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TENNIS - Bilancio del 2011 delle giocatrici italiane: VINCI da incorniciare, PENNETTA sprecona. Aspettando i ricambi...

Creato il 28 dicembre 2011 da Andreakur
Diamo i voti, ovviamente simbolici, all’annata delle nostre tenniste, seguendo criteri personali e non “computerizzati”.
Roberta VINCI: voto 9. Esplode a 28 primavere dopo anni di anticamera e lo fa con lo stesso gioco di dieci anni fa ma più potenziato nelle gambe e nella mente. Arriva al numero 19 del mondo vincendo tre tornei nello stesso anno, record del tennis italiano, di cui il primo sull’erba olandese di ‘s-Hertogenbosh, e riesce a battere la Wozniacki, la numero 1 del mondo più finta che la storia tennistica conosca, ma pur sempre la numero 1. Comunque, essere arrivata a questi livelli per la tarantina non è stata cosa scontata. Chiude l’anno in affanno ma poco importa, è una stagione da incorniciare la sua.
Francesca SCHIAVONE: voto 8. Si ripete quasi al Roland Garros dove incentra tutta la sua preparazione. Perde dalla cinese Na Li in un match alla sua portata, poteva e doveva bissare il risultato del 2010, ma arrivare alla seconda finale consecutiva a Parigi è sempre e comunque una impresa. In classifica sciupa l’occasione di partecipare al Masters uscendo dalla top-ten per una serie di risultati negativi e gioca due dei match più lunghi del 2011 (a Melbourne, Australian Open, vince contro la Kuznetsova in 4 ore 44 minuti, a Wimbledon grande occasione gettata contro la Paszek dopo 3 ore 41’). Lotta anche al Foro Italico ma il suo tennis è troppo altalenante per arrivare al traguardo. Infine, si macchia della risposta negativa alla chiamata di Fed Cup, lasciando sole e perdenti Vinci e Errani in Russia.
Sara ERRANI: voto 6.5. Resiste in graduatoria (dove è numero 45 e oltre mille punti in cascina) grazie alla finale a Pattaya, e alle semifinali a Barcellona e Marbella. Tuttavia non pare avere ampi margini di miglioramento, forse per la poca varietà di schemi a disposizione. Ma è migliorata molto nei colpi di volo. Con la Vinci forma una coppia di “nanette terribili” (la bolognese è 164cm, la tarantina 163) capace di vincere a Hobart, Pattaya e Palermo, più le finali a Marbella e New Haven. E’ il doppio consolidato di Davis, anche se molti vedrebbero meglio una coppia Schiavone-Pennetta (a noi invece piace Pennetta-Vinci, il doppio alle origini).
Alberta BRIANTI: Voto 6+. I consigli tecnici della Golarsa pare abbiamo avuto l’effetto desiderato. A 31 anni la parmense ha disputato la sua miglior stagione di sempre; primo titolo in carriera a Fes e miglior ranking, 55, prendendosi il lusso di eliminare avversarie più talentuose come la Lisicki e la Pennetta.
Romina OPRANDI: voto 6. A tennis ci sa giocare e anche bene, su tutte le superfici e più di tante altre in classifica. E’ che ogni tanto si scrocia (prima la coscia poi il polso ecc.) e questo dispiace davvero perché il suo rendimento potrebbe essere assai più alto. La semifinale sull’erba olandese, dopo aver battuto la Clijsters, l’aver superato le quali e un turno agli Us Open e l’aver vinto 30 partite su 33 in finale di stagione dicono che il suo numero 82 è meritato. E che potrebbe far meglio, se in condizioni fisiche ottimali.
Corrado BARAZZUTTI: voto 6. In Fed Cup il capitano poi poteva far di più per evitare la brutta sconfitta in Russia, magari convincere la Schiavone (la Pennetta era infortunata). Ma di lei è anche coach.
Flavia PENNETTA: voto 5.5. Parte bene con gli ottavi in Australia (dove vince il doppio) poi però è bloccata dall’infortunio alla spalla che non si cura come dovrebbe, rientrando prematuramente (ma il Foro è il Foro…). Quando il dolore è scomparso, fa in tempo a sprecare le occasioni della vita negli Slam contro avversarie tutt’altro che irresistibili; a Wimbledon si fa infilare dalla francese Bartoli, agli Us Open dalla giovane mancina Kerber. Recupera posizioni a fine stagione battendo a Pechino la number one Wozniacki. Alcune volte dà l'impressione più di pensare al suo lato glamour che al tennis.

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