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TEATRO - "Condominio occidentale" al Colosseo Nuovo Teatro: attori non vedenti portano "alla luce" gli invisibili del nostro tempo.

Creato il 17 novembre 2011 da Andreakur
Dopo il successo della passata stagione torna a grande richiesta, al Colosseo Nuovo Teatro di Via Capo d'Africa Condominio Occidentale, lo spettacolo che esplora tematiche sociali attuali grazie al lavoro di una compagnia di 16 attori non vedenti, ipovedenti e normodotati.
Tratto dall’omonimo romanzo di Paola Musa -vincitore del premio Chàmbery Premier Roman 2009 e premio Primo Romanzo Città di Cuneo 2009- lo spettacolo smaschera i tanto diffusi, quanto banali preconcetti sulla disabilità ed evidenzia i temi sociali del nostro presente, dalla violenza sulla donna alla vergogna della povertà, dalla solitudine alla contraddizione di una società che promette pari opportunità ed è incapace di mantenere tale impegno. Il progetto teatrale si muove su questo doppio binario, quello dell’emergenza sociale e quello dell’integrazione tra mondo della disabilità e mondo giovanile.
"Condominio Occidentale" è un campo per senza tetto, un microcosmo dove si alternano le vicende di donne, madri, figli, uomini invisibili, invisibili ai nostri occhi miopi fintanto che non veniamo toccati in prima persona. Un universo dove i sentimenti sono destinati a mutare, dove i rapporti si incrinano e dove la paura di perdere anche la dignità conduce alla solitudine. Ma "Condominio Occidentale" è anche una comunità dove gli individui cercano di stare insieme dandosi regole precise. Nelle misere realtà di questi personaggi si riflettono le nostre paure ma anche le nostre speranze. La loro testimonianza ci rende coscienti che per sopravvivere dobbiamo re-inventare un concetto di umanità e che la comunione di intenti si raggiunge solo se si lascia morire l’individualismo. Del resto il progetto teatrale stesso è l’esperienza di un avvicinamento e coinvolgimento di realtà e professionalità diverse.
"Siamo consapevoli che la storia narrata nello spettacolo non può indicare soluzioni a problemi così grandi", afferma Paola Musa, "ma possiamo portare la nostra esperienza di gruppo teatrale che vive la convergenza di mondi apparentemente lontanissimi e ha scoperto quanto sia vero che prima di definirci società, dobbiamo nuovamente riconoscerci come comunità di persone, di individui, con gli stessi bisogni primari e uguale diritto alla dignità". "Questo spettacolo", prosegue la regista Tiziana Sensi che insieme all’autrice del romanzo ha firmato l’adattamento teatrale, "è uno spunto per sensibilizzare i giovani a tali argomenti, affinché l’esperienza dell’altro sia un arricchimento e non motivo di paura e rifiuto. Affinché diventino protagonisti del proprio futuro superando le ingiustizie e tutte le barriere della diversità".
A sostenere il progetto, oltre al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha conferito l’Alta Medaglia allo spettacolo teatrale, alla Comunità Europea e all’Unione Italiana Ciechi che hanno dato il loro Patrocinio già dalla passata stagione, ci sarà quest’anno anche il Ministro della Gioventù che ha intravisto nel progetto uno spunto di riflessione per il mondo dei giovani. Con questo intento il Ministro della Gioventù ha deciso di offrire una serata ad ingresso gratuito (fino esaurimento posti) il giorno del debutto, venerdì 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In questa occasione si potrà anche ammirare un’altra testimonianza di grande talento e grande tenacia: l’esibizione speciale di Simona Atzori, ballerina e pittrice di fama internazionale, che pur essendo nata senza braccia ha trovato la sua espressione artistica appunto nella danza e nella pittura.
Anche quest’anno quindi il Teatro Colosseo diventa un teatro senza barriere grazie alla collaborazione delle società Raggio Verde e EVM. Questa iniziativa, che ha portato in sala, nella passata stagione, diverse centinaia di spettatori, rende lo spettacolo accessibile a tutti, anche a non vedenti, che vengono dotati di una cuffia a onde radio attraverso cui sono descritte azioni, stati d’animo e paesaggi e a non udenti che possono leggere le didascalie con i dialoghi e le indicazioni su suoni, rumori e sulla colonna sonora.
La scrittura e la regia di "Condominio Occidentale" ci permettono di mettere a fuoco la realtà, anche con gli occhi dell’anima, giocando con luci suggestive e con una scenografia rassicurante, creando differenti livelli di visibilità, quella degli attori ipovedenti, quella dei personaggi offuscati dalla sofferenza, quella del pubblico che tenta di discernere tra un velatino e una quinta, la storia passata, presente, immaginata.

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