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1 febbraio 2015: Il ritorno dell’Old Firm a Glasgow

Creato il 05 febbraio 2015 da Calcioromantico @CalcioRomantico

inviatoci da alessandro benigni
foto di alessandro benigni

Che a Glasgow la gente viva per l’Old Firm lo capisco fin dal mio arrivo in città, il giorno precedente a Celtic-Rangers. Il clima è già molto teso (nonché gelido, se vogliamo parlare di meteo) e girando per le strade del centro è facile imbattersi in gruppi di tifosi che parlano della partita: per loro scontrarsi di nuovo nel derby è come tornare a respirare dopo un lungo periodo di apnea.
La sera incontro due conoscenti italo-scozzesi che vivono a Glasgow, John e Fabiola: insieme andiamo a bere qualche pinta di buona Tennent’s al Brazen Head, uno dei pub Celtic più grandi della città. Entrambi hanno dei parenti a Lucca, precisamente a Barga, paese di provenienza di molti migranti in terra scozzese all’inizio del secolo scorso. Lì il legame con la Scozia è rimasto forte e proprio a Barga c’è un Celtic Supporter Club molto attivo, che spesso organizza trasferte per le partite dei “Tim” in giro per l’Europa. Il pub è pieno e l’atmosfera è molto calda: la gente è eccitata in vista della gara e i cori del Celtic Park risuonano sempre più forti con l’aumentare del tasso alcolico, in un tripudio di bandiere e maglie biancoverdi appese nel locale.

Parlando con John e Fabiola cerco di capire qualcosa in più rispetto a quanto non sappia già in merito alla rivalità con i Rangers: “Loro sono falliti tre

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anni fa, questa è una squadra nuova – mi spiega Fabiola – gli Huns fanno finta di nulla, ma per noi sono morti nel 2012. I Celtic, invece, verranno attaccati per la sconfitta del referendum sull’indipendenza della Scozia, sostenuta dai biancoverdi e avversata dai blu”. Si parla di grande mobilitazione di forze dell’ordine per evitare scontri, tant’è che i fan delle opposte fazioni avranno a disposizione treni dedicati per raggiungere Hampden Park:
“Rispetto agli anni ’80 e ’90 la situazione si è tranquillizzata – ci racconta John – ma la rivalità non finirà mai. Le partite si giocano all’ora di pranzo per evitare che i tifosi bevano troppo prima del match, mentre all’interno dello stadio non è possibile bere birra né fumare. In città però, soprattutto nel dopo-gara, basta poco per far scattare la scintilla”.
“Loro sono più violenti di noi – interviene Fabiola – in Europa fanno danni ovunque vadano, mentre noi Celtic siamo più aperti, ci piace fare festa con i tifosi avversari”. Al termine della piacevole chiacchierata ci salutiamo e John mi maledice scherzosamente perché io ho il biglietto per la partita mentre lui non è riuscito a trovarlo.

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Domenica mi sveglio con largo anticipo, l’eccitazione è tanta e voglio arrivare allo stadio in tempo per godermi tutto il pre-gara. Alla stazione centrale ci sono già diversi tifosi, ma la situazione è distesa e rilassata. Intorno a mezzogiorno sono davanti ai cancelli di Hampden Park e anche qui l’atmosfera è tranquilla: probabilmente in molti saranno ancora davanti alla tv per tifare Murray nella finale degli Australian Open, tanto la partita inizierà alle 13.30. Gli spalti iniziano a riempirsi circa 40 minuti prima del “Kick Off”, i posti sono equamente divisi tra Celtic e Rangers. È una gara secca, in palio c’è l’accesso alla finale di Scottish League Cup. Partono i primi cori, le squadre intensificano il riscaldamento, sventolano le bandiere irlandesi da una parte e le “Union Jack” dall’altra, la tensione è palpabile, lo schieramento di forze dell’ordine è imponente. Il Celtic è nettamente più forte dei rivali e sulla carta non dovrebbe avere problemi a vincere, per questo i tifosi biancoverdi sono leggermente più rilassati. I blu invece sperano nel miracolo, consapevoli che battere i nemici in condizioni di manifesta inferiorità sarebbe uno smacco epocale.
Le squadre entrano in campo, Hampden Park erutta in un boato pazzesco. I 51.000 presenti (ovviamente un tutto esaurito, se si esclude la zona cuscinetto) sono tutti in piedi per incitare i propri giocatori, urlando a squarciagola i rispettivi inni. La Green Brigade srotola una piccola ma significativa coreografia: “At the going down of the Huns, and in the morning, we will remember them: 1872-2012“ Chiaro il riferimento alla morte dei rivali dopo il fallimento, proprio come mi aveva anticipato Fabiola. Palla al centro, l’arbitro fischia, finalmente si parte. 28 maggio 2012 – 1 febbraio 2015: l’attesa è finita, l’Old Firm è tornato.[1]

Sul campo, come da previsioni, non c’è storia: al decimo minuto il Celtic passa in vantaggio con il colpo di testa di Griffiths e alla mezz’ora chiude virtualmente la gara con la bella conclusione di Commons. I Rangers non riescono quasi mai a passare la metà campo, viceversa gli uomini di Ronny Deila collezionano altre palle gol. I tifosi biancoverdi sono in delirio e sfoderano tutto il repertorio canoro del Paradise, compreso il “Just can’t get enough” sulle note dei Depeche Mode. I Gers rispondono intonando a più riprese “We are the people”.
Il secondo tempo scivola via senza ulteriori gol, anche se il match è davvero piacevole perché i ventidue in campo non si risparmiano per niente lottando come dei leoni fino al triplice fischio. Proprio per questo alla fine i tifosi dei Rangers non possono che applaudire i propri giocatori, nonostante la sconfitta, mentre i vincitori sono osannati dalla folla biancoverde in festa. Il Celtic conquista la finale, ma quello che conta veramente è aver ribadito la supremazia cittadina.
Nel post partita scorre tutto tranquillo, la macchina della sicurezza ha funzionato alla perfezione e la giornata si chiude con “appena” 19 arresti per esplosioni di petardi e cori offensivi – un’inezia rispetto a quanto si vedeva qualche anno fa. Adesso ci sarà da aspettare come minimo la prossima stagione per rivivere un altro derby, ammesso che i Rangers dalla First Division conquistino la promozione in Premier League (attualmente sono secondi, a buona distanza dalla capolista Heart of Midlothian, ma ci sono sempre i play-off a far sperare)[2]. Noi speriamo vivamente che ci riescano: Glasgow e i tifosi di entrambe le fazioni hanno bisogno dell’aria dell’Old Firm per tornare a respirare.

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[1] L’ultimo Old Firm tra Celtic e i “vecchi” Rangers Glasgow si è disputato a Ibrox Park il 25 marzo 2012, match valido per la Scottish Premier League e vinto 3-2 dai padroni di casa. Il 28 maggio 2012 è il giorno in cui la vecchia società dei Rangers Glasgow è dichiarata fallita
[2] La prima classificata della First Division è promossa direttamente in Premiership. La vincente dei play-off disputati tra seconda, terza e quarta classificata, si gioca l’ultimo posto disponibile con la squadra classificatasi 11° (ovveo penultima) in Premiership

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