Magazine Borsa

Una nuova bolla si avvicina: gli “student loans” made in USA!

Da Davix89 @diariofinanza

 

Come ben sapete i post del mio blog sono postati anche su altre piattaforme, come RischioCalcolato, che mi permettono di avere una maggiore visibilità e raggiungere molti nuovi lettori.
Vi invito quindi a passare anche nel mio blog,
DiarioFinanziario e di seguirmi personalmente anche su Facebook e Twitter!

In America, da molti anni, sta nascendo una bolla. Una bolla non legata ai beni, come le case, l’oro, le azioni, ma alle persone. E questa bolla si chiama “Student loans”! Sì, quello che da noi viene ora chiamato “prestito d’onore”: io finanzio la tua istruzione, spesso in importanti università che non potresti permetterti, e appena trovi un lavoro, che dovrebbe essere di alto profilo, visto la tua preparazione, per te sarà facile ripagarmi il prestito.

Wikipedia, per il sistema americano dei prestiti agli studenti, da questa definizione:

In the United States, there are three types of student loans: two of them are federally subsidized and unsubsidized sponsored by the federal government and the other type is private student loans.[1] The unsubsidized program allows students to borrow money with interest accruing during school and subsidized loans allow them to defer interest accrual until they are no longer in school. Student loans may be offered as part of a total financial aid package that may also include grants, scholarships, and/or work study opportunities. Private lenders are also currently guaranteed a return on their investment due to legislatively enacted changes in 2005, prohibiting the discharge of any student loan, unless the debtor is able to demonstrate "undue hardship."

Quindi è chiaro che c’è sia la mano pubblica e sia la privata alla base di questi aiuti. Ma quand’è che nasce il tutto?

Tutto comincia nel lontano 1965, con il Federal Family Education Loan (FFEL) Program (governi Kennedy/Johnson), il secondo programma americano nato proprio per incentivare e finanziare l’istruzione.

Il governo Obama, lo scorso anno, ha riformato il piano di finanziamenti pubblici, al fine di ridurre l’importante deficit pubblico, muovendosi però non verso una limitazione del crescente debito, ma anzi, andando ad alimentarlo ancora di più, riducendo ad esempio la ritenuta sullo stipendio del “futuro” lavoratore dal 15% al 10%, incentivandolo ancora di più a richiedere il prestito.

Un altro aspetto, che come per i mutui subprime si ripresenta, è la commistione tra pubblico e privato. Infatti non risulta chiaro, tra privatizzazioni e deregulation, chi sia il vero creditore, chi possiede, o ha cartolarizzato, questi debiti. Ma a ben vedere, è ancora una volta il governo americano il maggior responsabile di questa nuova esplosione del debito, visto che, stime per il 2011, fissano per il piano per le famiglie un debito cumulato dal 1965 pari a 1.000 miliardi di dollari. Stiamo parlando di cifre impressionanti, se solo pensiamo che il prodotto interno lordo americano si aggira sui 15.000 miliardi di dollari (7%).

Percentuale richieste prestiti

Se non bastasse, in quest'ultimo decennio, i debiti degli studenti, futuri impiegati e manager, hanno ridotto il larghissimo GAP con i debiti revolving, legati cioè alle carte di credito (1) che a causa della crisi hanno visto, dopo decenni, una forte sosta, mentre gli studenti loans continuavano e continuano a crescere e crescere...

Guardando più approfonditamente il grafico, si riesce a percepire in maniera chiara la velocità, con cui, negli ultimi 10 anni, i prestiti agli studenti sono cresciuti. Una tendenza che, se interpolata, si avvicina ad un polinomio di secondo grado con derivata prima e seconda positive, segno che l'accelerazione è solo appena comincia e la bolla ormai non risulta più gestibile. Ciò derivante anche dal fatto che, lo stesso governo americano prevede per il 2012 un aumento medio rispetto al 2011 del 7-8%, non noccioline.

Debiti student loans e carte credito america

Si dirà: meglio che uno studente si indebiti per studiare un futuro migliore, piuttosto che indebitarsi per l'acquisto di una tv al plasma con la carta di credito del papà. E’ un discorso correttissimo ma in questi ultimi anni non è più valido: il gioco si è inceppato.

Provate a pensarci. Sono un ragazzo molto bravo e competente, ma non posso permettermi un livello di istruzione che mi possa permetter di ottenere il lavoro che merito. Allora che faccio? Faccio una domanda di 15.000 dollari allo stato federale e mi iscrivo ad un buona università pubblica o privata che sia. Dopo i miei 4 o 5 anni ottengo la mia laurea e vado a cercare lavoro. Ora provate ad immaginare questa situazione in due periodi temporali diversi: il laureato diventato medico nel 1994 e il ragazzo diventato ingegnere nel 2010. Chi troverà più facilmente lavoro? E se non lo dovesse trovare? Chi ripaga il debito fin ora accumulato dallo studente?

Eh sì, come ripetevo nel post del debito pubblico, il gioco fin che funziona lo si lascia funzionare, ma quando qualcosa si inceppa arrivano i problemi, che ora si sta facendo di tutto per rinviarli al futuro.

Ritornando all'esempio, il ragazzo nel 1994 ad un anno dalla laurea avrà già il suo modestissimo stipendio, con cui, tramite delle ritenute, comincerà a ripagare il suo debito. Ma il ragazzo del 2010 riuscirà a trovare un lavoro in grado di far fronte anche solo al suo debito di 15.000 dollari, tralasciando le prospettive di una vita o di una famiglia?

I dati parlano chiaro. Secondo il Bls, i ragazzi sopra i 25 anni con un bachelor degree (una laurea) alle spalle sono, in America a gennaio 2012, più di 62 milioni di persone, e continuano a crescere, anche a causa del sogno americano che si sta vendendo a debito (i ragazzi laureati e disoccupati sono quasi 2 milioni).

Student loans, debito disoccupazione e tassi di default americani

E in una situazione del genere, se la forza lavoro aumenta, e gli occupati crescono meno della forza lavoro, appare evidente che la disoccupazione aumenta, e con questa i default sui debiti personali degli studenti. Infatti è da ormai 7 anni, per i dati che sono riuscito a raccogliere, che i tassi di insolvenza continuano a crescere, avvicinandosi al livello del 10%, livelli che hanno fatto scoppiare la bolla immobiliare. Qualche quotidiano, anche importante, in realtà ha sottolineato questo aspetto, ma evidentemente il problema del debito e del deficit per ora è solo europeo e in terra americana ora é una questione tralasciabile.

E, volendo anche fare un confronto, questa bolla, a mio parere, é molto più grave di quella immobiliare nata con i mutui subprime. I mutui infatti, nel caso dei subprime, erano e solo legati a un bene individuabile, un immobile, che certo, sarà stato sopravvalutato negli anni passati, ma di per sè un valore intrinseco lo possiede, permettendo quindi al singolo istituto di pignorare l'immobile e recuperare anche solo parte del debito, ma almeno qualcosa hai su cui rivalersi. E per gli student loans, su chi si rivale la banca? Sulla vita dello studente? Sulla sua famiglia, che proprio per la sua situazione di povertà ha scelto di indebitare il figlio per il suo bene? Chi pagherà questi debiti, garantiti dalla “promessa del sogno americano”?

Da piccolo mi diceva che “una promessa é debito” : evidentemente…

Note

(1) : sono stati utilizzati i dati dei crediti revolving equiparandoli a debiti legati alle carte di credito.

Se volete leggervi qualche articolo di importanti quotidiani americani, vi allego un elenco di articoli generati da google news, continuamente aggiornati. [link]


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines