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The Raid 2 - Berandal

Creato il 21 luglio 2014 da Misterjamesford
The Raid 2 - BerandalRegia: Gareth Evans
Origine: UK, Indonesia, USA
Anno: 2014
Durata:
150'

La trama (con parole mie): Rama, sopravvissuto a stento alla missione che lo vide affrontare uno dei boss locali di Jakarta e ritrovare suo fratello, viene reclutato da un ufficiale della polizia che lo vorrebbe come infiltrato per una missione ad altissimo rischio che ha come obiettivo quello di smascherare i dirigenti delle forze dell'ordine in accordo con i boss criminali della città ed assicurare alla Giustizia - in un modo o nell'altro - gli stessi boss.Rama, inizialmente refrattario all'idea, accetta convinto dalla promessa di una protezione per sua moglie e suo figlio garantita dalla polizia e per vendicare il fratello, nel frattempo ucciso da uno degli astri nascenti della criminalità di Jakarta.Incarcerato sotto falso nome, il combattivo tutore dell'ordine dovrà trovare il modo di guadagnarsi la fiducia di Uco, figlio di uno dei più importanti padrini della malavita, e partire proprio da lui per cominciare a costruire la vittoria ed il completamento della missione stessa: peccato che la strada sarà lastricata di cadaveri e continui cambi di prospettiva.
The Raid 2 - Berandal
Si può dire che fosse dai tempi del magnifico The Raid - Redemption, che i fan in tutto il mondo di Gareth Evans e del Cinema di botte ed action attendevano il secondo capitolo delle avventure di Rama: io stesso, dopo essere rimasto a bocca aperta di fronte al meraviglioso sfoggio di tecnica e di sprezzo del pericolo degli stuntmen nella prima pellicola, non vedevo l'ora di potermi mettere comodo e tuffarmi nell'allora solo annunciato The Raid 2.In questi casi, la prima domanda è sempre la stessa: il regista sarà stato in grado di mantenere il livello della sua opera o la stessa sarà crollata miseramente sotto il suo stesso peso?
E subito dopo: il talento sarà all'altezza delle ambizioni?Nel caso di questo titolo in particolare, la risposta è senza dubbio sì.Non che il lavoro di Evans sia privo di difetti - soprattutto in fase di scrittura, considerato che le coreografie degli scontri, la fotografia, il montaggio e l'eleganza dei movimenti di macchina sono indiscutibili -, o che non si senta la mancanza della naturalezza del primo film, decisamente meno pretenzioso e più pane e salame, ma questo Berandal rappresenta, di fatto, uno di quei pugni nello stomaco in grado di trascendere un genere e renderlo oggetto di culto, mescolando la perizia di un Michael Mann al gusto per l'eccesso che le arti marziali e l'approccio orientale - benchè l'uomo dietro la macchina da presa sia un ragazzone gallese di nascita - hanno fatto loro fin dagli esordi, in Occidente e non.Due ore e mezza di furia raccontata con un gusto estetico da fotografo d'elite, come se la pittura delle gallerie d'arte d'alto bordo incontrasse le nocche consumate a furia di pugni delle palestre di strada: la seconda impresa di Rama - un grandissimo Iko Uwais, già protagonista del capitolo precedente e dell'esordio del regista Merantau - riesce nell'impresa di ricordare ad un tempo le epopee di Bruce Lee e di tutti i suoi emuli - non solo orientali, si pensi a Van Damme - e la magia poetica di un Johnnie To, con quel gusto crepuscolare ripreso di recente anche da Refn in Solo dio perdona.Lo script - certamente non il punto forte della pellicola - recupera a piene mani da tutta la mitologia dell'infiltrazione poliziesca, da Infernal affairs a I padroni della notte, mentre le parti dedicate alla lotta sono tra le migliori mai girate, dallo scontro a partire dal bagno del carcere con protagonista Rama all'inseguimento in macchina, senza contare il duello che precede l'epilogo - davvero degno di rivaleggiare con quello che chiuse Redemption - e soprattutto la prodigiosa sequenza con al centro la figura del sicario Prakoso, tradito dalla sua organizzazione e lasciato in balìa di un'orda di avversari decisi a fargli la pelle: il percorso che dal locale porta lo scatenato Yayan Ruhian - già interprete dell'indimenticabile Mad Dog nel film precedente - sulla strada è vera e propria poesia del Cinema di botte, una lezione indimenticabile con la quale tutti i titoli che usciranno da qui in avanti dovranno, volenti o nolenti, confrontarsi se vorranno assurgere al ruolo di cult.Devo comunque ammettere che, personalmente e nonostante il livello di esaltazione assoluto provato nel corso di questa visione dal primo minuto alla strepitosa chiusura - non vedo già l'ora del terzo capitolo -, il mio cuore è e resta con The Raid - Redemption, un prodotto forse più grezzo eppure privo di quell'aura di autorialità a tutti i costi cercata - giustamente, considerato il talento visivo - da Evans per questo Berandal.Senza dubbio, il buon Gareth è riuscito a rompere ogni schema e confine che divideva questo tipo di Cinema e proposte dall'Occidente tamarro e dozzinale all'Oriente esagerato e dalla profonda malinconia - si pensi a tutta la prima produzione di John Woo, o allo stesso e già citato Bruce Lee -: per un figlio della nostra cultura, già questo è sinonimo di un successo senza precedenti, reso ancora più clamoroso dalle evoluzioni che Uwais e tutti gli atleti, attori e comparse riescono a fornire per la gioa del pubblico in quest'occasione.The Raid 2 è una nuova pietra miliare per il suo genere, e forse non solo.Di fatto, è come se fosse iniziato un nuovo, strepitoso e senza confini geografici capitolo della Storia dell'action dalle ripercussioni enormi sulla settima arte intera: uno tsunami venuto dall'Estremo Oriente a suon di calci, pugni e colpi proibiti - con ogni tipo di arma ed oggetto - orchestrato da un direttore decisamente unico, venuto dalle brughiere di un Galles che con Jakarta pare non avere nulla a che fare.Evidentamente, a volte, si sbaglia.Qui non contano geografia o cultura.
Conta il Cinema.E The Raid 2 - Berandal è senza dubbio grande Cinema.
MrFord
"Mother Nature's quite a Lady
but you're the one I need
flesh and blood need flesh and blood
and you're the one I need."Johnny Cash - "Flesh and blood" - 

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