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Un goccio di morfina e un bacio al crocifisso

Creato il 05 marzo 2011 da Malvino

L’esame del progetto di legge che dovrebbe “impedire il ripetersi di casi come quelli di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro” – così nelle dichiarazioni dei fautori e dei sostenitori – slitta ad aprile. C’è ancora tempo, insomma, perché i contrari all’autodeterminazione dell’individuo continuino ad interrogarsi e a dividersi, come di fatto è già, tra chi ritiene che la legge sia indispensabile (a fare barricate su ogni caso Welby ed ogni caso Englaro a venire, la magistratura le spazzerebbe via, come ha già fatto) e chi pensa che sia “meglio nessuna legge che questa legge” (una bocciatura della Corte Costituzionale o un’abrogazione referendaria potrebbero spianare la via all’eutanasia, per abbrivio).Ferma restando la comune convinzione che la vita non appartenga all’individuo, ora discutono sul piano della bassa convenienza se sia meglio collezionare tante piccole sconfitte o rischiarne una sola, ma bella grossa. Ed è spaccatura. Per esempio: Avvenire vuole la legge, Il Foglio dice che è meglio di no. E fin dentro il governo: Roccella sì, Bondi no.I contrari all’autodeterminazione, ma contrari pure a una legge che la neghi esplicitamente, trovano sponda insperata nei favorevoli all’autodeterminazione che, per diversa premura, pensano che sia “meglio nessuna legge che questa legge”: Stefano Rodotà, Ignazio Marino, Roberto Saviano, ecc. Anche questa, come le altre parti in causa, ha le sue buone ragioni: più nessun giudice a Berlino, con una legge come quella.Come vedete, tutti mostrano coerenza. I preti vogliono che la vita sia dichiarata indisponibile da una legge che recepisca il magistero morale della Chiesa: coerenti nel premere per avere, nero su bianco, quello che Silvio Berlusconi ha promesso meno di due settimane fa.I loro compagni di merenda, atei ma devoti, sono mossi da sano senso pratico e un certo naso: si accontentano di rompere il cazzo, ora a un Welby e ora a un’Englaro; e sono anche disposti a rassegnarsi del vederli trovare un giudice a Berlino, prima o poi; ma, a monito e deterrenza, mirano almeno a ribadire che ci sono cose che si possono fare, ma illegalmente, e dunque con discrezione, per non dare il cattivo esempio ai poveri di spirito. Nessuna contraddizione: è l’altra faccia del Catechismo, quella che torna comodo a chi divide gli uomini in pastori e pecore, nella certezza di avere nell’ovile dignità di cane.Coerenti pure Rodotà, Marino, Saviano, ecc. Se il progetto di legge è accantonato, rimane uno spiraglio. Per quanto stretto sia, meglio che niente.
Tutti hanno ragione, e allora c’è bisogno di qualcuno che si pigli il carico di aver torto, e me lo piglio io. Io ritengo che la cosa migliore sia che la legge passi, che la Corte Costituzionale non la bocci e a un eventuale referendum non si raggiunga il quorum: ritengo che la cosa migliore sia che gli italiani abbiano quello che in fondo meritano. Essendo in favore del testamento biologico al 67,4% e non riuscendo a esprimersi così in Parlamento. Devono continuare a implorare un goccio di morfina in cambio di un bacio al crocifisso. Sennò non imparano.

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