Un nuovo appuntamento con le interviste
“10 domande a…”. Incontri con designer ad
“alto tasso di creatività” dove ognuno risponde alle domande formulate da Luca Trombetta,
in modo originale, a volte ironico, a volte poetico, chiudendo con una ”ricetta” personale,
in esclusiva per i lettori di desperate_design.
1.Com’è stato il vostro approccio iniziale al design? E come vi definite?
Gumdesign nasce nel 1999 dall’incontro di Laura Fiaschi e Gabriele Pardi, una grande passione e l’interesse per la creatività. Il primo passo lo facciamo con la decisione di partecipare al Salone Satellite; nel 1999 era una platea per pochi progettisti che si affacciavano nel mondo del design, idee e prototipi erano esposti per il grande pubblico e la stampa. E’ proprio la creatività che coinvolge il nostro mondo quotidiano e che si fonda su regole da superare ed ha bisogno di competenze; curiosità, indipendenza di giudizio, spirito critico ed osservazione diventano elementi fondamentali con i quali rispondere ai temi dell’architettura, del design e della grafica. Discipline diverse fra loro ma che partono dallo stesso ceppo concettuale e che permettono un interscambio ed una compenetrazione estremamente interessante al punto di far vedere le “cose” sotto un altro punto di vista.
2.Raccontatevi in 3 oggetti – non necessariamente progettati da voi
Fra i prodotti disegnati dal nostro studio “Swing” è probabilmente l’oggetto che sentiamo con maggior forza; un calice da degustazione in cristallo, prodotto da Colle Vilca, dove il semplice movimento del piede genera una nuova tipologia funzionale. Un’osservazione e l’uso, la decantazione del vino, l’oscillazione del calice fra le mani dei sommelier ed ecco nascere un oggetto emozionale che cerca il contatto, lo scambio e chiede di essere mosso per prendere vita. Un piccolo segno trasforma con decisione ed ironia un oggetto di culto, serioso e presente nella nostra storia e cultura.
Altri due prodotti disegnati da Bruno Munari e Achille Castiglioni … La Sedia per visite brevi (Singer) disegnata nel 1945 e prodotta da Zanotta è un inno concettuale ed ironico nei confronti della contemporaneità destabilizzata dal tempo che corre veloce, una dissacrazione dell’idea consolidata di comfort, un appello all’ospite indesiderato affinchè rimanga il minimo indispensabile. Uno “scivolo infantile” per recuperare una tipologia percorsa in lungo e largo da centinaia di progettisti.Lampadina è sintesi pura, nata per essere omaggio all’inaugurazione del negozio Flos a Torino nel 1971; una lampadina parzialmente satinata per evitare fenomeni di abbagliamento, un portalampada ed una base composta da due dischi forati distanziati per raccogliere il cavo elettrico o per essere appesa al muro. Cosa cercare di più perfetto nella semplicità e genialità di Achille Castiglioni?
Semplificare è più difficile che complicare diceva Munari.
3.Definite “design” (es. un approccio più intelligente alle cose? forma e funzione? estetica di livello?)
Design è disegno, capacità di trasformare un segno in un oggetto funzionale ed ancor più emozionale. Dietro a questa semplice affermazione si trovano competenza, conoscenza, capacità, cuore, curiosità…
4.Il grande “maestro” che ha influenzato le vostre opere – modelli a cui ispirarsi
Achille Castiglioni e Bruno Munari sono per noi esempi eclatanti di ingegno ed ironia, una vita tesa a raggiungere la leggerezza dell’aria; poco tempo fa abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con Enzo Mari per il catalogo che accompagnava la mostra di Paolo (Ulian) in Triennale, un periodo breve ma intenso grazie alla profondità dell’uomo ed alle “asperità” caratteriali, ma che hanno lasciato un segno dentro le nostre coscienze. I veri maestri riescono sempre e comunque a penetrare la tua anima ed a lasciare un segno nel profondo; siamo stati molto felici di poterlo scoprire nella sua generosa attitudine alla verità. Risulta però difficile arginare al solo mondo del design i suggerimenti per la nostra professione ed allora viene spontaneo aggiungere alcuni miti come Antoine de Saint-Exupéry, Bob Noorda, Gianni Rodari …
5.Come reinventare nuovamente forme e archetipi molto radicati (es. la sedia – la caffettiera)?
Reinterpretandone il significato. Definire un contenuto trasversale ed emozionale in un oggetto permette la sua “reinvenzione”; la sedia per esempio abbiamo voluto reinterpretarla attraverso Adele. Una sedia da giardino che ricerca il contatto con la natura, che elimina una sua parte fondamentale (la seduta) e potenzia lo schienale ed i braccioli. Un nuovo significato, una nuova tipologia che permette un dialogo stretto tra uomo e natura; da questo momento potremo sederci direttamente sul prato e comodamente, appoggiandoci alla struttura che in parte sarà interrata e fissata al suolo senza perdere il piacere di sentire l’erba e la terra. L’intero progetto ha seguito un’impostazione “grafica” dove la griglia è modulare e di formato 50×70 cm, composta da una texture matematica e resa utilizzabile con soli 4 bulloni.
6.Il vostro approccio al progetto: forme, materiali, colori, tecnologie che prediligete
Emozione con un pizzico di sale e pepe.
7.Design ecosostenibile: un’utopia? qual’è il percorso da seguire?
Design e comportamenti ecosostenibili. Il designer deve avere la giusta sensibilità per utilizzare materiali non inquinanti e tecnologie minime affinchè l’impatto ambientale sia ridotto il più possibile; l’utente deve ricercare prodotti che contengano questi ingredienti e tutti insieme dobbiamo fare attenzione ai comportamenti.
8.Tutela del made in Italy o produzione globalizzata? pro e contro
Tutela della qualità, ovunque si trovi la produzione. Occorre una coscienza comune che indichi le strade da percorrere, le scelte da fare, gli oggetti da acquistare. Solo una vera coscienza permetterà l’uso delle migliori risorse creative e produttive.
9. Il progetto dei sogni non ancora realizzato
Troppo intimo …
10.Ricordando gli insegnamenti di Munari (anche il cibo è design) – una vostra ricetta/progetto
Siamo stati invitati poco tempo fa a “progettare” una ricetta per il libro “Le ricette dei designer”. La riproponiamo per questa occasione:
Appuntamento in salotto
alle ventuno e zero otto
niente di precotto
e neppure di ricotto.
Solo loro e il risotto
lui ne era ghiotto
lei lo aveva dedotto
e con gli asparagi sedotto.
Insieme a loro Otto
il gatto un pò cicciotto
che quando fu pienotto
abbandonò il salotto.
Vino bianco, asparagi e risotto
cominciarono a parlare a dirotto
di un viaggio intrapreso in canotto
e dell’incontro con un balenotto.
Un bacio fu introdotto
un secondo ininterrotto
ne contarono diciotto
poi il ricordo si fa ridotto.
GUMDESIGN (1999). Laura Fiaschi (Carrara, 1977), designer e grafica e Gabriele Pardi (Viareggio, 1966), architetto, si occupano di architettura, industrial design, grafica, art direction per aziende ed eventi. Tra i loro clienti: Bormioli, Codal, De Vecchi, Diamantini&Domeniconi, Fiat, F.lli Guzzini, Invicta, Lavazza, Lefel, Opos, Red Bull Italia, San Pellegrino, Serafino Zani, Silik, Swarovski Italia, Up Group, Vilca, Vivarini, Zeroombra, Yoox. Ricevono numerosi premi tra cui il Primo Premio al concorso internazionale di creatività “Swiss in Cheese”, il Primo Premio al concorso di architettura per Marinella di Selinunte, il Primo Premio al concorso nazionale “Manifesto per il Carnevale di Torre del Lago Puccini” e tre menzioni speciali al concorso internazionale “Young&Design”; sono fra i designer selezionati per le mostre “Prime Cup” e “New Italian Design” curati dalla direttrice Silvana Annicchiarico per la Triennale di Milano e per l’esposizione “Theater of Italian Creativity” a New York curata da Vanni Pasca.
Alessandro Mendini seleziona per il Design Museum della Triennale di Milano il calice da degustazione Swing; Dyade Ltd invita Gumdesign a rappresentare il design italiano per I.D.E.A. a Londra durante il London Festival Design e il Museo Magma accoglie nella permanente alcuni prodotti disegnati dallo studio. Il MoMa di San Francisco seleziona Swing e Calici per un’importante mostra e per la permanente del museo.
Dal 2008 seguono la direzione creativa di Cambiovaso per l’azienda Upgroup che ha coinvolto finora 30 designers internazionali ed è stato selezionato per l’Adi Design Index 2009 e per il Compasso d’Oro. Sono attivi nel settore universitario con lezioni aperte, workshop e collaborazioni con la Libera Università di Bolzano, il Cried di Milano, lo Ied di firenze, l’Università di Pisa ed il Celsius di Lucca. Le più importanti riviste di settore e numerose pubblicazioni editoriali documentano il lavoro dello studio.
Dinamicità, trasformabilità e versatilità, ironia e gioco sono le caratteristiche percepibili in ogni progetto affrontato dallo studio; progettare e sognare procedono insieme … immaginare, ideare, inventare, creare qualcosa di nuovo e proprio … tutto ciò implica una tensione emotiva che altro non è che sogno!