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09/07/11-prima parte

Da Zdora

devodormiredevodormiredevodorm…DRRRRIIIIINNN! ma chi cavolo è? sento mio papà che risponde. “si, adesso la sveglio e glielo chiedo”. ecco fatto. non si dorme più. e così, alle 8 e 20 del mattino del mio matrimonio, mi ritrovo a dover cambiare formato dei tablò mariage e rispedirli in tempo record. ecco cosa succede a volersi far le cose in prima persona. ma tant’è.

mi ritrovo a vagare per casa. una casa pulitissima e tirata a lucido. con la cucina già pronta ad accogliere non i parenti, non gli innumerevoli ospiti, bensì i gruppi di persone per la sessione “trucco”. si, avete capito esattamente. non bastava aver organizzato otel pranzi e cene  per gli ospiti, no. la (santa) mamma si è abilmente destreggiata nella distribuzione di trucco e parrucco di chi ce l’aveva chiesto (non dimenticate che moooolte donne provenivano da lontano). quindi, alle 10 e mezza, mi trovo la casa invasa da chiunque: gente che si deve far truccare prima di approdare dalla parru, accompagnatori (che si godono il buffè preparato appositamente), bimbe giocose, cagnetta saltellante e genitori in preda a moschitudine (sapete le mosche, no, quando sprizzano da una angolo all’altro con la faccia allucinata. eccoli).

ora capite perchè decido di anticipare la mia capatina dalla parru di circa una mezzoretta.

torno con mega bigodoni e testa a mò di casco anni 50, e ti trovo ancora più casino di prima. testimoni ed invitate gnocchissime, tutte pettinate e truccate a meraviglia, i miei genitori, che credo impazziranno nel giro di un quarto d’ora, la prisci che sembra stranamente stremata, poi capisco perchè. la cosiddetta “damigella delle fedi”, ovvero la figlia di mio cugino che è stata dotata di borsina superfescion portafedi (da qui il nome), ha inseguito la povera (diciamo così) bestia per circa un’ora.

altra decisione: sono la sposa, no? posso far quella un po’ così, che ha bisogno di estraniarsi. quindi me ne vado su in camera, poi in bagno, mi preparo con calma, insomma. dato che è l’una e io devo essere in villa alle tre e mezza, faccio proprio con calma. dopotutto non è che devo fare molto. grande decisione, quella di essere truccatapettinatavestita nella villa dove si farà il ricevimento, attaccata peraltro alla chiesa. così i miei possono riprendersi e vestirsi con tranquillità senza l’orda di persone che vuole vedere la sposa (si, come no. mai visti così trafelati).

faccio talmente con calma che, alle tre, mi arriva zdorù dicendo che il truccatore è là che aspetta. mi. ero. sbagliata. di. mezz’ora. inizia il panico puro, corro ovunque, nel giro di due minuti due ho buttato tutto in valigia alla rinfusa e sono in macchina di zdorù che faccio il conto di quello che ho preso per capire cos’ho dimenticato.

 



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