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Taranto città spartana

Creato il 01 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Taranto città spartana” è un brand turistico ideato dal movimento degli Artisti Uniti per Taranto e ha lo scopo di rilanciare l’immagine della città, appesantita dai connotati industriali che hanno creato delle notevoli pressioni mediatiche, spesso negative, intorno alla città e alla provincia, con il risultato di creare un’immagine dannosa per il turismo. La ricerca del brand è stata quindi orientata verso quello che è un punto di forza di Taranto, una sua particolarità: la città, infatti, è stata l’unica colonia mai fondata da Sparta. La proposta comprende il recupero urbanistico, infrastrutturale, sociale ed ecologico di Taranto, ma comporta anche parecchie modifiche per quanto riguarda l’assetto portuale e ferroviario. Ad agosto si ipotizzavano una Smart City con sei foreste urbane, un porto turistico, un parco Expo permanente e tre cittadelle: una dei viaggiatori, una dello sport e una degli artisti.

Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, aveva già dato la sua benedizione a novembre. Il 24 dicembre, durante il Consiglio dei Ministri, ha nuovamente espresso il suo entusiasmo per il progetto “Taranto città spartana“. «Torino si è trasformata in alcuni anni da una città industriale, legata prevalentemente ad una sola azienda, a una città che ha mantenuto una forte presenza industriale ma che ha riscoperto una vocazione culturale e turistica attorno alla quale è tornata a crescere economicamente. Così può essere per Taranto e il decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri va un questa direzione. A fianco delle misure per l’Ilva sono previste anche norme e risorse per la riqualificazione della bellissima città vecchia e per la valorizzazione dell’Arsenale. A ciò si aggiunga la prossima inaugurazione dello stupendo museo archeologico nazionale, uno dei 20 per cui si svolgerà la selezione internazionale per la scelta del direttore e il progetto di “Taranto città Spartana”, brand di grande attrazione internazionale».

Qual è la storia delle origini di Taranto?

Taranto è stata fondata da Sparta nel 705 a.C., in seguito alle Guerre Messeniche. Il leggendario ecista Fàlanto, a capo di un gruppo di giovani detti Partenii perché nati da unioni illegali tra donne spartane e schiavi, dopo aver ricevuto responsi favorevoli dall’Oracolo di Delfi, sbarca sulle coste della Puglia per svolgere il suo compito di fondatore.  Il territorio è già abitato dalle popolazioni italiche di Iapigi, Messapi e Peucezi che causano non pochi problemi alla neonata colonia. Ciononostante, dopo la distruzione di Sibari nel 511/10 da parte di Crotone, Taranto diventa la città più importante dell’Italia Meridionale.  Nel corso del V secolo, la colonia passa da un regime monarchico a un governo democratico e procede alla conquista di possedimenti circostanti, nonché alla fondazione di numerose phrouria, ovvero avamposti militari fortificati. Durante la Guerra del Peloponneso, Taranto si schiera con la madrepatria, impedendo lo sbarco della flotta ateniese sulle coste italiche nel 415 a.C. Tra il IV e il III secolo a.C. l’espansione di Taranto prosegue verso nord, tanto che le popolazioni italiche sono costrette a chiedere l’intervento di Roma, la cui potenza agli albori si sta appena affacciando sui territori del Mediterraneo. Dopo un iniziale trattato di pace, la guerra scoppia nel 281 a.C. e vede la vittoria di Roma su Taranto e sul suo alleato Pirro, re dell’Epiro.

Perché, dunque, insistere sul brand spartano? Quali sono le caratteristiche tipiche di questa città greca?

Sparta è guerra, Sparta è sport. Sparta è corpo, è esercizio e disciplina, è forza. Sparta è stata tutto questo, ma non si può e non si deve dimenticare che anche questa polis così bellica si è voluta circondare di un’aura di poesia e cultura. La tradizione lirica spartana fa sostanzialmente capo a Tirteo, che spicca tra gli elegiaci per la forza icastica dei suoi componimenti esortativi, guerreschi.

“Τεθνάμεναι γὰρ καλὸν ἐνὶ προμάχοισι πεσόντα
ἄνδρ’ ἀγαθόν, περὶ ᾗ πατρίδι μαρνάμενον”.
[Tirteo, incipit dell’Esortazione al coraggio]

“È bello per il valoroso morire in prima fila,
combattendo per la patria”.
[traduzione di Fruttero e Lucentini]

“E’ capace di infiammare il cuore dei giovani”, così recita uno degli anonimi spartani di Plutarco, riguardo a Tirteo. Tirteo visse nel corso del VII secolo a.C., a Sparta: quello che ci rimane delle sue elegie – ossia tre componimenti integri e diversi frammenti della sua Esortazione al coraggio – attesta una piena e completa partecipazione del poeta alla vita e all’ideologia della polis. Ciò ha indotto gli studiosi a svalutare l’antica leggenda che voleva un Tirteo ateniese, trapiantato a Sparta (su suggerimento dell’oracolo delfico) in una fase cruciale della seconda guerra messenica per accendere gli animi dei soldati spartani alla battaglia e condurli, infine, alla vittoria. Per quanto affascinante, la leggenda ha dovuto cedere il posto a una nuova realtà: Sparta fu anche in grado di dare i natali a poeti che coniugarono sapientemente la parola con la spada e lo scudo.

articolo di Eleonora Pesci, Sara Moscone e Alessandro Antonioli

Tags:brand,franceschini,Sparta,taranto,Taranto città spartana,Tirteo,turismo Next post

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