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Tunisia, una parlamentare di En-Nahadha propone di punire l’aborto per legge. È in buona fede?

Creato il 22 gennaio 2013 da Iljester

aborto-bonus-regione-lombardiaNel corso della seduta di venerdì 18 gennaio, una parlamentare tunisina ha proposto di vietare l’aborto per legge. La signora in questione si chiama Najiba Berioul e fa parte di En-Nahadha, il partito ora al potere in Tunisia e legato ai Fratelli musulmani. 

E’ in buona fede? Può un partito estremista islamico essere un valido difensore di un principio come la sacralità della vita?

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Tunisia, una parlamentare di En-Nahadha propone di punire l’aborto per legge. È in buona fede?

Il dubbio mi pare lecito, perché più volte gli integralisti islamici hanno strumentalizzato dei valori sacri per imporre le loro idee. Come la libertà religiosa, per esigere nuove moschee anche dove magari ve ne sono già troppe; senza contare che, per un musulmano, non è un dovere recarsi in moschea, a differenza di quanto sarebbe per un cristiano andare in chiesa: la moschea è un centro socio-politico, non religioso come la chiesa.

L’estremismo islamico ha inoltre strumentalizzato la libertà della donna per cercare di imporre il velo più o meno integrale; ha usato il fatto che diversi uomini occidentali abbiano l’amante, per giustificare la poligamia, ecc. 

Perciò, pur essendo io anti-abortista, dato che Najiba Berioul è membro di un partito integralista islamico sospetto che la sua intenzione sia una maggiore sottomissione e criminalizzazione della donna, piuttosto che di una sincera volontà di tutelare la sacralità della vita.

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Potrebbe convincermi del contrario, se affermasse che è sacra anche la vita delle bambine (e dovrebbe essere ovvio); potrebbe convincermi se, oltre all’aborto, condannasse il ripudio di una donna sterile o accusata di essere tale ( perché magari il problema è del marito); se condannasse la poligamia, motivata anche dal fatto che la moglie è sterile o ha avuto solo una figlia femmina; se prevedesse anche una condanna per gli uomini che costringono le donne ad abortire o abbandonano le fidanzate incinte, dopo averle illuse di sposarle (anni fa i media internazionali hanno parlato di Safiya e Amina, due donne che hanno rischiato la lapidazione in Nigeria per aver avuto una figlia a testa fuori dal matrimonio. I padri delle piccole le hanno abbandonate, dopo aver loro promesso di sposarle, ma non hanno subito nessuna conseguenza) … . Fino ad allora non crederò che una “sorella musulmana” (o “fratello musulmano” che sia, intenso come integralista islamico) possa essere un valido difensore del diritto alla vita.

Sarò prevenuta?


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