L'idea di trivellazioni, di pozzi di petrolio, in un mare chiuso (al punto che greci e romani lo chiamavano "Golfo Adriatico") sembra aberrante, sotto ogni punto di vista.
La battaglia delle trivelle infuria in tutto il Mediterraneo e la notizia delle nuove concessioni che la Croazia ha destinato a una serie di multinazionali del petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura., ENI compresa, sta scuotendo le coscienze di tanti cittadini, su entrambe le sponde dell'Adriatico.
Quanto petrolio ci possa essere è un'incognita. Che convenga estrarlo, col greggiogreggio
Petrolio estratto che non ha ancora subito un processo di raffinazione. che pare destinato a restare ancora per qualche anno a prezzi intorno ai 40 dollari al barilebarile
Unità di misura in uso nei Paesi anglofoni per la misura volumetrica del petrolio e dei suoi derivati. Corrisponde a circa 159 litri., è tutto da dimostrare. Che invece, al netto dell'opzione di un disastro in grande stile, il danno di immagine all'industria del turismo sia comunque grave è una certezza. Lo stesso per i rischi al "sistema pesca" che, solo per l'Italia, in Adriatico (dalla Puglia al Friuli) vale poco meno di 374 milioni di euro l'anno (dati IREPA, 2012).
Ovvio che, infatti, un incidente petrolifero in Adriatico colpirebbe anche l'Italia. Non è forse il caso che l'Italia richieda alla Croazia di attivare le procedure della Convenzione di Espoo sulla valutazione di impatto ambientaleimpatto ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante. transfrontaliero? Perché, in questo frangente, il nostro Paese sta zitto? Forse che la follia dello "Sblocca trivelle", il famigerato articolo 38 della Legge "Sblocca Italia" ci ha dato alla testa? E' vero che siccome "così fan tutti" qualcuno ha deciso che le trivelle hanno la precedenza sulla testa dei pescatori e delle comunità costiere, anche in Adriatico? Forse che un Paese che ha deciso di fare "trivellazioni sperimentali" in un'area fragile, a rischio di subsidenza, come il delta del Po ha mandato il cervello all'ammasso?
Di sicuro, non lo hanno fatto i quasi 100.000 italiani che con una petizione su Avaaz al Premier e ai ministri del turismo e dell'economia della Croazia chiedono "di fermare il progetto di ricerca di idrocarburiidrocarburi
Composti chimici formati da carbonio e idrogeno che costituiscono il petrolio e il gas naturale. Esistono diverse classificazioni degli idrocarburi a seconda dei legami chimici presenti nelle molecole. e trivellazioni nell'Adriatico, e salvaguardare questo spazio naturale tra Italia e Croazia con un enorme potenziale naturalistico e turistico. La scelta di andare verso lo sfruttamento dei combustibili fossili non guarda al futuro".
Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia
Fonte: Greenpeace
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