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Vogliamo veramente vivere viaggiando?

Creato il 08 agosto 2014 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

vivere viaggiando“Vivere viaggiando” è l’attuale sottotitolo del blog, andava bene due anni fa quando ho iniziato a scrivere, ora non so più se riflette effettivamente quello che voglio fare. Mi ha fatto ragionare un post di Giulia (lo so cito sempre lei ma cosa volete farci se mi ritrovo in quello che scrive?), che affronta il tema del viaggio per lunghi periodi.

In fin dei conti non mi è mai capitato di viaggiare per più di un mese e mezzo e non ho mai preso in considerazione il fatto che, forse, viaggiando per tanto tempo è il viaggio stesso a diventare routine, o comunque a stancarti fisicamente, tanto da non riuscire ad apprezzarlo più come prima.

Quando si parte per un viaggio, nella stragrande maggioranza dei casi, si sa anche che, prima o poi, si farà ritorno in quel luogo che siamo abituati a chiamare casa, ma se invece si sceglie di vivere viaggiando la parola “casa” perde di significato. Stavo pensando a come, noi italiani, chiamiamo “casa” diversi luoghi durante la nostra vita. Io per esempio ho chiamato così Bondi Beach, ma ci ho vissuto per diversi mesi, ho chiamato casa Auckland, nonostante ci sia stata solo una settimana, ho chiamato casa anche diversi ostelli in giro per l’Europa in realtà. Ogni luogo in cui mi fermavo,per almeno una notte, fosse una capanna, una camerata d’ostello o un appartamento, per me diventava il mio punto di partenza e ritorno. Perché in fondo abbiamo sempre bisogno di un punto di riferimento, una meta e uno scopo da seguire.

Vivere viaggiando credo sia una delle cose più belle, intense e istruttive che una persona possa decidere di fare, non è nemmeno qualcosa da tutti, onestamente non so nemmeno se io stessa, con tutto l’amore che ho per viaggiare, ne sarei capace.

Credo che il viaggio sia una parentesi, una sorta di momento per sé stessi, un percorso e non si può certo camminare all’infinito, c’è bisogno di fermarsi e riposare per poi riprendere. Non dico che nel mio futuro non ci sia il progetto e il desiderio di un viaggio di mesi (soldi permettendo ovviamente), ma credo che se anche finirò per prendere un volo di sola andata, prima o poi tornerò a casa, qualsiasi essa sia e in quel momento, probabilmente, avrò raggiungo una delle tappe del mio viaggio, mi riposerò e ripartirò, ma ci sarà sempre per me un posto che vorrò chiamare “casa”.

 


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