07/02/2012: "restaurato"

Creato il 07 febbraio 2012 da Carlo_lock
"Restaurato", "Restaurato". Ieri Lando Buzzanca ha tirato l'ultima riga sul suo quaderno, che ha concluso la mini-serie Il restauratore, un felice esperimento nel coniugare il paranormale, il poliziesco e il sentimentale. A chi non conosce questa ben riuscita fiction rammento che Lando Buzzanca interpreta Basilio, un ex-poliziotto uscito dal carcere per avere ucciso gli assassini della moglie. In libertà vigilata Basilio riesce a ottenere un lavoro di restauratore d'arte grazie all'appoggio del vice-questore e del p.m suoi amici. Ora lavora e vive in una bottega in un quartiere popolare di Roma e fa amicizia con le persone del posto, una famiglia che gestisce un bar e la sua diretta responsabile, Maddalena (Martina Colombari). Basilio però non riesce a liberarsi dal peso del senso di colpa, e, dentro quella bottega, si accorge improvvisamente di avere dei poteri particolari (si potrebbe dire shining), la capacità di anticipare eventi catastrofici o delittuosi.
Tra angoscia e fierezza Basilio è spinto come in un'ossessione ad occuparsi della gente che vede nelle sue premonizioni per poterla salvare e, in questo modo, riscattarsi da assassino qual è stato.
E qui parte l'intreccio giallo perché le visioni di Basilio sono l'occasione per raccontare magari misteri o situazioni intricate, che la polizia cerca di risolvere.
Basilio non perde un colpo, salva sempre tutti. Ma il suo non è solo un soccorso materiale, lui cerca anche di recuperare le persone in difficoltà, cerca di redimere i potenziali assassini o di consolare le persone suicide. E qui si innesta l'aspetto più sentimentale del film, che lo rende non solo un poliziesco. ma un affresco di buoni sentimenti (forse troppo buoni).
Ma se consideriamo che il cinema di genere è diventato un prodotto televisivo non stupisce che, secondo i classici canoni di questo "filone", devono essere sempre le emozioni a prevalere (siano esse positive o negative).
E questa è l'ennesima dimostrazione di come alcuni dei nostri celebri caratteristi riescano a mettere da parte il coté pecoreccio e scanzonato per calarsi nei panni "seri" e drammatici di personaggi carismatici. Basilio è stato pensato e costruito per essere un eroe popolare, ma un eroe semplice, della strada, con i suoi difetti, le sue angosce, i suoi indugi, i suoi pudori.
E tutti si aspettavano che lui baciasse un giorno o l'altro Maddalena, visibilmente attratta da lui, ma la pudicizia della Rai, ritenendo la donna forse troppo giovane o scomoda per Basilio, ha preferito terminare l'ultima puntata con una stretta di mano in segno di amicizia. E qui dico sempre: l'amicizia è una bella cosa, ma non fa tirare il cazzo....
Se questa fiction ha un difetto, è bene dirlo subito: la sua serialità non ha un obiettivo finale di svolta. Sono state girate 6 puntate, ma se ne potevano girare anche cento e non sarebbe cambiato nulla. I poteri di Basilio a un certo punto cessano, ma poi ritornano e non si attua poi nessuna svolta significativa per dare uno scossone alla trama e per farla uscire da quella meccanica ripetitività. E l'unica svolta sarebbe stata quella di confessare a tutti la segreta facoltà (o dono come Basilio la chiama), visto che, alla fine, sono solo Maddalena e il suo amico giudice a esserne al corrente.
Purtroppo le case di distribuzione sono abbastanza avare nella pubblicazione in dvd di fiction italiane, ma mi auguro che questo Restauratore abbia un seguito in qualche modo, quel seguito virtuale nelle case e nella memoria degli spettatori.


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