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Vi piace il grande progetto immobiliare di Via Boncompagni dei Mad Architects? Trasformazioni urbane che creano ricchezza, cambiano la città, generano risorse per il Comune

Creato il 20 novembre 2014 da Romafaschifo
Vi piace il grande progetto immobiliare di Via Boncompagni dei Mad Architects? Trasformazioni urbane che creano ricchezza, cambiano la città, generano risorse per il Comune
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Grideranno allo scempio, vedrete. Anche questa volta. Roma non si può trasformare, non può evolversi, non può cambiare (poco importa se proprio in quest'area, sebbene centralissima, ci siano esempi di architettura contemporanea del dopoguerra eccellenti). Grideranno alle "case per ricchi", come se essere ricchi sia una colpa. E come se i ricchi del mondo non debbano mai venire a spendere, a creare posti di lavoro, a vivere, ad investire. E' questa mentalità, prima ancora della nostra burocrazia, della nostra corruzione, della nostra inefficienza, del nostro degrado, ad aver fatto scappare i capitali stranieri.E invece forse, speriamo, qualcosa si muoverà. Arriveranno studi di architettura dall'estero (i Mad Architects sono cinesi, seppur con alcuni associati italiani, e hanno fatto cose importanti in giro per il mondo: sarà un onore avere un loro lavoro anche a Roma) e arriverà un minimo di segno contemporaneo dentro le Mura. Siamo nel quadrato di strade tra Via Boncompagni, Via Romagna, Via Puglie e Via Sicilia. Qui uno spazio oggi venuto in possesso di Unicredit e Torre sgr si trasformerà in un complesso residenziale di alto livello, uffici, biblioteca, parcheggi per quattro piani, uno spazio che sarà dato al Comune che lo destinerà ai bambini disabili, ma soprattutto qualcosa come 8 milioni di oneri concessori per il Comune da investire in giro per la città. Grazie a questa concessione edilizia si potranno riqualificare ad esempio alcune strade di Trastevere e di Monti dalle quali speriamo si riesca finalmente a realizzare un arredo urbano di qualità eliminando le auto in sosta selvaggia, altri soldi andranno a Piazza Augusto Imperatore che grazie a questo sviluppo potrà partire nella sua realizzazione. E poi c'è da considerare la gran quantità di persone che lavoreranno ad un cantiere enorme che svilupperà 22mila mq di superficie... Insomma il nostro piccolo e ulteriore contributo per sottolineare quanto ci faccia male e si faccia male chi considera la città un organismo che non può cambiare, mutare, trasformarsi, rischiare, magari sbagliare. Una città è proprio la somma di queste cose, viceversa è un outlet o un presepe...Ma resta un grosso problema, per quanto riguarda queste operazioni: che se ne fanno troppo poche, che ci vogliono secoli per sbloccarle (i proprietari attuali hanno comprato l'area nel 2010), che non vi sono i grandi gruppi di developer internazionali a investire in città, lasciandoci nelle mani dei discutibili immobiliaristi locali che, per come si comportano, talvolta giustificano addirittura l'atteggiamento dei comitati del no-a-tutto.MATERIALIIl processo di partecipazione del 2012La delibera approvata in Assemblea Capitolina dopo l'ok di Ministero e Soprintendenze

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