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07/05/2015 - Co(no)scienza ambientale: promossi i nostri adolescenti [VIDEO]

Creato il 07 maggio 2015 da Orizzontenergia

Secondo uno studio di AstraRicerche per Comieco l'81% dei giovani è preoccupato per il Pianeta e il 90% vota SI' per l'educazione ambientale a scuola: l'idea piace, ma oltre l'80% non sa che sarà inserita nei programmi di studio.

Giovani preoccupati per l’ambiente tanto da dirsi pronti, per il futuro, ad adottare uno stile di vita “più sostenibile” (ad esempio utilizzare la bici o fare acquisti ecologici).

È quanto emerge dallo studio di AstraRicerche per Comieco – il Consorzio Nazionale per la raccolta e il ricicloriciclo
Operazione grazie alla quale è possibile recuperare un materiale avviandolo a trattamenti specifici per poterlo riutilizzare.
di imballaggi cellulosici – in occasione di Riciclo Aperto 2015, l’iniziativa che anche quest’anno ha aperto le porte di 91 impianti della filiera del riciclo di carta e cartone a oltre 17.200 studenti.

La ricerca AstraRicerche ha fotografato gli adolescenti, in età compresa fra i 15 e i 19 anni, e il loro rapporto con i temi ambientali sotto diversi punti di vista.

ADOLESCENTI E AMBIENTE

Ne emerge una generazione che ha a cuore l’ambiente ed è consapevole dell’importanza dell’impegno personale a favore della causa.

I giovani sono preoccupati soprattutto pensando all’intero Pianeta (81%), meno per la situazione ambientale del proprio Paese e del territorio in cui vivono, anche se tra i ragazzi del Sud si registra un livello di preoccupazione locale maggiore rispetto alla media.

Il fatto che l’ambiente sia un tema di interesse trova riscontro nella constatazione che gli adolescenti vanno in cerca di informazioni, anzitutto, in famiglia e fra gli amici: questi due fronti insieme rappresentano per i ragazzi la prima fonte di informazione (65%) ma, paradossalmente, anche quella considerata meno attendibile e autorevole.

Quasi tutti i ragazzi affermano di aver ricevuto un'educazione ambientale (86%), sorprende che oltre la metà (54%) dica di averla ricevuta in famiglia, prima ancora che a scuola, il cui ruolo cala col crescere del grado scolastico.

È così che iniziative come Riciclo Aperto diventano uno strumento utile per fare educazione ambientale. Una materia che dall’anno prossimo farà parte dei programmi scolastici. Un’idea che piace al 90% del campione, anche se l’81% non ne era a conoscenza.

Per tradurre in azioni concrete il concetto di sviluppo sostenibilesviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è quel tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire. I tre obiettivi dello sviluppo sostenibile sono: prosperità economica, benessere sociale e limitato impatto ambientale. La prima definizione, risalente al 1987, è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland, poi ripresa successivamente dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.
i giovani intervistati indicano, al primo posto, la raccolta differenziataraccolta differenziata
Raccolta di rifiuti raggruppati per tipologia (per esempio, carta, vetro, plastica) al fine di riciclarli rendendo più facile lo smaltimento e valorizzando il rifiuto stesso come materia prima. Ogni Comune stabilisce le modalità di raccolta.
(33.8%), a cui si attribuisce un doppio valore: culturale, in quanto è segno di civiltà, ed ecologico perché accresce il rispetto dell’ambiente e la cultura ecologica degli Italiani, contribuisce a ridurre l’inquinamento, evita la dispersione nell’ambiente di diversi materiali, a volte dannosi e molti sprechi, aiuta a lasciare ai giovani un mondo più pulito.

C’è anche qualche critica: è un peccato che la raccolta differenziata funzioni bene solo in certe zone d’Italia (lo dichiara il 77.3%), che i comuni non siano ben organizzati ed efficienti (54.4%) e che ciascuno stabilisca regole diverse (48%).

Nello specifico, cosa gettano i ragazzi nel bidone della raccolta differenziata di carta e cartone? Purtroppo nella maggioranza dei casi almeno un prodotto che non dovrebbe finire lì (81%): si sbaglia soprattutto con i biglietti dell’autobus e del treno (differenziati con carta e cartone dal 67.5% dei ragazzi) e con gli scontrini (59.5%).


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