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06/11/2014 - Quanto (non) inquina una centrale termoelettrica? Studio A2A sulla Centrale di Monfalcone

Creato il 06 novembre 2014 da Orizzontenergia

PRESENTATO LO STUDIO ARIANET SUL CONTRIBUTO DELLE PRINCIPALI FONTI EMISSIVE DELLA CENTRALE DI MONFALCONE: LO STUDIO SCIENTIFICO CONFERMA LA SUA MARGINALITA’ SULL’IMPATTO AMBIENTALE DEL TERRITORIO.

Rispetto ai valori massimi delle concentrazioni in aria, il contributo della centrale è limitato a:

  • 4% del limite di legge per gli NOx (1,6 µg/Nm3 su un limite di 40 µg/Nm3)
  • 1,4% del limite di legge per gli SO2 (0,28 µg/Nm3 su un limite di 20 µg/Nm3)
  • 0,09% del limite di legge per le polveri (0,036 µg/Nm3 su un limite di 40 µg/Nm3)

Per i microinquinanti i valori massimi sono sempre molto lontani dai limiti di legge: da circa 100 a 1000 volte inferiori


Monfalcone, 5 novembre 2014 - Il contributo della centrale termoelettricacentrale termoelettrica
È un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza il calore sviluppato dalla combustione per produrre vapore ad alta temperatura in grado di mettere in movimento speciali turbine. La turbina mette in rotazione un albero a sua volta collegato a un generatore elettrico capace di trasformare l'energia rotazionale in energia elettrica.
I combustibili possono essere solidi (carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
, legno, torba, ...), liquidi (petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura.
, gasolio...) o gassosi (metanometano
Idrocarburo che rappresenta il costituente principale del gas naturale.
, biogas, ...).
Principalmente le centrali termiche utilizzano i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) che hanno elevato potere calorifico e si trovano ancora in grande quantità, anche se sono destinati all'esaurimento.
All'attuale tasso di consumo, le stime di durata delle scorte vanno da 40-60 anni per il petrolio, a 200 anni per il carbon fossile.
Il problema principale legato all'utilizzo dei combustibili fossili è quello dei sottoprodotti della combustione che sono estremamente nocivi per l'ambiente: il metano (gas naturale) è quello che ha i più bassi valori di emissioni inquinanti, tanto che è previsto il suo graduale impiego in sostituzione del carbone e del petrolio.
Per piccole potenze e per impianti di cogenerazione (teleriscaldamentoteleriscaldamento
Sistema che consente di distribuire calore presso le utenze, a partire da una centrale di produzione (per esempio centrale di cogonerazione, termovalorizzatore, ecc...). Il calore viene trasportato sotto forma di acqua calda o vapore all'interno di condotti interrati e può servire per riscaldare gli ambienti oppure per produrre acqua calda sanitaria. Nelle abitazioni servite dal teleriscaldamento la caldaia viene sostituita da uno scambiatore di calore, consentendo una diminuzione delle emissioni e un risparmio di combustibile.
) si utilizzano combustibili naturali non fossili (biomassabiomassa
In generale si identifica con biomassa tutto ciò che ha matrice organica ad eccezione delle plastiche e dei materiali fossili. Come indicato nel decreto legislativo del 29 Dicembre 2003 n. 387, per biomassa si intende " la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonchè la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani ". Ciò che accomuna le diverse tipologie di biomassa è la presenza di carbonio che mette a disposizione un elevato potere calorifico eventualmente sfruttabile per fini energetici.
, biogas ...) poco inquinanti ma con basso potere calorifico.
A2A sull’impatto ambientale del territorio di Monfalcone è marginale sia per i macroinquinanti sia per i microinquinanti.

Sono queste alcune delle conclusioni dell’approfondito studio commissionato dal gruppo A2A ad ARIANET, autorevole società specializzata nella valutazione della qualità dell’aria, in relazione alla dispersione e trasformazione degli inquinanti in atmosferaatmosfera
Involucro di gas e vapori che circonda la Terra, costituito prevalentemente da ossigeno e da azoto, che svolge un ruolo fondamentale per la vita delle specie, perché fa da schermo alle radiazioni ultraviolette provenienti dal Sole. Essa si estende per oltre 1000 km al di sopra della superficie terrestre ed è suddivisa in diversi strati: troposfera (fino a 15-20 chilometri), stratosfera (fino a 50-60 chilometri), ionosfera (fino a 800 chilometri) ed esosfera.
, realizzata con accurate analisi e modelli matematici attendibili.

Lo studio di ARIANET si aggiunge e si integra a quello sul "biomonitoraggio" mediante licheni promosso e reso pubblico dalla Regione Friuli Venezia Giulia lo scorso 1 settembre 2014 e conferma, oltre all’assoluta marginalità del contributo della centrale termoelettrica di A2A rispetto ai livelli complessivi di inquinamento ambientale, la generale buona qualità dell’aria a Monfalcone.

In termini di concentrazioni (valori per i quali si effettuano i confronti con i limiti di legge e rispetto ai quali si definiscono le valutazioni di impatto ambientaleimpatto ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante.
) i contributi imputabili alla centrale A2A sono tra i minimi in assoluto.

Per i tre principali macroinquinanti (ossidi di azotoazoto
Elemento chimico costituente il 78% dell'aria in volume. L'uso commerciale più diffuso dell'azoto è nella produzione di ammoniaca, sostanza costituente dei fertilizzanti. L'azoto liquido è impiegato anche come refrigerante per il trasporto di alimenti.
, biossido di zolfo e polveri) la centrale è la fonte che determina la minore incidenza.

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Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
sostenibilmente

I valori massimi di concentrazione al suolo sono attribuibili al traffico veicolare per gli ossidi di azoto ed il particolatoparticolato
Insieme delle sostanze sospese in aria, composto da tutte quelle particelle solide e liquide che si disperdono in atmosfera a causa di fattori naturali (pollini, erosione di rocce, polvere cosmica, ecc..) e di fattori antropici (traffico urbano, emissioni da riscaldamento domestico, fumo di tabacco, centrali termoelettriche, ecc..).
, al porto-aeroporto per il biossido di zolfo.

Immagini News/Ossidi di azoto.PNG

Immagini News/Ossidi di zolfo.PNG

Immagini News/Polveri sottili.PNG

Per i microinquinanti, rispetto ai sei elementi considerati e in confronto alle altre fonti, la centrale A2A contribuisce con valori minimi di concentrazione per tre di questi (Arsenico, Piombo e Diossine/Furani), mentre la sorgente ascrivibile al porto-aeroporto determina il contributo più rilevante per tre elementi su sei (Arsenico, Nichel e Diossine/Furani), il traffico veicolare per due elementi (Cadmio e Piombo), il comparto della altre industrie (esclusa la centrale) per il Mercurio.

Lo studio Arianet sottolinea che i valori massimi assoluti ottenuti sono, in ogni caso, sempre lontani dai limiti di legge e, in particolare per i micro-inquinanti, sono da 100 a 1000 volte inferiori ai corrispondenti limiti di legge.

Per esaminare nel dettaglio le analisi compiute sui principali macroinquinanti e microinquinanti e prendere visione del relativo contributo in termini di concentrazioni in aria di ogni singola fonte presente sul territorio si rimanda qui.


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