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Violante e Bertinotti non rinunciano ai benefit. La Pivetti parla di forcaioli e di zarismo – a cura di Iannozzi Giuseppe aka King Lear

Creato il 30 marzo 2012 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Violante e Bertinotti non rinunciano ai benefit
La Pivetti parla di forcaioli e di zarismo

a cura di Iannozzi Giuseppe aka King Lear

Violante e Bertinotti non rinunciano ai benefit. La Pivetti parla di forcaioli e di zarismo – a cura di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
Luciano Violante e Fausto Bertinotti non rinunciano ai loro benefit. “Non ho mai partecipato a fiere dell’ipocrisia e non intendo farlo neanche questa volta. Né intendo compiere esibizionismi. Se non interverranno diverse decisioni della Camera dei Deputati, deciderò alla fine della legislatura in corso, dopo avere informato i miei collaboratori”, così l’esponente del Pd. E il sempre più infausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista, spara: “Mi atterrò, come sempre, a quello che ha deciso l’Istituzione”. Bertinotti tiene dunque tutto per sé.

Questo è il Pd, questo è l’ex leader di Rifondazione Comunista.

Ma c’è di peggio, Irene Pivetti che parla addirittura di Russia zarista: “Tagli forcaioli come nella Russia zarista”.

“E’ il risultato di un clima forcaiolo che non distingue i bersagli. Un assurdo paradosso che, per colpire la casta, finisce per colpire chi con la casta non c’entra nulla, come me o Ingrao, buttando per strada degli onesti lavoratori. Prendo atto, ma è una logica davvero sbagliata e che non capisco. Io ho accettato il taglio alla mia pensione, anche se avevo versato dei contributi che non riprenderò. Quello era stato un danno economico importante per me, che colpiva le mie tasche. E’ una cosa ingiusta ma pazienza, capisco che siamo in un momento in cui bisogna fare sacrifici. Ma tagliare i benefit degli ex presidenti significa solo tagliare posti di lavoro. Non si tratta di un intervento per le mie tasche, io non prendo niente per me da quei benefit. Si tratta semplicemente di licenziare qualche persona, tagliare qualche posto di lavoro. Ma abbiamo l’idea che le persone, come nella Russia zarista, sono di proprietà del feudatario o abbiamo rispetto per i lavoratori?
Stanno colpendo delle povere persone, dei privati cittadini, che hanno la sola colpa di lavorare accanto a una persona che non è amata dal palazzo. Dico grazie per una norma ‘ad personam’ che punisce bersagli facilmente colpibili. Ma perché? Perché sono una donna, sono fuori dalla casta? La verità è che in questo clima forcaiolo tutto quello che colpisce il palazzo va bene, non si distingue il bersaglio. E’ una forma di anti politica che va oltre i confini dell’antipolitica mettendosi contro gli stessi cittadini”.

L’ex Presidente della Camera dei deputati (Lega Nord) tira in ballo la scusa che le si toglierebbero dei benefit in quanto donna. E non contenta fa capire che butterà sulla strada “qualche persona…” e che taglierà “qualche posto di lavoro”, perché senza benefit, ovviamente, lei, la feudataria, non potrebbe più pagare le persone alle sue dipendenze. La Pivetti ha quantomeno una idea molto ma molto distorta dello zarismo, che però applica alla perfezione ai danni dei più deboli.

Pier Ferdinando Casini ha invece inviato una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per annunciare che rinuncerà a ogni benefit da ex presidente dell’Assemblea di Montecitorio.

L’attuale normativa prevede che i benefit potranno durare fino ad un massimo di dieci anni.

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