Allora Dagospia aveva ragione ieri quando definiva Marchionne un bluff. A Milano è crollato il titolo Fiat, che ha ceduto l’11,88% a 4,33 euro, con scambi pari al 4,5% del capitale. Pesante anche Fiat Industrial, che perde l’11,1% a 6,24 euro. Non va meglio Exor (-8,37%), la holding della famiglia Agnelli che controlla Fiat. A parte il crollo generale della Borsa italiana la Fiat ci ha messo del suo perchè notizie negative giungerebbero anche dal mercato brasiliano definito da anni l’architrave dei bilanci torinesi. Se il deprezzamento dovesse continuare la Fiat potrebbe essere scalata? Le barriere difensive poste con un’architettura finanziaria a prova di bomba potrebbero comunque indebolirsi sotto colpi così pesanti.
FIAT IN CALO – Stando ai dati riportati dalla Fenabrave, la federazione brasiliana del settore auto,nei primi 15 giorni di agosto le immatricolazioni nel paese carioca sono cresciute dell’1,7% raggiungendo le 107.567 unità. Una crescita della quale, però, non sembra riuscire ad avvantaggiarsi la Fiat (nella foto in alto e nella “Galleria fotografica” la Uno): da inizio anno, ha accusato una flessione nelle immatricolazioni del 4,4%. Se si considerano i dati riferiti ai soli primi 15 giorni di agosto la quota di mercato della Fiat è scesa al 22,35%. Quanto basta per farsi superare dalla rivale Volkswagen che è salita al 24,53%. La Fiat è presente in Brasile da 35 anni e da nove è il primo costruttore per numero di vendite. Secondo le previsioni del gruppo torinese, entro il 2014 il mercato dell’auto e dei veicoli commerciali leggeri crescerà dai 3,3 milioni dell’anno scorso a 4,7 milioni. Per questa ragione il gruppo ha recentemente iniziato i lavori per una seconda fabbrica che “sfornerà” 250.000 auto l’anno e affiancherà quella di Minas Gerais che produce 800.000 auto.Per reggere il confronto con la Volkswagen, l’anno scoso la Fiat ha introdottola nuova Uno,la Bravo e, più di recente,la nuova crossover Freemont.
Pierumberto Angeli
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