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Un gran futuro alle spalle ’sti nonni ex ventenni

Creato il 01 giugno 2010 da Massmedili
Un gran futuro alle spalle ’sti nonni ex ventenniLa prima volta avevano 22 anni lui e 25 lei. Ed erano due popstar stellari, che tiravano giù i teatri per non dire gli stadi. Appena dopo che lui era sgusciato via da un’altra amicizia femminile impegnativa come quella con Joni Mitchell (descritta nel post sul recente Amchitka, altro doppio dal vivo). Hanno deciso di rimettersi insieme, quarant’anni dopo. Ma stavolta, almeno per titrare su le mancette per i nipotini, ci hanno anche fatto il disco.

Cioè, a 62 anni lui e 65 lei, se la matematica non è un’opinione. E già qui il 50/55 enne che si accosta al pregevole manufatto (i giovani giustamente ignorano i nomi di questa gente così come la loro musica) storce un po’ il naso. Non era meglio tirare fuori i nastri originali dei concerti del 1970? Non preoccupatevi, prima o poi saltano fuori. E visto quanto è bravo e accurato il buon James (un vero gentiluomo bostoniano, a detta di ex fidanzate, ex mogli, discografici e fan: serio, corretto ma sul soldo non distratto) prima o poi saltano fuori anche i nastri dei concerti con l’ex moglie, terza cantante importante con cui si è accompagnato in tre anni. Cioè, nel 1969 stava con Joni Mitchell, nel 1970 con Carole King, dal 1971 con Carly Simon che ha sposato nel 1972.   Carly che però già ai tempi lo batteva, potendo vantare una dozzina di precedenti ex fidanzamenti di lusso con sciupafemmine garantiti tipo Mick JaggerWarren Beatty e una serie impressionante di altri esponenti del jet set musicale o meno del periodo Potrebbe seguire anche una bella reunion con Carly, magari anche con i due figli (entrambi cantanti) avuti con lei, Ben & Sally Taylor e magari anche con il fratello Livingstone Taylor, altro musicista, altro ex fidanzato di Carly (dopo la fine del matrimonio con James nel 1978)… Non ci capite molto? Beh, la Dinasty fa parte a pieno diritto del fascino del personaggio. E della nostalgia che suscita per tempi più spensierati dove si cantava (se restava il tempo fra un fidanzamento e l’altro) per non finire in Vietnam, dove oggi si va in vacanza. Mica roba come Kabul, Teheran, Bagdad o Gaza… o se è per questo anche Cinisello Balsamo, dopo la crisi economica. 

Ma non divaghiamo. Tornando al pregevole manufatto in questione, si possono rassicurare i fan: il disco è ottimo, abbondante e non presenta significative fratture con il sound del 1970. Anzi, se possibile lo migliora senza tradire la nostalgia canaglia, complice anche il fatto che il buon James è andato a ripescare esattamente la stessa band dell’epoca, un perfetto terzetto della West Coast degli anni d’oro, ovvero Danny Kortchmar alla chitarra, Leland Sklar al basso e Russel Kunkel (altro ex fidanzato uficiale di Carly oltre che ex marito di Mama Cass Eliott dei Mamas and Papas e di Nicolette Larson) alla batteria. Se i nomi non vi giungono nuovi probabilmente è perché li avete leggiucchiati (e sentiti) su dozzine di dischi dell’epoca e del luogo: per fare qualche nome: oltre ai primi sei album di James Taylor lavori degli Eagles, Poco, Bob Dylan, Crosby, Stills, Nash & Young, Rita Coolidge, Kala Bonoff, Neil Young, Neil Lofgren, J. J. Cale, Eric Clapton, Dan Fogelberg, Paul Simon, Art Garfunkel, Emmilou Harris, Elton John, Carole King (appunto), Carly Simon, Joni Mitchell, Dolly Parton, Bonnie Raitt, Linda Ronstad almeno in una dozzina di dischi, Diana Ross, Al Stewart, Rod Stewart, Barbra Streisand, Steve Winwood, Neil Young e Warren Zevon. E giuro che l’ho fatta breve…

Conclusione: sembra esattamente un disco di Taylor e/o della King del periodo d’oro. James ha la voce ancora più chiara e meno sfarfallante. Carole esita un po’ sulla prima canzon, poi spicca il volo. Grossomodo una canzone per uno e le ultime 5 del mazzo insieme. Ovviamente il clou si raggiunge con You’ve got a friend, il più grande successo della King e anche di James Taylor qui, finalmente, a due voci (ma perché farcelo aspettare 40 anni e solo per le mancette dei nipoti?). Un inno alla nostalgia e al pannolone, già gettontissimo in tutti i ricoveri per quasi defunti del pianeta. E per quelli più invasati una versione a due voci di You can close your eyes che si può tranquillamente comparare con quella a due voci fatta con Joni Mitchell nel 1969 e diffusa solo nel 2007… Due bellissimi vecchietti, fra l’altro. Probabilmnete ben più in ordine della massa dei loro fan. Oltre al CD con 15 canzoni, nella confezione anche un DVD per chi non resiste al fascino visivo del decadimento… tanto che il disco si possa anche scaricare in MP3 a metà del prezzo probabilmente gli over 55 che lo compreranno se ne fregano… 

Difficile da spiegare ai giovani: la nostalgia non viene dalle canzoni e neanche dalle belle foto vintage di loro due (lei era una rossicchia col naso a patata tipo compagna di banco da sogno erotico, Lui un figaccione diplomato). Ma da un tempo in cui si cantava tutti insieme, in cui si sentivano i dischi in casa invece di rincoglionirsi davanti alla 106° puntata dell’ultimo serial MTV, soprattutto in cui essere giovani voleva dire sogni, speranze e prospettive e non fare il co.co.co in un call center. Se poi questo dovesse riportare a un aumento del consumo di eroina, non credo che la colpa sia proprio ascrivibile a James e Carole. Sospetto che anche l’infinita guerra in Afghanistan e la crisi economica abbiano le loro responsabilità.


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