Anche se lo vedi da vent’anni vestito allo stesso modo, Dylan Dog è l’unico uomo che annuseresti volentieri! Nato dalla matita di Tiziano Sclavi con la faccia di Rupert Everett (da giovane), è per me l’investigatore dell’ignoto più fico che ci sia.
I jeans dal cavallo pericolosamente basso e le Clark’s mi ricordano il mio fidanzato (che forse si veste cosi dai tempi del liceo in suo onore) ma, nonostante questo e nonostante il suo comprovato quinto senso e mezzo, non credo gli affiderei nemmeno il recupero crediti del resto al bar.
Dylan Dog (il nome è un pò per Sclavi come “John Doe” in CSI ma poi gli è rimasto così) è l’investigatore più improbabile che ci sia: claustrofobico, aerofobico, ipocondriaco e fifone non è certo l’eroe per eccellenza… in più al posto del perfetto maggiordomo inglese Alfred (di Batman) al suo fianco c’è l’improbabile assistente Groucho che dimentica di caricare la pistola, sbaglia la mira, importuna le ragazze e gela con freddure scanzonate sia noi che i nuovi clienti. Nonostante tutto ciò, come tutto quello che si fa ridere e ci assomiglia, li amiamo. Tutti e due! (forse però se stessi cadendo dal 50° piano del Pirellone preferirei ci fosse Batman!).
Chi di voi (donne) non ha mai sognato di diventare per una volta sua cliente, farsi salvare dai demoni, finirci a letto e non pagargli la parcella???
DYLAN DOG è NATO DA MADRE TIZIANO SCLAVI E PADRE SERGIO BONELLI SULLE PAGINE DE “L’ALBA DEI MORTI VIVENTI” IL 1 OTTOBRE 1986 SOTTO L’AMMALIANTE SEGNO DELLA BILANCIA.