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We are the mods

Creato il 15 giugno 2011 da Parolecomplicate

Povera patria. Un amico mi ha concesso in comodato d’uso il suo abbonamento all’Economist per iPad, che lui non ha. Proprio ieri che avevo un attimo libero mi sono letto gli ultimi numeri. Su uno compare il presidente del consiglio italiano, seduto su una sedia bianca. Il titolo è “The man who screwed an entire Country”. In Italia l’hanno tradotto “che ha fregato”, mentre se non ricordo male “to screw” significa “fottere”. Cioè “che ha fottuto”. Una bella differenza.

La tesi è stata accolta con giubilo da tutti i giornali nazionali. E’ partita la macchina del fango, il tritacarne mediatico, questa volta rivolto verso an entire Country, noi. Quello che sfugge a chi posta la prima pagina dell’Economist su facebook è che se c’è uno che ha fottuto, ci sono anche gli altri che si sono lasciati fottere: noi. Che gli italiani siano fottuti è un’idea semplicistica, che non tiene conto di un sacco di sfumature e che si basa sulla pretesa superiorità morale degli inglesi. Che noi, incredibilmente, assecondiamo. Gli inglesi, con quella prima pagina, colpiscono Berlusconi per colpire gli italiani. Gli inglesi, con questi loro giornali democratici, pensano di essere gli unici depositari della verità. Pensano di vivere in un sistema perfetto, loro. Pensano di poter insegnare agli altri Paesi del mondo come governarsi.  Pensano di essere il popolo migliore del mondo. Hanno ragione.


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