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Un “Future Leader” a Londra

Creato il 17 giugno 2013 da Fugadeitalenti

“L’Italia e’ un Paese che ha bisogno di eroi. Nel resto del mondo ci sono regole, sistemi che funzionano. In Italia abbiamo sempre bisogno di eroi. Con tutte le conseguenze del caso, quando gli eroi vengono a mancare…” Edoardo Briola, 25enne Assistant Brand Manager per Unilever a Londra, riassume così la sua visione del Belpaese, dopo anni trascorsi all’estero.

Una storia e una carriera intensissime, a dispetto della giovane età, quelle di Edoardo: fin dal liceo parte alla scoperta di mondi nuovi, con un semestre di scambio ad Auckland, nella lontanissima Nuova Zelanda. Al suo ritorno, ricco di stimoli ed esperienze innovative, si deve però scontrare con un ambiente poco ricettivo e livellato verso il basso: il voto peggiore in pagella se lo ritrova proprio in inglese, nonostante il lungo periodo trascorso all’estero!

All’università Edoardo sceglie Economia: il primo biennio trascorre tranquillo, fino a quando -al terzo anno- punta dritto verso la Thailandia, per un semestre di scambio con stage alle Nazioni Unite. E’ l’esperienza che segna la svolta definitiva: torna in Italia, si laurea come triennalista, poi decide di lasciare perdere la laurea specialistica, per concentrarsi sulle esperienze di lavoro all’estero. Un altro stage per una multinazionale di beni di largo consumo a Singapore, poi il ritorno a Bangkok, per un tirocinio all’Istituto del Commercio Estero. Tirocinio che gli restituisce l’”immagine prototipo” del sistema-Italia: individualità straordinarie, non sostenute però da una struttura esterna in grado di funzionare…

Rientrato in Europa, Edoardo sceglie un prestigioso Master a Parigi, presso la Business School HEC: un’occasione che gli spalanca le porte, dopo soli due mesi, della carriera in azienda, con l’offerta di un contratto come Future Leader a Londra, all’interno di una delle maggiori multinazionali. Nel mezzo, un’offerta di lavoro in Italia… stipendio nettamente inferiore alla media europea, con promessa di un riallineamento verso i 40 anni. “Perché da noi funziona così“, gli viene spiegato. Per tornare all’affermazione iniziale di Edoardo: perché questo è un Paese che ha sempre bisogno di eroi?

Ospite della puntata è Marco Capellini, ex-compagno di studi di Edoardo, attualmente Junior Analyst per Costa Crociere. Marco, a differenza di Edoardo, ha lasciato perdere le sirene che arrivavano dal Brasile, scegliendo un percorso di crescita aziendale in Italia: con la sua testimonianza raccontiamo la storia delle numerose “mosche bianche” che nella Penisola prvano a farcela da soli, senza spintarelle o raccomandazioni.

Nuova puntata della nostra indagine tra i libri sulla nuova emigrazione professionale, scritti da chi ha già compiuto il salto verso l’estero: oggi incontriamo Antonio Oteri, autore del libro “Ciao, ciao Italia, vado a vivere in Brasile”, un volume ricco di storie di chi ha lasciato il Paese per andare verso il Sudamerica e le sue economie emergenti, insieme a consigli utili per compiere il viaggio di sola andata verso San Paolo o Rio De Janeiro.

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La discussione di giugno: Si emigra sempre più in due… o anche in tre, o più? Quanto sta diventando un discorso di coppia -o di famiglia- lasciare l’Italia? Con quali perdite, per il sistema-Paese, se ad andarsene e’ un pezzo di futuro, giovane e qualificato? Raccontateci le vostre storie!”

Inviate le vostre lettere/spunti/riflessioni, specificando il Paese di residenza, a: [email protected]I migliori contributi saranno pubblicati sul blog ufficiale della trasmissione e letti in onda alla fine di ogni mese.

Iniziativa Twitter – Hashtag della settimana: #sialcontroesodo

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Alla prossima puntata: sabato 22 giugno, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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