Un 1° maggio all’insegna di manifestazioni mondiali. Numerose sono state le persone scese in piazza in tutto il mondo in occasione della festa del lavoro: partendo dai paesi dell’Asia sino ai paesi Europei. Come di consueto ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, in particolare in Turchia: si prevedono circa 138 persone arrestate e 51 ferite in modo lieve. In Cambogia scontri più lievi, almeno 5 persone sono rimaste ferite. Altre manifestazioni sono avvenute a Cuba, con cartelli che rendevano onore a Fidel, Raul Castro, Ernesto Che Guevara e al presidente del Venezuela Hugo Chavez; altri cortei sono sfilati in Francia, Spagna, Messico, Grecia e in Italia.
In Italia, in particolare a Torino ci sono state tensioni e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Tra cori contro le forze dell’ordine per il caso Aldrovandi “Assassini, vergogna, tutto il loro corpo è marcio“, ed oggetti lanciati dai No Tav contro gli agenti, hanno avuto origine tensioni tramutate in scontri.
Tuttavia, gli scontri hanno avuto inizio per la presenza del senatore Stefano Esposito, riconosciuto per la sua posizione a favore della Tav, pertanto le forze dell’ordine sono dovute intervenire per separare i due gruppi. La manifestazione si è conclusa con lo striscione appeso sul palco “Studenti, precari e disoccupati. Ci vediamo l’11 luglio contro Renzi e l’Europa della crisi“.
A Roma studenti e precari uniti per la stessa lotta, si sono presentati dinanzi ai ministeri, accompagnati da uno striscione che recitava: “Il nostro futuro non si chiama Jobs act, larghe intese precarie verso 17 maggio e 11 luglio”. “Abbiamo scelto questi luoghi, attraversati ogni giorno da migliaia di precarie e precari alla ricerca di una vita degna, per dire in maniera chiara che il nostro futuro non si chiama Jobs Act”.
Altre manifestazioni avvenute nel territorio nazionale sono state a Livorno e a Piombino con duemila presenze in piazza.
A Napoli, invece, dopo le occupazioni simboliche della Porta del Parco di Bagnoli ed il Centro dell’Impiego presso Fuorigrotta, il coordinamento per il 1° Maggio autorganizzato si è fatto comunque sentire partendo alle 16 da Piazzale Tecchio, rivendicando un 1° Maggio di lotta a Bagnoli: dicendo basta alla precarietà, alla repressione, ai disastri ambientali, ribaltando il Jobs Act ed il piano casa.