I Monologhi di Sana – Rubrica
Illusioni di un mondo distante…
non mi sento più, ora.
Fisso la maschera di mostro che mi appare dinnanzi.
Cerco perplessa l’ombra di un’emozione:
non ve ne sono nel mio cuore.
Non c’è amore, nessun affetto, non un briciolo di pietà.
Affreschi di distruzione
mi si configurano nella testa.
È tutto sbagliato.
Sogno di fare tabula rasa
di questo mondo malato,
di questi esseri imperfetti che siamo.
Sono venuta alla luce sotto una stella pallida e disfunzionale.
Sono arrivata, portata da un vento pieno di rabbia e paura.
Come ci si sente, ditemi, quando le creature che avete creato vi si rivoltano contro e vivono di vita propria?
Sono stanca dei capricci delle anime perse.
Cosa accade quando ci si strappa l’ultimo barlume di emozione e lo si getta al vento?
Ceneri delle mie lacrime
si disperdono
nell’aria della notte.
Vengo a portare compianto e patimento.
Mi ritiro nella mia
torre d’avorio e acciaio;
lontana da sguardi indiscreti,
spalanco la mia anima a nuovi
ibridi.
È stata solo un’illusione,
quella di possedermi,
per più di un attimo.
Ingannare gli ingannatori,
è quello che so
fare meglio…
Mento, a queste menti distorte dal potere.
Bambola viva,
contenitore per emozionalità malate e putrescenti;
specchio bugiardo di brame infide…
infiniti replicanti si alternano dietro a maschere di compassione.
Non trovo più il coraggio per la menzogna,
né per il sorriso
a voi, che avete illuso, ingannato, mentito.
Vigliacchi bugiardi, rendetemi il cuore.
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