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0,5 mm. (id.) Regia, soggetto e sceneggiatura: Andō Momoko. Fotografia: Aibara Takahiro. Scenografia: Takeuchi Koichi. Musica: TaQ. Interpereti e personaggi: Andō Sakura (Sawa), Tokugawa Masahiko (Yoshimi), Emoto Akira (Takeshi), Sagata Toshio (Shigeru), Tsuchiya Nozomi (Makoto). Produzione: Nagasawa Yoshiya / Zero Pictures / Real Products / Humanite. Prima proiezione assoluta: 17 luglio 2014 (Japan Cuts, New York). Durata: 196'. Uscita nelle sale giapponesi: 8 Novembre 2014.
Link: Trailer - Intervista con Andō Momoko - Mark Schilling (Far East Film Festival) - Raffaele Meale (Quinlan)
Punteggio ★★★
Diretto da Andō Momoko (Kakera / A Piece of Our Life, 2010) e interpretato dalla sorella Sakura (Ai no mukidashi / Love Exposure, Sono Sion, 2010; Torso, Yamazaki Yutaka, 2010; Shokuzai / Penance, terzo episodio, Kurosawa Kiyoshi, 2012; Hyaku en no koi / 100 Yen Love, Take Masaharu, 2014), entrambe figlie del regista Okuda Eiji (Shōjo / Adolescent 2001), 0.5 mm è un film tratto da un romanzo della stessa Andō Momoko, della durata di oltre tre ore.
Tre ore per una storia niente affatto epica, che non contiene scene d’azione ma neanche momenti drammatici di particolare intensità. Protagonista ne è Sawa (Andō Sakura), una giovane badante che per una sfortunata serie di circostanze perde il suo posto di lavoro. Poiché di là da questa filantropica inclinazione ad accudire, la donna non sembra saper fare altro, Sawa decide in qualche modo di procurarseli da sé i suoi datori di lavoro. Basterà scoprirne le debolezze – l'anziano che ruba biciclette, quello che non riesce a tenere a freno il proprio desiderio erotico –, minacciarli di rivelarle pubblicamente facendo loro 'perdere la faccia' e quindi costringerli a offrirle vitto e alloggio in cambio delle sue cure. E poi il miracolo accade… riuscendo davvero ad avvicinarsi loro come forse nessun altro (a 0.5 mm dal loro cuore), questa novella Julie Andrews (che sembra in parte uscita da film come Tutti insieme appassionatamente e Mary Poppins) riuscirà a infondere nuovamente loro un senso di vita, a rimetterli sulla careggiata, a guidarli verso l’emancipazione. Così come alla fine del film farà anche con la giovane Makoto, che grazie a Sawa potrà ritrovare la sua vera identità.
Tuttavia 0.5 mm non è per niente riducibile a questo edificante riassunto della sua trama. La Sawa delle due Andō è, per altri aspetti, ben lontana da Mary Poppins e dalla Maria di Tutti insieme appassionatamente e ricorda di più, in tutta la sua ambiguità e come ci tiene a far notare la stessa regista, Maria Maddalena, la santa e peccatrice su cui si è sempre discusso e sempre si discuterà. Sawa cura, ama e libera, ma lo fa con la forza e peccando, arrivando anche a donare ai suoi assistititi il proprio giovane corpo.
Sul filo di una sottile ironia, attraverso una narrazione piana che rifugge dal più o meno facile gioco delle scene madri, segnato dal gusto per il dettaglio intimo e da una grande sensibilità, squisitamente femminili, 0.5 mm è un film che deve molto all’interpretazione e alla presenza di Andō Sakura che riesce a segnare il suo personaggio di quell’alterità, di quell’ambiguità, di quella inafferrabilità che hanno segnato pressoché tutta la sua carriera. [Dario Tomasi]
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