Il frontespizio del Dizionario del Casalis
di Gigi SannaGli studi sulla cosiddetta Teoria della continuità di Mario Alinei di cui tanto si discute da tempo, tra detrattori (da subito aspri, come il glottologo Paolo Ramat: L'Indice, febbraio 1997. V. anche, in risposta alla critica, Alinei, 2000, Origine delle lingue d'Europa. II. Continuità dal Mesolitico all'età del ferro nelle principali aree etnolinguistiche.Postfazione pp. 993 - 996) ed estimatori (come F.Benozzo, Università di Bologna), sono stati, in 'qualche modo', preceduti due secoli fa, dallo studioso Vittorio Angius (1797 - 1862). Credo che nessuno possa mettere in discussione o negare questo dato, considerata l'evidenza documentaria.Il suo contributo, in termini di analisi sull'origine del linguaggio dei Sardi (Lingua antica de' sardi; in Casalis, 1851, vol. XVIII, 2, pp. 527 -529) naturalmente è quello che è, ovvero quello non 'rigoroso' di un docente di Retorica dell'Ateneo Turritano della prima metà dell'Ottocento, di uno studioso non 'specialista' linguista; ma è pur sempre quello di un uomo coltissimo ed intelligentissimo, impegnato in ricerche approfondite di svariate discipline (etnologia, storia, geografia, scienze naturali, economia, letteratura, ecc.); di uno che comunque, 'a suo modo' ed 'in un certo modo' (cioè con i mezzi della gracile 'scienza' linguistica del tempo in Sardegna, e non solo), nega, ribadendolo con orgogliosa fermezza e con tanto di articolata argomentazione, il fatto che la lingua sarda arcaica possa essere di derivazione romana.Tanto dotto il canonico Angius e universalmente apprezzato per i suoi contributi scientifici, che gli venne affidato il compito di collaborare, per la la voce Sardegna, al famoso ' Dizionario geografico - storico - statistico - commerciale degli Stati di S.M il Re di Sardegna '. Opera enciclopedica, ancora oggi di fondamentale importanza - com'è noto - per gli studi storici, geografici, antropologici, toponomastici, naturalistici, ecc. riguardanti la Sardegna.Leggi tutto