza della ricostruzione storica si unisce alla descrizione di tecniche investigative antiche incredibilmente simili a quelle sofisticate di oggi. Il notaio criminale Niccolò Taverna si prepara a sezionare con il bisturi della logica e l'intelligenza del cuore misteri oscuri e inquietanti, che allungano la loro ombra fino a noi...

Una parte di un'intervista, molto interessante, fatta all'autore:

Franco, una storia che appare davvero molto interessante, e forse per te un ritorno al thriller più canonico, per quanto all’interno dell’impianto del romanzo storico che ci hai abituato a costruire così bene. Sì, in effetti “Il segno dell’untore” è una sorta di compendio di tutto ciò che ho imparato scrivendo prima thriller (come “China Killer” e “La stretta del Pitone”) e poi romanzi storici (da “I Bastioni del coraggio” a “Carthago” e “Roma in fiamme”). E mi pare di aver centrato il bersaglio, perché questo personaggio che ho costruito, il notaio criminale Niccolò taverna, è davvero affascinante e originale, te lo posso garantire. 
Giusto, parlaci di lui. Chi è esattamente Niccolò Taverna? E’ l’equivalente del 1576 di un moderno commissario di polizia. I notai criminali erano i magistrati che a quel tempo, a Milano, indagavano sui casi di omicidio, sui casi criminali e sulle ruberie, e lo facevano adottando tecniche investigative sorprendentemente moderne, per quanto i loro strumenti più efficaci per trovare i colpevoli fossero l’intuito, l’istinto e l’esperienza. Ma trutto ciò che i miei personaggi fanno, è rigorosamente documentato, e quindi sorprenderà vedere quali tecniche investigative possedevano.
Ma quanto parte di thriller e di romanzo “giallo” c’è, ne “Il segno dell’untore”, rispetto al classico romanzo storico? Non c’è una prevalenza dell’uno rispetto all’altro, bensì un continuo amalgamarsi e intersecarsi delle due cose. La ricostruzione storica e il respiro sociale e culturale dell’epoca sono da sfondo a una intricata indagine che deve fare i conti con gli strumenti limitati dell’epoca e la capacità del notaio criminale Niccolò taverna di risolvere i casi grazie alla sua inteligenza e alla sua esperienza. Ma tutto si muove in armonia con il periodo descritto, rispettando la coerenza che qualsiasi buon romanzo storico richiede, pur offrendo al lettore l’impianto, le emozioni e il ritmo di un thriller attuale e congegnato nei minimi particolari.
L'autore

Sviste di percorso “Il segno dell’untore” di Franco ForteFranco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Il Giallo Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, La Compagnia della Morte, Operazione Copernico, Il figlio del cielo, L’orda d’oro – da cui ha tratto per Mediaset uno sceneggiato tv su Gengis Khan –, tutti editi da Mondadori, e La stretta del Pitone e China killer (Mursia e Tropea). Per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e ha collaborato alle serie “RIS – Delitti imperfetti” e “Distretto di polizia”. Direttore delle riviste Romance Magazine (www.romancemagazine.it) e Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it), ha pubblicato con Delos Books Il prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per esordienti giunto alla settima edizione. Il suo sito è www.franco-forte.it.

Sviste di percorso “Il segno dell’untore” di Franco Forte
Voi che ne pensate? Vi attira?


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