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Vendola e Bondi, ma quali comunisti?

Creato il 05 dicembre 2010 da Lalternativa

Speculando sulle infelicità degli italiani, ci sono alcuni uomini che si stanno facendo la guerra perché vogliono un posto al sole o perché il posto al sole ce l’hanno da tempo e non vogliono perderlo.

Così, capita che il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e il ministro alla Cultura Sandro Bondi, si lascino andare a un botta e risposta a distanza, degno di due bambini ai quali è stata fregata la merenda.

Sandro Bondi “é stato un opportunista comunista, io sono stato sempre un eretico comunista, quindi è più esperto di me. Quindi, non so entrare nella sua sapienza e individuare un fondamento per quello che dice”. Nichi Vendola lo ha sostenuto a margine del primo congresso regionale di Sel oggi a Bari, replicando alle dichiarazioni fatte dal coordinatore del Pdl Bondi, che oggi ha detto: ”Quando Latorre(Pd) parla del ‘riformismo di Vendola’, è perfettamente in linea con l’opportunismo della mentalità comunista, per cui è vero ciò che è utile in un determinato momento politico”.

Allora Vendola rilancia e dice a Bondi: “Farebbe meglio ad occuparsi, piuttosto che di Latorre, delle torri che crollano un po’ dappertutto in Italia. Dovrebbe occuparsi dei Beni culturali, della Domus dei Gladiatori, della Torre di Pisa, di Pompei, di un patrimonio sterminato che lui ha cercato solo di trasformare in oggetto di un circuito pubblicitario e commerciale”. “Invece – conclude – quel patrimonio, che è l’anima del nostro Paese, ha bisogno di interventi di messa in sicurezza e di valorizzazione seria”.

Il ministro non si fa attendere e risponde al governatore della Puglia: “Quando mi battevo da cattolico di sinistra all’interno del Pci, con un coraggio, un ardore e una coerenza che ancora oggi mi sorprendono, insieme a Napolitano, Macaluso, Colajanni, Bartolini, Corbani e tanti altri, per una evoluzione socialdemocratica del principale partito della sinistra italiana, Vendola si trastullava, come si trastulla ancora oggi, con il comunismo”. “La sua eresia – prosegue – è in realtà la giustificazione del comunismo come un sogno che non si realizza mai e perciò non subisce mai il giudizio della storia. Vendola – rileva infine Bondi – ”non ha mai avvertito la responsabilità morale di avere aderito al comunismo, perché il suo mondo è quello delle utopie, non quello della tragica realtà”.

E pensare che uno ci governa e l’altro aspira a farlo.


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